Dal 12 dicembre 'archeologia della morte e rituali funerari'
'Morire
nell'antichità.
Archeologia della morte e
rituali funerari nell'età dei metalli' è il titolo della mostra
archeologica del Muv, il Museo della civiltà villanoviana di
Castenaso (Bologna), che inaugura online sulla propria pagina
Facebook sabato 12 dicembre alle 16.30.
Appena
le condizioni generali lo consentiranno, la mostra sarà visitabile
su prenotazione obbligatoria. L'esposizione offre un confronto fra
l'inumazione e l'incinerazione, a partire dall'Eneolitico (III
millennio a.C.), passando per l'Età del Bronzo e l'Età del Ferro,
fino all'epoca tardo-romana (VI sec.
d.C.). Un
percorso alla scoperta delle attività che ruotavano attorno al mondo
dei morti, traendo spunto dai reperti archeologici emersi dagli scavi
di necropoli dell'Italia settentrionale: Cultura di Remedello,
Terramare, Civiltà villanoviana, etrusco-padana e romana.
Un'evocativa porta d'accesso indica il passaggio dal mondo dei vivi a
quello dell'Aldilà e conduce il visitatore attraverso un lungo
percorso cronologico alla scoperta dei rituali funerari
dell'antichità. Nelle vetrine sono esposti i vari tipi di
contenitori delle ceneri e delle ossa combuste dei defunti: dalle
urne terramaricole ai tipici vasi biconici villanoviani, con le
scodelle di copertura ed i relativi corredi. La fase etrusca è
rappresentata da sepolture sia ad incinerazione che a inumazione, con
ricchi corredi funerari, in cui è presente anche vasellame
d'importazione greca. Le pratiche cerimoniali sono riprodotte
graficamente a partire dalle pitture presenti nella cosiddetta "Tomba
del morto" (510 a.C.), una delle principali tombe etrusche di
Tarquinia, che rappresenta alcuni personaggi che compiono gesti di
commiato accanto al defunto, incappucciato e avvolto in un lungo
manto, deposto su una kline, ovvero un letto riccamente addobbato.
Per il periodo romano sono esposte due strutture sepolcrali ad
inumazione, di cui una detta 'alla cappuccina', caratterizzata da una
copertura a "tetto" composto da grandi tegole. Chiude
l'esposizione un tipico corredo di età imperiale, con oggetti di
contesti diversi, fra cui spiccano un'olla in vetro, ovvero un
recipiente contenente resti ossei, alcune monete, diversi balsamari e
lucerne. (ANSA).
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