martedì 9 marzo 2021

La chiusura della Fiac di Pontecchio, l'ennesimo scippo al patrimonio occupazionale della Valle del Reno

FDI : “l’epilogo non ci soddisfa e costituisce un precedente pericoloso”

 


di Marta Evangelisti

Consigliere metropolitano gruppo “Uniti per l’Alternativa”


Avevamo già espresso preoccupazione nei confronti della situazione FIAC e sulla stessa, avevamo chiesto - con l’On Galeazzo Bignami deputato di FDI e Lorenzo Biagioni, responsabile locale FDI - massima attenzione da parte delle istituzioni locali, avendo ravvisato, fin da subito, una posizione oltremodo rigida della proprietà.
Le rassicurazioni ricevute e, soprattutto, la tranquillità con cui la gestione assumeva essere sotto controllo, non ci ha mai rassicurato.

Ciò che è accaduto è davvero allarmante e, purtroppo, costituirà un precedente pericoloso.

Infatti alla conferma dello spostamento della produzione nel torinese, seguirà Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, dimissioni incentivate, pensionamenti alla scadenza degli ammortizzatori, outplacement e trasferimenti volontari nello stabilimento piemontese: insomma, più o meno tutto quello che era già stato previsto sin dall’inizio, dalla stessa proprietà.

Si tratta dell’ennesima delocalizzazione che contribuirà a rendere più fragile il territorio in un momento in cui la contrazione nel mondo del lavoro è forte così come molteplici sono le difficoltà per chi decide di investire, soprattutto nel territorio della provincia.

Questa vicenda infatti attesta come il nostro territorio non è così attrattivo come si rinviene nella narrazione dell’Ente Regione e Città metropolitana, e di quanto di nuovo, di diverso ancora bisogna mettere in campo.

Auspichiamo quindi che nessuno venga lasciato solo ma soprattutto che vengano poste in essere nuove politiche atte a rendere davvero appetibili i nostri siti produttivi per chi decide di investire. Servono sgravi fiscali, contributi a fondo perduto e minor costo del lavoro, oltre ad una burocrazia anche a livello locale, più snella e meno ingarbugliata.
Sono queste le richieste che riproporremo ad ogni livello istituzionale compreso quello nazionale ove, riteniamo, si debba porre particolare attenzione anche alle ormai numerose delocalizzazioni, individuando una nuova legislazione che dia alle Istituzioni gli strumenti e le facoltà per governare processi con ricadute negative di tale portata”.

 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Fdi, benvenuti nello spregiudicato mondo del libero mercato e della sacralità del profitto! Se preghi per la pioggia, poi non puoi lamentarti per il fango...

Anonimo ha detto...

Precedente pericoloso? Dove vivete? Sta succedendo da anni in tutta Italia e la politica cosa ha fatto? NIENTE e si sveglia solo ora a livello locale.

antonio ha detto...

FDI siete patetici e coltivatori di orti improbabili, chiedere di agevolare chi viene ad investire da noi, con sgravi fiscali, contributi a fondo perduto, minor costo del lavoro, è semplicemente ridicolo e fuori da ogni logica industriale e sociale.
Concentrate invece i vostri sforzi per legiferare al fine di vincolare chi ritiene di fare terra di conquista, rubando conoscenze, sfruttando le caratteristiche di ogni sito, mungendo fino a rendere non più utilizzabile le risorse che sono state un fiore all'occhiello.
Non dimentichiamo mai cosa vuole dire per tante famiglie perdere il proprio lavoro e la propria dignità di cittadini italiani, vero FRATELLI D'ITALIA ?

Anonimo ha detto...

Non scherzate con il fuoco la politica dovrebbe stare fuori dai C......I il sindacato deve fare il sindacato e non politica!
La Prossima bomba è la Kemet e li saranno C...i
Che schifo