Solitudine
e blocco emotivo sono tra gli effetti collaterali che hanno colpito
principalmente i giovani durante la pandemia, catturando l'attenzione
di psicologi e ricercatori scientifici.
L'isolamento, in
particolare, incide sul fenomeno della devianza minorile che
comprende tutte quelle condotte contrarie a regole sociali e morali
comunemente condivise.
La Direzione centrale della polizia criminale ha realizzato un report dedicato a questo fenomeno, nella consapevolezza di quanto le nuove generazioni rappresentino una risorsa preziosa, anche in vista di una ripresa della società post covid.
Il documento contiene un'analisi dei dati relativi al periodo del lockdown, in cui si è registrato un decremento di arresti e segnalazioni di minori: l’incidenza percentuale si attesta attorno a un valore medio-basso (3,47%).
Da un punto di vista geografico si rileva che nel periodo gennaio-luglio 2020 le regioni in cui si è riscontrato il maggior numero di denunce e arresti sono Lombardia, Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Lazio.
I delitti con maggior numero di autori minori sono: l’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, la frode informatica, l’istigazione od aiuto al suicidio, la detenzione di materiale pornografico, la pornografia minorile nonché quelli di omicidio doloso, maltrattamenti contro familiari e conviventi e resistenza e violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Di questi tempi, quindi, molte delle forme di devianza minorile si diffondono attraverso il ricorso frequente al mondo del web e dei social media, dove è possibile entrare in contatto con account e profili che trasmettono messaggi ispirati all’illegalità, ma anche attraverso giochi violenti, di particolare tendenza.
Il report fornisce infine un vademecum di suggerimenti e consigli utili per i ragazzi, tra i quali la condivisione del disagio dovuto all'isolamento e la responsabilità nei comportamenti in rete e sui social network. Sollecitati anche genitori e insegnanti, perchè prestino la massima attenzione alle variazioni di umore o ai cambiamenti fisici dei ragazzi, li ascoltino, li rassicurino e instaurino con loro un rapporto di fiducia.
Emerge l'importanza di guidare la gioventù di oggi in un percorso di legalità che deve essere condotto da più protagonisti, istituzionali e non, uniti in un vero e proprio network secondo una “logica dell’interdipendenza”.
Il documento è stato realizzato con il contributo informativo del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, e di quello della Guardia di Finanza, della Direzione centrale Anticrimine della Polizia di Stato, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, nonché del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del ministero della Giustizia e dell’ISTAT.
Inviato da Dubbio
2 commenti:
Ma siamo sicuri che sia la pandemia la vera causa dei disagi minorili ?
O invece è solo un evidenziatore che mette a nudo i comportamenti delle famiglie di appartenenza ?
Il modo moderno di vivere la vita in completa anarchia si manifesta in tutta la sua negatività, ripercuotendosi pesantemente sulle "piante" in via di sviluppo.
Riflettiamo sulla assoluta necessità di rieducare, purtroppo non ho suggerimenti in merito, le famiglie per riqualificare i doveri civici e morali tipici di un popolo proiettato al benessere collettivo.
AIUTIAMOCI
Visto quello fanno vedere in TV la " devianza" NON è solo giovanile.
Concordo con Antonio che è ora di iniziare ad educare i genitori ed i nonni, siccome con le buone non capiscono la gravità del momento è ora che CARABINIERI E VIGILI URBANI diano priorità assoluta al controllo del proprio territorio elevando, ove se ne ravvisasse la non osservanza di quanto emanato e noto a tutti, le sanzioni previste.
Mi piacerebbe anche, senza fare nomi, che fosse esposto in piazza una tabella con il resoconto giornaliero dei contravventori, monito certamente convincente che è ora di smettere di fregarsene degli altri.
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