Franco Puzzarini di Marzabotto ci ha pensato a lungo, poi ha deciso di denunciare quello che ritiene un inaccettabile disservizio del Cup ai suoi danni. Nonostante il suo medico gli avesse prenotato un esame al cuore con urgenza, per effettuarlo ha dovuto ricorrere alla prestazione a pagamento. “Faccio la denuncia nella speranza che non si ripeta per altri” sottolinea. Poi racconta la storia. “A seguito di uno screening cui sono risultato positivo, i medici mi sottoposero a una serie di esami specialistici. Questi rilevarono carenze al cuore e mi fu indicato il modo di comportarmi per arrivare alla possibile soluzione. In una notte della settimana successiva accusai però forti dolori alle braccia e formicolii alle mani che potevano derivare da difficoltà cardiache. Il mio medico di famiglia mi prescrisse un esame di ecodopplergrafia cardiaca ‘urgente’. Mi recai subito alla farmacia di Marzabotto per la prenotazione, ma mi fu riferito che il tipo d’esame non contemplava l’ipotesi di prenotazione ‘con urgenza’, per cui avrei dovuto attendere i tempi ‘normali’ per eseguire l’esame. Per l’urgenza i farmacisti rinviavano tutto al Cup”. Puzzarini, per la delicatezza della malattia che si ipotizzava, non lasciò tempi morti e immediatamente si recò al Cup di Sasso Marconi, dove però il problema non venne risolto, contrariamente alle sue aspettative. Gli addetti dell’ufficio non rilasciarono la prenotazione ‘urgente’, ma un numero di telefono, quello dell’ufficio informativo da contattare telefonicamente. Telefonata che il sempre più preoccupato paziente impaziente, face immediatamente. Ancora una volta il traguardo non fu raggiunto e il povero Puzzarini optò per l’esame a pagamento, convinto però che: “l’ufficio informativo serve per togliere dagli impicci il Cup e non per le informazioni”, denuncia ancora e conclude con un po’ di serenità: “Fortunatamente l’esame ha rilevato che il cuore è ben funzionante e sano. Dovrò però sottopormi ad ulteriori controlli”.
sabato 21 agosto 2010
La denuncia diFranco Puzzarini
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1 commento:
Ci siamo!
queste non sono altro che le prime prove tecniche della privatizzazione del CUP decisa dalla Regione ed oramai di fatto in atto.
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