Il paese dove, grazie al meraviglioso Guglielmo Marconi, ha avuto il battessimo l'era delle telecomunicazioni, è proprio quello dove le comunicazioni via etere sono più difficili, se non molto problematiche e persino nulle in collina. Un vero 'oltraggio' nei confronti dell'inventore della radio che pare aggiungersi colpevolmente al disinteresse di Sasso Marconi verso il grande concittadino, spiega il consigliere comunale della Lega, Mauro Muratori, che ha pensato a una precisa domanda in tal senso all'amministrazione comunale, che spera anche possa essere uno sprone a sollecitare una soluzione del problema.
In un quesito di attualità il consigliere ( nella foto) scrive: “Poichè la 'nuova emergenza' COVID sta portando molte restrizioni e sicuramente porterà altro SMART Working e quindi, per lo più, lavoro e studio da casa col computer, vorrei chiedere al Sindaco se il Comune si può adoperare per far presente alle varie compagnie telefoniche che operano sul nostro territorio, la scarsità del servizio specialmente sulle nostre colline dove spesso internet funziona male e a rilento. E il servizio lo paghiamo per buono! Ho saputo che alcuni cittadini, hanno avuto 'guai' seri con qualche compagnia telefonica”, ha denunciato.
Dettagliata e precisa la risposta dell'assessore competente in materia, Alessandro Raschi (nella foto), che ha elencato con dovizia di precisazioni tecniche-ambientali, le ragione delle difficoltà e ciò che si sta facendo per ovviare agli inconvenienti. Nella sostanza, chi denuncia disservizi o mancanza può sperare con fiducia in una soluzione.
Raschi
ha precisato nella risposta: “Riguardo la domanda di attualità
del consigliere Mauro Muratori sui problemi di connettività ad
Internet registrati nelle zone collinari di Sasso Marconi, va detto
che si tratta di una situazione tipica di questo tipo di aree:
analoghe difficoltà si riscontrano un po’ ovunque sull’Appennino
bolognese e in generale in tutte le zone collinari e montane, dove le
tradizionali linee di telefonia presentano criticità dovute al
livello di saturazione e alla vetustà della tecnologia utilizzata.
Per ovviare in modo decisivo e duraturo a queste difficoltà
tecniche, occorrerebbe lavorare allo sviluppo di nuove soluzioni di
connettività in Banda Ultra Larga, che richiedono però ingenti
investimenti economici e infrastrutturali, nonché lunghi tempi di
messa in opera.
Premesso che le infrastrutture di telefonia
e di connettività a Internet non sono di competenza comunale (i
Comuni non possono dunque intraprendere nessuna azione diretta in
questo campo), il Ministero dello Sviluppo Economico ha più volte
verificato, attraverso indagini formali, la disponibilità degli
operatori di telecomunicazioni (TLC) a investire risorse nello
sviluppo dei sistemi di connettività in Banda Ultra Larga, ricevendo
risposte negative soprattutto per quanto riguarda le zone di
periferia, in particolare quelle collinari e montane. Ne deriva che
il nostro Appennino, così come pressoché tutte le zone con
caratteristiche simili, sono state definite a “fallimento di
mercato”: sono cioè zone in cui gli operatori TLC non hanno
interesse né convenienza a investire nello sviluppo di sistemi per
superare il cosiddetto digital divide. Per questo una lettera aperta
del Comune agli operatori TLC avrebbe una valenza puramente simbolica
e non produrrebbe alcuna efficacia.
Nelle zone dove è stato
dichiarato il “fallimento di mercato”, i processi di
infrastrutturazione in Banda Ultra Larga possono comunque essere
avviati attraverso Piani di sviluppo pubblici, principalmente statali
e regionali. A tal proposito segnalo che anche il nostro territorio,
nelle zone non ancora raggiunte dalla Banda Ultra Larga, sarà
interessato entro il 2022 dal Piano nazionale di Infratel Italia
(società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico), che
prevede l’infrastrutturazione in Banda Ultra Larga di tutte le
unità immobiliari residenziali (fatta eccezione per le “case
sparse”) con velocità di almeno 30 Mbps (Megabit/secondo) in
download, e di tutte le attività produttive con velocità di 100
Mbps. Perché questo possa accadere, occorre però che nelle zone
interessate non sia già presente un servizio di connettività ad
Internet con analoghi standard di performance fornito da operatori
privati di TLC.
Come risulta dai dati Infratel, gran parte del
territorio di Sasso Marconi è già raggiunta da servizi di
connettività in Banda Ultra Larga. Anche le zone di collina (cui si
riferisce la domanda del consigliere Muratori), dove l’accesso ad
Internet “veloce” è possibile soprattutto attraverso la
tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), ovvero “Internet via
radio”. Come soluzione
più realistica e immediata per accedere ad Internet con adeguate
prestazioni, suggerisco dunque di verificare la disponibilità e le
opportunità offerte da questi servizi, tecnicamente in grado di
soddisfare le normali esigenze di smart working. Per quanto riguarda
le singole “case sparse”, ovvero le abitazioni situate in zone
estremamente isolate e/o dall’orografia complessa (es. presenza di
colline e vegetazione a coprirne la visibilità), qualora la qualità
del servizio di connettività tramite le tradizionali linee terrestri
non sia soddisfacente, e non siano disponibili servizi FWA, è
possibile valutare soluzioni via satellite o, quando disponibile,
tramite rete di telefonia mobile 4G.”
Muratori si è dichiarato compiaciuto per la dettagliata spiegazione.
2 commenti:
I ns. cari politici a suo tempo hanno voluto privatizzare/regalare la SIP? Ricordo che quando era un bene pubblico ti portavano la linea anche in cima a una montagna. Ora le compagnie non investono dove c'è poca convenienza, quindi siamo diventati cittadini di serie B. E per favore, lasciate stare la connessione satellitare che costa un botto.
Grazie al cielo che ci sono compagnie che ci portano la connessione via radio (non con telefonia cellulare). Non faccio nomi, ma qua tra Grizzana e Monteacuto ne ricevo almeno 2 e vanno molto meglio che via 4G. Informatevi.
Anonimo delle 17.43 ha ragione e concordo col suo commento.
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