lunedì 2 novembre 2020

Esopianeti “appenninici”


Riceviamo:

Non è certo una novità. Di pianeti extrasolari confermati ormai se ne conoscono oltre 4300 sin dal primo scoperto nel 1992 dagli astronomi Aleksander Wolszczan e Dale Frail mediante il Radiotelescopio di Arecibo situato nell’isola caraibica di Porto Rico: un doppio esopianeta gassoso orbitante intorno alla stella pulsar PSR B1257+12 nella costellazione della Vergine ad una distanza di 980 anni luce. La scoperta di un nuovo oggetto celeste resta comunque una esperienza unica ed affascinante senza contare la sua fondamentale importanza nella ricerca scientifica.

 


Immagine pittorica della missione TESS (Credits: MIT from www.nasa.gov)

Michele T. Mazzucato del Gruppo M1 Astrofili Castiglionesi, già detentore di un ricco e variegato palmarès di scoperte astronomiche (comprendente asteroidi della fascia principale tra Marte e Giove, comete, supernovae, oggetti della fascia di Edgeworth-Kuiper oltre l’orbita di Nettuno, stelle variabili, polvere interstellare e altro ancora), annovera anche dei pianeti extrasolari.


 


Nella foto: Il presidente del Gruppo M1 Stefano Fabbri (a sn) con il socio cofondatore Mazzucato durante un evento presso la Biblioteca Comunale di Castiglione dei P.li. (foto Donati).


 

Mazzucato contribuisce alla ricerca, sin dal 2010, individuando i transiti planetari attraverso l’analisi di decine di migliaia di curve di luce stellari nell’ambito del Planet Hunters TESS project oggi prodotte dal telescopio spaziale Transiting Exoplanet Survey Satellite TESS della NASA in orbita dal 2018 (in precedenza i dati provenivano dal telescopio spaziale Kepler) il cui scopo è la ricerca di pianeti extrasolari usando il metodo fotometrico del transito. Le successive, lunghe e laboriose, verifiche ed osservazioni alla stella ospitante, conseguenti agli alert dei “rilevatori umani”, portano all’eventuale definitiva conferma della scoperta di nuovi sistemi planetari come, ad esempio, quello di recente comunicazione scientifica nel febbraio 2020, composto da tre pianeti di tipo gassoso aventi dimensioni inferiori a quelle di Nettuno e orbitanti intorno alla stella simile al Sole denominata HD 191939 nella costellazione del Dragone ad una distanza di 175 anni luce da noi. “Fieri di questo non trascurabile traguardo decennale raggiunto nel contributo alla ricerca scientifica - riferisce Stefano Fabbri presidente del Gruppo M1 - che rende protagonista anche il nostro appennino in cui operiamo da oltre venti anni nella divulgazione e didattica delle scienze astronomiche.”

Il database aggiornato del catalogo di tutti i pianeti extrasolari, sia confermati sia candidati, si può consultare nel portale Extrasolar Planets Encyclopaedia, fondato e gestito dall’astronomo francese Jean Schneider, al seguente link http://exoplanet.eu/.

 


Mazzucato presso la cupola del telescopio Cassini da 152 centimetri, secondo in Italia per dimensioni e inaugurato nel settembre 1976, a Monte Orzale in Loiano. Già membro della Società Astronomica Italiana, Mazzucato, è componente del team scientifico del Lunar and Planetary Laboratory dell'Università dell'Arizona per la missione OSIRIS-REx della NASA (sonda lanciata nel 2016). La sua attività scientifica gli è valsa la recente nomina a Fellow della Royal Astronomical Society di Londra.

Nessun commento: