È stato presentato oggi, martedì 11 novembre, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri – Edizione 2026, alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto e del Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo.
Giunto alla
sua 93ª edizione, il Calendario Storico si conferma uno dei prodotti
editoriali più amati e collezionati d’Italia: oltre 1.200.000 copie stampate
e traduzioni in otto lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco,
portoghese, giapponese, cinese e arabo), oltre alle versioni in sardo e
friulano. Diffuso in scuole, uffici e famiglie, il Calendario rappresenta
da decenni un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire
generazioni diverse e di rinnovare il legame profondo tra l’Arma e il Paese.
Con le sue tavole d’arte e i racconti di vita reale, l’edizione 2026 rinnova un messaggio di fiducia, autorevolezza, solidarietà e spirito di servizio: la certezza che, anche nei momenti più difficili, accanto a ogni cittadino c’è un Carabiniere.
L’evento,
condotto da Paola Perego, si è svolto in un clima di grande
partecipazione ed emozione, alla presenza del Vicepresidente del Senato
Licia Ronzulli, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Sottosegretario
alla Difesa Isabella Rauti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa
Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, nonché di numerose autorità
civili, militari, religiose e di esponenti del mondo della cultura e
dell’informazione.
Il tema
scelto per l’edizione 2026 è “Eroi quotidiani”, un omaggio a tutte le
donne e gli uomini dell’Arma che, ogni giorno, operano silenziosamente al
servizio del Paese, nelle città come nei piccoli comuni, in Italia e
all’estero.
Attraverso
un linguaggio che unisce arte e letteratura, il Calendario racconta il volto
umano dell’Arma e la sua vicinanza alle comunità.
Nell’introduzione, il Comandante Generale invita a guardare al nuovo anno con
fiducia e responsabilità:
“A chi fa
progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario. A loro offriamo il
costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura.”
Le tavole
artistiche, firmate da Luigi “René” Valeno, maestro della nuova Pop
Art italiana, rappresentano con uno stile vivace e luminoso i Carabinieri
protagonisti della vita quotidiana del Paese: tra la gente, nei centri urbani,
nei paesaggi naturali e nei luoghi simbolo della cultura italiana.
Le opere trasformano così il linguaggio della Pop Art in un omaggio alla
quotidianità dei Carabinieri, celebrandone impegno, professionalità e
spirito di umanità.
I testi,
affidati ancora una volta alla penna di Maurizio De Giovanni, compongono
un racconto unitario attraverso la lettera di un giovane Carabiniere ai
propri genitori. Nelle sue parole, sincere e partecipi, il militare racconta
episodi di generosità, altruismo e coraggio che sintetizzano le difficoltà e le
soddisfazioni di una scelta di vita fondata sul servizio al prossimo e alla Nazione.
Ogni tavola corrisponde a un momento di crescita personale e professionale: un
salvataggio, un gesto di solidarietà, una presenza discreta accanto a chi
soffre. Un mosaico di umanità che riafferma la missione dell’Arma come presidio
di legalità e vicinanza alla popolazione.
I racconti
diventano così un viaggio nel cuore dell’Istituzione, un percorso che
restituisce la dimensione umana di chi sceglie di servire lo Stato con
dedizione e onore. Il filo conduttore è la cura, intesa come attenzione
quotidiana e silenziosa verso gli altri. Le lettere del giovane Carabiniere si
trasformano in un dialogo affettuoso con i genitori e, al tempo stesso, in un messaggio
universale ai cittadini: un invito a credere nella bontà, nel coraggio e
nella forza discreta di chi serve la comunità.
In ogni
tavola, la parola e l’immagine si fondono per esaltare il significato più
profondo della divisa: essere accanto a chi ha bisogno, in ogni circostanza,
come autentici “eroi quotidiani”.
La prefazione,
firmata da Aldo Cazzullo, offre infine uno sguardo storico e valoriale
sull’Arma, ricordando come i Carabinieri, nati nel 1814, abbiano accompagnato
la storia d’Italia fino ai giorni nostri.
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