di Marco Leoni
GLI STOICI :
La Fisica e l’Etica
( lezione di Matteo Saudino , fantastico prof. di filosofia )
2° Parte
Riprendiamo il discorso sugli Stoici e, in particolare sull'Etica.
Come abbiamo detto la volta scorsa, quella degli stoici è un’etica del dovere: il dovere è alla base dell’etica umana. Ecco perché l’etica degli stoici come quella epicurea, che viene detta un’etica della rinuncia e della moderazione, sono etiche difficili da portare avanti oggi che viviamo in un mondo della facilità , del vizio , del disimpegno. Il mondo della velocità, del consumo ci porta un po’ lontano da queste forme molto molto impegnative che partono dall’idea che la felicità sia un equilibrio.
La natura ha il suo corso e l'uomo o si adegua al corso e capisce che quell’ordine è razionale , oppure si arrabatta per andare contro l’ordine naturale e vive male.
La natura ha il suo ordine e il Saggio è colui che lo coglie e ne vive in armonia , lo stolto è colui che invece vive per il successo, la gloria, invidia , si arrabbia, con ira va contro quello che sta accadendo. Invece deve andare in quella direzione, comprenderla: è un’etica dell’accettazione, una accettazione dell’ordine naturale , non si deve cambiare l’ordine razionale delle cose , chi lo vuole cambiare va incontro a disequilibrio disarmonia. Lo stoico dice: piuttosto che andare contro l’armonia o se qualcuno mi vuole impedire di vivere secondo ragione, io mi uccido , mi tolgo la vita. Gli stoici sono i principali teorici del suicidio filosofico, Seneca si suiciderà .
Seneca
Il suicidio è la scelta
estrema di colui che non può vivere secondo Ragione. Se gli eventi
esterni gli impediscono di vivere secondo ragione piuttosto che
precipitare nell’abisso, nella voragine del vizio, si toglie la
vita .
Lo stoico dunque deve vivere secondo ragione secondo dei doveri.
Ci sono ovviamente dei gradi diversi, c'è colui che vive in maniera del tutto retta capendo l’ordine razionale ed è il saggio , ma gli stoici sanno che la maggior parte delle persone non può essere saggia, quante volte non accettiamo l’ordine naturale delle cose che comprende la morte e lo star male! Non è che se muore un figlio, tra l’ordine naturale delle cose c’è anche quello, lo sappiamo ci si può ammalare ma non è che la reazione è quella dell’accettazione della morte del figlio , nella vita c’è la nascita c’è la morte c’è la salute e la malattia.
La parte del corso delle cose l’accetta solo l’ultrasaggio colui che riesce ad accettare i grandi dolori della vita. Ma gli altri uomini devono provare a vivere con una accettazione forte che si fonda su dei doveri intermedi, quelli che prevedono a volte anche questa non dedizione totale alla virtù dei gradienti. Cicerone ad es. ci dice: i doveri intermedi sono alla portata di tutti.
Tutti hanno una buona possibilità di scegliere la virtù , tutti possono in maniera graduale andare verso la virtù , la virtù è l’unico bene il vizio è l’unico male poi ci sono delle cose indifferenti: essere belli è un bene o un male? nessuna delle due cose, essere ricchi è un bene o un male? nessuna delle due perché la ricchezza non porta alla felicità e non porta neanche all’infelicità , la bellezza non porta a nulla è indifferente. Ma il bene, l’armonia dell’anima quella è sicuramente un bene, bisogna essere indifferenti alle cose inutili, che non portano armonia, per seguire il bene e respingere il vizio per arrivare a una condizione di equlibrio, di apatia.
Lo stoico è apatico cioè deve moderare le passioni sino ad esserne indipendenti : la brama di beni futuri va lasciata , la letizia e la gioia estrema per i beni presenti , il timore di mali futuri , l’afflizione per il vostro quattro in inglese e in filosofia va oltre l’ordine naturale delle cose .
Ricercate l’equilibrio con una maggior scelta dei doveri perché a temere il domani si può morire, non affliggtevi con emozioni che vi turbano, dovete essere apatici dunque non farsi turbare.
L’indifferenza alle emozioni non piace giustamente, senza emozioni cosa sarebbe la nostra vita, senza esultare per un gol o per un’amicizia ritrovata , un’emozione di fronte a un’opera d’arte che travolge. Gli stoici dicono che le emozioni estreme possono fare soffrire e portano alla disarmonia e al disequilibrio e allora il saggio imperturbabile è colui che è indifferente rispetto alle emozioni .
Chiudo con quella che è la parte che amo di più degli stoici IL COSMOPOLITISMO .
Gli stoici sono cosmopoliti perché dicono che c’è un’unica legge che l’uomo deve seguire ed è la legge della ragione, è la legge della natura e ogni uomo ovunque vada che sia ad Atene , che sia Tebe , che sia Sparta che sia un domani a Roma , che sia a Cartagine , che sia ad Alessandria d’Egitto, se segue dentro di sé la legge naturale del bene , dell’ordine , della ragione non del vizio, sa vivere in quel luogo .
Se voi girate per l’Europa anche se non conoscete le leggi dei singoli stati ma avete un’unica legge , il rispetto di voi stessi e del mondo, il rispetto del bene, dell’ordine delle cose del mondo circostante, delle leggi, il controllo delle tensioni e delle pulsioni, nulla interessa perché voi sapete autogovernarvi .
La giustizia naturale il saggio la sa perseguire. Vi è una certa legge diffusa fra tutti , che è la retta ragione conforme alla natura e bisogna saperla distinguere .
Se voi siete saggi, non siete irruenti non finite in una scazzottata di fronte alla discoteca , non finite in diverbi e violenza perché c’è la legge della natura che vi indica equilibrio, vi indica il bene e dunque la libertà è alla portata di tutti.
Tutti gli uomini nascono liberi e possono con forza e volontà rimanere liberi. La schiavitù, caro Aristotele , non è naturale , naturale è la libertà. La schiavitù è storica e culturale , alcuni uomini ne hanno conquistato altri e li hanno schiavizzati, alcuni uomini si sono arresi e sono diventati schiavi , la storia rende schiavo, la ragione rende libero .
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