sabato 13 febbraio 2021

Valle del Reno e del Setta, due valli tristemente abbandonate.


Si concretizza sempre più l'ipotesi che si voglia la morte 'economica e residenziale' delle valli del Reno e del Setta. Tutto avviene perchè lavoro e residenti se ne vadano. L'ultimo esempio l'ha dato l'annuncio dell'avvio dei lavori per l'interramento del collegamento viario e ferroviario della Porrettana nel tratto tangenziale-Borgonuovo: la statale verrà realizzata dalla tangenziale alla ex Giordani, attuale sede dell'AUSL e non si farà il tratto più facile perchè in superficie, quello dalla Ausl alla nuova Porrettana di Borgonuovo, e la ferrovia resterà dov'è.

Mancano i soldi. Ma i due interventi mancanti comunque sono nella lista delle 'priorità', anzi, siccome far promesse costa nulla, si promette non solo che la ferrovia Porrettana sarà anch'essa interrata a breve, ma che si farà addirittura il raddoppio del binario fino a Sasso Marconi. Di promesse ne abbiamo però avute già abbastanza, sarebbe ormai ora di finirla.

In pratica, Casalecchio ha pensato al caso suo e il traffico in attraversamento del centro cittadino potrà trovare una comoda arteria interrata con beneficio del centro, mentre chi proviene dalle valli del Reno e del Setta si troverà, nel tratto Borgonuovo-imbocco Porrettana interrata, ammassato in un unico tratto di Porrettana vecchia insufficiente, appesantita da semafori, incroci e rotonde intasate.

Come dare torto agli imprenditori e ai residenti che penseranno di fuggire o di non venire nelle vallate? 

Ma c'è la possibilità a Borgonuovo, si dice, di entrare in autostrada ed evitare l'attraversamento sulle vie ordinarie di Casalecchio. Vero. Però l'utilizzo dell'autostrada richiede di sostenere un costo. Pago già il 'bollo' il cui fine è quello di assicurarmi una viabilità sufficiente, perchè dovrei sostenere una 'tassa' in più, per di più giornaliera ?

Gli impegni degli amministratori sono, a parole e da numerosi lustri, quelli di 'agevolare' le zone svantaggiate come l'Appennino. Sono queste le agevolazioni ? Quella di pagare di più ?

Facciamo poi un esame della situazione generale: la provinciale Val di Setta è interrotta, da anni, da una frana e non si sa quando verrà ripristinata la viabilità. Rioveggio dà una pessima immagine di sé con un biglietto da visita scoraggiante rappresentato da un ampio casello dell'A1 imbastito, anch'esso da lustri, e non realizzato, roba da terzo mondo. La valle del Reno ha visto la 'nascita' della nuova Porrettana che si ferma proprio dove la sua prosecuzione sarebbe più utile, sia dal punto di vista logistico, sia da quello ambientale ( stare in fila e allungare i tempi di percorrenza inquina). Il pericoloso blocco della Rupe a Sasso Marconi rimane tale e conserverà la sua pericolosità. Il tratto di Porrettana Sasso Marconi -Vergato è ancora quello realizzato nel 1830, quando la trazione era animale, non a motore, come quella dei Tir. Ultimo colpo, la chiusura del ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi, le cui carenze strutturali erano denunciate e note da tempo, ma si è aspettato fino al punto da doverlo inibire al traffico e annunciare interventi manutentivi massicci che richiederanno probabilmente numerosi mesi, forse anni di lavoro e di chiusura.

Se le tre cartiere della vallata hanno chiuso per approdare in location migliori, l'ex Arcotronics vive da anni un processo di ridimensionamento, altre aziende se ne sono andate, il polo produttivo di Gaggio denuncia gravi crisi da anni, come pure quello di Porretta, Terme comprese, il Corno alle Scale sottolinea difficoltà e con gli esempi si potrebbe continuare, una ragione c'è: la mancanza di una politica armonica e sufficiente soprattutto sulla viabilità.

In tutto ciò colpisce il silenzio assordante delle amministrazioni comunali delle due valli che non solo non alzano un dito, ma nemmeno una voce per reclamare una attenzione dovuta.

Chiesta l'opinione all'assessore alla viabilità, Raschi di Sasso Marconi, in merito alla mancata prosecuzione della Porrettana a Borgonuovo, egli riferisce che si sapeva che solo il tratto di Casalecchio era finanziato. Sasso Marconi non può farci nulla, l'operazione è in capo alla Regione, al Comune di Casalecchio di Reno, Anas e Ferrovie, dice ancora.

Sarà, ma a pagare il conto sono i residenti e i lavoratori delle due vallate. Forse far sapere che gli enti pubblici delle due vallate ci sono, non sono contenti della situazione e fare pressione perchè si ponga rimedio, non farebbe male, o no?

 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono messi meglio nel terzo mondo.
Chi può è meglio che se ne vada da questa Italia (vedi anche i post sulle vaccinazioni in ritardo, che si posticipano perchè mille enti diversi devono dare il loro parere, regole assurde che poi non fanno rispettare) Per una frana e un ponte da riparare i tempi sono biblici, ma...povera Italia in che brutte mani è finita.
Troppi politici di troppi enti sparaballe.

Anonimo ha detto...

Come al solito tante chiacchere e pochi fatti..anzi niente fatti...poi oramai la Porrettana e' diventata un inferno...per non parlare di Sasso Marconi..per passare 4 semafori ci vuole 20 minuti...siamo al ridicolo...sei costretto a passare dal centro di Sasso altrimenti non arrivi piu' vorrei sapere come anno fatto a pensare come temporizzare i semafori, un bamibino ci riusciva meglio.

pulce ha detto...

I semafori vanno spenti nell'ora di punta,mattina e sera, altrimenti non se ne esce .Mi dispiace per i cittadini di Sasso lo smog sara' altissimo.