venerdì 31 gennaio 2020

Il Ministero della Salute per Coronavirus

Dubbio segnala  il 'portale del ministero' per informazioni su Coronavirus



http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp   


"Il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro ospite di Aemil Banca a Fico"

Il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro il prossimo fine settimana sarà ospite dello Spazio Incontro di Emil Banca, presso Fico Eataly World a Bologna, per presentare le sue iniziative e alcune delle ultime pubblicazioni.

Domani, sabato 1 febbraio, alle 11.30, conferenza di  Emilio Vegetti dal titolo " Un saluto dall'Appennino La storia del territorio attraverso le cartoline".
Alle 15, e poi in replica alle 17, Eugenio Nascetti presenterà il filmato realizzato dall'Istituto Agrario Noè di Loiano intitolato  " Un mondo tra i mondi".

Domenica 2 febbraio alle 11.30 incontro con gli autori Adriano Simoncini che presenterà "ll malocchio come si leva(va)" ed Elisa Bruni con "Storie di altri tempi".
Alle 15 " Due amici una strada: la scoperta della Flaminia Militare".  Proiezione del documentario con cui Cesare Agostini racconterà la tenace e vittoriosa ricerca archeologica dell'antica strada romana da parte sua e del suo amico  Franco Santi.

Fino al 7 febbraio sarà inoltre possibile apprezzare la mostra fotografica " Immagini d'Appennino" di Emilio Vegetti che con il suo sguardo racconta il territorio delle Valli Savena, Setta e Sambro 

Per chi parteciperà agli eventi saranno disponibili libri e riviste in omaggio.

Brutta sorpresa post elettorale per il Comitato pro ospedale di Porretta: un conto salato da pagare.

Il Comitato condannato a saldare le spese legali di un ricorso al  Tar in cui è risultato soccombente, ora chiede l'aiuto di tutti per fronteggiare l'emergenza. 

Domani mattina la raccolta fondi davanti al Bar Roma



Blitz antidroga dei Carabinieri Bologna, 14 misure

Procuravano eroina e cocaina, sequestrati denaro e anche armi
 
Una vasta operazione antidroga è in corso dalle prime ore di oggi a Bologna, dove i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito, con l'impiego di unità cinofile ed elicotteri, 14 misure cautelari nei confronti di una banda di spacciatori di eroina e cocaina. Le indagini, sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Bologna Borgo Panigale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di accertare numerosissimi episodi di spaccio al dettaglio e sequestrare droga, soldi e armi.

Presentazione a Vergato di "Liuk. Amori contemporanei": la diversità culturale in versi con il sorriso sulle labbra"

Oggi, venerdì 31 gennaio, alle 21, nella biblioteca comunale "Paolo Guidotti" a Vergato, presentazione di "Liuk. Amori contemporanei" di Sara Gentilini ( nella foto) . Letture a cura di Giuditta Uliani e Stefano Fiordaliso.

L'autrice chiarisce già dalla quarta di copertina di non essere una scrittrice né di avere la pretesa di esserlo: « spero solo che questa raccolta possa far riflettere sui positivi effetti delle diversità del genere umano e strappare un bel sorriso ai lettori» commenta.
Sara Gentilini è una storica-archeologa di Vergato, che ama imparare dalle culture antiche e da quelle moderne. A otto anni ha fondato un’associazione per raccogliere spazzatura e sensibilizzare sulle problematiche dei rifiuti e da allora la tutela dell’ambiente è la sua passione. Sostenitrice convinta del progetto di un’Unione Europea come unione di popoli, è stata candidata alle ultime elezioni regionali con la lista +Europa raccogliendo oltre 250 preferenze, prima donna del partito in Regione.

L'idea che le diversità siano soprattutto opportunità di apprendimento ed arricchimento è legata anche alla sua professione: lavora infatti in Norvegia, in un Geoparco dell’UNESCO, avendo così l'opportunità di incontrare spesso persone provenienti da Paesi diversi.
"Liuk. Amori contemporanei" rappresenta una raccolta di componimenti con i quali confrontare in maniera ironica i comportamenti femminili e maschili in una relazione di coppia, ma anche la cultura mediterranea con quella nordica. Si passa così da versi leggeri e brillanti che accompagnano il lettore a scoprire le avventure dell'autrice durante un pomeriggio in piscina con tre nipoti, ai dialoghi surreali con gli esponenti dell'altro sesso.

La presentazione fa parte della rassegna del Comune di Vergato "Libri d'autore. Rassegna di libri, parole e racconti"

Oggi Renzo Zagnoni presenta 'Quaderno'

Riceviamo



A Casalecchio si parla del Cile

Un incontro pubblico su proteste e repressioni degli ultimi mesi

di Massimiliano Rubbi 

La battaglia pacifica intrapresa dal popolo cileno a partire dal 7 ottobre 2019, con rivendicazioni economiche presto estese al campo dei diritti civili e sociali, e la violentissima repressione governativa, saranno al centro dell'incontro pubblico "Parliamo del Cile", oggi, venerdì 31 gennaio, alle 20.45, presso la Casa per la Pace "La Filanda" di Casalecchio di Reno. A parlarne saranno due esponenti del Coordinamento "Chile Despertó Italia": David Muñoz Gutiérrez, tra le centinaia di cilene e cileni che si rifugiò nell'ambasciata italiana di Santiago dopo il colpo di stato di Pinochet, e Pamela Flores Saldana, figlia di un altro rifugiato cileno in Italia. Saranno inoltre presenti due componenti della delegazione di Ya Basta! Bologna che dal 3 gennaio si trova in Cile per documentare quanto si svolge nelle vie della capitale.
Le proteste, cominciate il 7 ottobre in risposta a un aumento del costo del biglietto della metropolitana di Santiago nelle ore di punta, e inizialmente guidate dal mondo studentesco, si sono in pochi giorni estese a tutta la popolazione, ad altre città e a un ventaglio molto più ampio di temi: le condizioni socio-economiche (in un Paese relativamente prospero, rispetto alla media dell'America Latina, ma segnato da forti disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza), il recupero dei diritti civili e una nuova costituzione democratica che sostituisca quella vigente, emanata nel 1980 dal regime di Pinochet. Sabato 19 ottobre il presidente Piñera ha proclamato lo stato di emergenza ed è iniziata una dura repressione militare, con vittime, feriti e violenze sulle donne, la quale non ha però dissuaso 1.200.000 persone dallo sfilare nella "Marcha más grande" il 25 ottobre per le strade di Santiago, oltre che di altre città del Paese. Da allora il negoziato tra manifestanti e Parlamento sul processo per arrivare a una nuova Costituzione non si è mai fermato, ma non si sono fermate nemmeno le proteste di piazza: la serata in Casa per la Pace sarà l'occasione per sapere di più sulla situazione attuale, soprattutto per quanto attiene al rispetto dei diritti umani, e sulle prospettive del movimento.

L'incontro è a ingresso libero.



giovedì 30 gennaio 2020

“È accaduto quindi può accadere di nuovo”

 Testimonianze dai lager a cura del Gruppo Legg’io per il Giorno della Memoria, in Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno

Riceviamo: 

Domani, venerdì 31 gennaio, alle 17, in Casa della Conoscenza, si terrà “È accaduto, quindi può accadere ancora”, letture del Gruppo Legg’io in ricordo dei bambini vittime e sopravvissuti dei lager. In collaborazione con la Biblioteca “C. Pavese” di Casalecchio, con i testi scelti da Giovanni Rosa e Donatella Vanghi. L’iniziativa è a cura di Amici Primo Levi Valle del Reno.
L’incontro è suddiviso in due  parti: la prima costituita dalla lettura di contributi di testimoni oculari, come Elie Wiesel, e di sopravvissuti, come Oleg Mandić e le sorelle Bucci, la seconda costituita dalla storia dei bambini del campo di Terezin (15.000 in 4 anni), dove gli internati portarono avanti una straordinaria resistenza per difendere la dignità umana e soprattutto l’educazione dei bambini.

Queste le fonti delle letture: 

Prima parte
Elie Wiesel – “La Notte”, Irene Barichello, “L’ultimo bambino di Auschwitz” – un’intervista ad Oleg MandićAndra e Tatiana Bucci “Noi bambini nei Lager” – Giovanni Boursier, “Bambini nei Lager”

Seconda Parte
Matteo Corradini, “La repubblica delle farfalle” – Maria Teresa Milano, “La Fortezza della resistenza non armata” e Mario de Micheli “I bambini di Terezin. Poesie e disegni dal Lager”.

Riaperto il Ponte Cattani a Monzuno, chiuso a novembre.

Riaperto il ponte che collega Grizzana Morandi a Rioveggio, chiuso lo scorso novembre. Si continua a lavorare invece per mettere in sicurezza le sponde del fiume. Grande soddisfazione tra i residenti


di Carmine Caputo
 
Dopo appena due mesi (fu chiuso dopo il maltempo e la piena del Setta 17 novembre 2019) torna ad essere percorribile il Ponte Cattani, la struttura sul fiume Setta che collega la frazione di Rioveggio (Monzuno) con i comuni di Grizzana da una parte e Marzabotto dall’altra.
La riapertura è stata inaugurata ieri mattina 28 gennaio, dopo un primo intervento costato approssimativamente 135 mila euro, di cui 100 mila garantiti dalla Protezione Civile regionale e 35 mila da parte di Autostrade. I lavori non sono ancora conclusi, perché la ditta Cave Due Torri sta continuando ad operare per mettere in sicurezza le sponde del fiume, ma intanto la circolazione è garantita.

Le disavventure di questo ponte non sono recenti: essendo largo appena due metri, può essere percorso da un solo veicolo, è interdetto ai mezzi superiori ai 35 quintali, mentre è possibile percorrere a piedi la struttura. Ciò nonostante è fondamentale in particolare per i residenti delle località “Casino” e “Castello di Elle” e per chi da Grizzana si rechi al casello autostradale di Rioveggio. Durante gli anni dei lavori per la Variante di Valico emerse la possibilità che Autostrade per l’Italia realizzasse un nuovo ponte, per un costo previsto di 4 milioni di euro. Il nuovo ponte sarebbe infatti servito per il trasferimento dei mezzi di cantiere, dopo di che sarebbe tornato disponibile alla cittadinanza. Tuttavia già nel 2005 questa ipotesi fu esclusa, Autostrade per l’Italia per i suoi spostamenti adottò un guado provvisorio sul fiume e altre piste interne e del nuovo ponte non se ne fece nulla, nonostante ulteriori dibattiti che arrivarono anche in Parlamento nel 2011.



Il ponte in seguito è stato nuovamente chiuso nel 2012, perché a rischio, e di nuovo nel 2014: in quella circostanza i lavori si protrassero oltre 6 mesi. Gli interventi per la realizzazione della Variante di Valico e le modifiche al tracciato del Setta hanno inoltre influito negativamente sulla stabilità del ponte che più che in passato è sottoposto all’azione erosiva delle acque.
Per festeggiare la riapertura alcuni residenti hanno voluto organizzare un piccolo rinfresco alla presenza delle autorità. 

«La soddisfazione delle persone che hanno voluto essere qui con noi a condividere questo momento» spiega il sindaco Bruno Pasquini «dimostra quando importante sia questo ponte per il territorio. Mi hanno raccontato che addirittura c’è chi organizzò delle collette tra i residenti in zona per realizzare questo ponte molti anni fa. Devo ringraziare Autostrade perché il loro supporto non è scontato, ma si evidentemente si sono resi conto che il loro intervento era doveroso».


Comioncino in fiamme sulla Porrettana alle pendici della Rupe di Sasso Marconi

Traffico appesantito questa mattina alla Rupe di Sasso Marconi. Intorno alle 7 un camioncino, che transitava sulla Porrettana diretto a Bologna, ha improvvisamente preso fuoco al motore. L'autista ha subito portato il mezzo in un piccolo spiazzo di sosta e lo ha abbandonato, assieme agli altri occupanti. Quindi è stato dato l'allarme. Sul posto si sono portati i Vigili del Fuoco che hanno provveduto a spegnere il mezzo, i Carabinieri e la Polizia locale. Il traffico è stato prima organizzato a senso unico alternato per permettere l'operazione di spegnimento, poi a due sensi ma a velocità ridotta.  Si sono formate file, soprattutto, per l'ora di punta, sulla corsia diretta a Sasso Marconi. Il mezzo è bruciato praticamente tutto. L'autista, che proveniva da Pioppe e stava recandosi con i colleghi al lavoro, ha spiegato che non sa rendersi conto della causa dell'incendio. Probabilmente, come ipotezzato da qualcuno, le fiamme potrebbere essere state innescate da una esplosione della turbina. 








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Da Vergato ad Atene e Stoccolma: il progetto Erasmus+ coinvolge gli studenti delle scuole medie Veggetti

Un gruppo di studenti delle scuole vergatesi è stato lo scorso dicembre ospite delle famiglie dei coetanei a Falun, in Svezia. Si è trattato della terza tappa di un percorso partito in Grecia e proseguito in Italia prima della conclusione in Germania

di Carmine Caputo

Prosegue con successo l’esperienza “Erasmus+”, dedicata al progetto “Solidarité: à vous les jeunes!” che coinvolge alcuni studenti delle scuole secondarie di primo grado “E. Veggetti” di Vergato insieme ai loro coetanei provenienti da Germania (Günzburg), Grecia (Atene) e Svezia (Falun).
Partito a settembre 2018, il progetto biennale finanziato dall’Unione europea prevede scambi reciproci e attività che si propongono di combattere contro ogni forma di violenza (e in particolare contro il bullismo) e sviluppare il tema della solidarietà.

Dal 7 al 14 dicembre 2019 4 alunni delle scuole Veggetti, accompagnati dai docenti Mariateresa Verderame (responsabile del progetto) ed Emanuele Vigna sono stati accolti a Falun, una città a circa 3 ore di treno da Stoccolma. «Contrariamente a quanto si possa pensare» spiega la professoressa Verderame «il freddo della Svezia è molto gradevole e la gente è disponibile e coinvolgente. La nostra settimana si è svolta con attività legate alla festa di Santa Lucia, la Pysseldag, cioè la giornata dei lavoretti di Natale, la visita alla città di Stoccolma e al suo museo Vasa. Abbiamo inoltre visitato il museo Carl Larsson, un importante pittore e illustratore svedese la cui casa lo rappresenta e ne porta il ricordo. In questo caso i ragazzi hanno incentrato il lavoro sulla lotta al bullismo tramite la cooperazione».

Il primo scambio era avvenuto a febbraio 2019 in Grecia, ad Atene. In quell’occasione 6 alunni delle scuole Veggetti furono accolti ad Atene da famiglie molto ospitali che li accompagnarono alla scoperta delle bellezze del territorio.


La seconda tappa del progetto si è svolta in Italia dal 30 marzo al 4 aprile 2019 a Vergato, dove le famiglie dei ragazzi partecipanti al progetto Erasmus+ hanno accolto una ventina di alunni stranieri. Tra le altre attività i ragazzi hanno cantato in francese, accompagnati dall’orchestra Veggetti e da “I Flauti del Reno”, la canzone contro bullismo e cyberbullismo “Siamo diversi tra noi”, scritta da Marco Baruffaldi e tradotta in francese col titolo “Nous sommes tous les mêmes”.

In tutti gli scambi il momento più importante è rappresentato dalla festa Erasmus+, durante la quale le famiglie, gli alunni e i docenti si ritrovano per chiudere in armonia e divertimento la settimana passata assieme. «Non mancano di certo le lacrime, la gioia e le incomprensioni, tipiche di chi non conosce l’altro culturalmente. Tutto però è facilmente superabile perché conoscere è arricchirsi, viaggiare è vivere, partire è crescere. Le colleghe Eleni Kainou per la Grecia e Caroline Richet per la Svezia hanno contribuito all’ottimo svolgimento delle settimane trascorse da loro; i miei colleghi ed io ci siamo altrettanto impegnati, con il prezioso aiuto dei genitori, a rendere bella la settimana italiana».

Ultimo appuntamento si svolgerà a maggio 2020 a Günzburg, vicino Monaco di Baviera.



Philips vende Saeco: "Non è più strategica"

Riceviamo:

Lavoratori in allarme, i sindacati chiedono un incontro. L'azienda ha 280 dipendenti a Gaggio Montano
Non è un business strategico per il nostro futuro da leader delle tecnologie sanitarie”. Con queste parole ieri l’ad della multinazionale olandese Philips, Frans van Houten, ha annunciato la futura vendita del settore dei casalinghi che comprende anche la bolognese Saeco, comprata nel 2009. 

L’azienda, che ha 280 dipendenti a Gaggio Montano e produce macchine da caffè automatiche, è uno dei più grossi insediamenti produttivi dell’appennino e ha già subito in passato varie fasi di ristrutturazione e tagli. Fra tutte, quella dell’inverno 2015-2016, iniziata con la dichiarazione di 243 esuberi da parte dell’azienda, proseguita con settimane di scioperi e proteste davanti alla fabbrica di via della Torretta e finita con circa 250 uscite incentivate e la cessione di uno stabilimento, che hanno sensibilmente ridotto la produzione. Nel 2019 la Saeco ha prodotto circa 130mila macchine da caffè, un anno positivo per gli standard raggiunti dopo la riorganizzazione, anche se in passato, con 900 dipendenti, si sono superate le 200mila macchine all’anno. 

Ora Philips annuncia un nuovo cambio di strategia per l’azienda, una presenza storica per Gaggio Montano. Presentando i risultati economici del 2019 (con ricavi in crescita del 4% a 19,5 miliardi di euro e un utile da 1,2 miliardi), von Houten ha annunciato che il gruppo costituirà una società a parte per gli elettrodomestici e i casalinghi, che comprendono anche le macchine da caffè. Un settore che nel complesso ha assicurato ricavi per 2,3 miliardi nel 2019 e verrà appunto separato dal resto della multinazionale in vista di una futura vendita, un processo che dovrebbe richiedere fra i 12 e i 18 mesi. “Il business degli elettrodomestici ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di Philips – ha detto il manager – ma non è una scelta strategica per il nostro futuro come leader delle tecnologie sanitarie, poiché scegliamo di concentrarci ulteriormente sul settore sanitario e di investire su salute dei consumatori e assistenza sanitaria professionale”.

mercoledì 29 gennaio 2020

Il Comitato Permanente per la salvaguardia dell’Ospedale di Porretta condannato a pagare le spese legali per il ricorso al Tar contro la Chiusura dei Punti Nascita.

Porretta. Punto nascita, FDI: “Inammissibile che il comitato sia condannato a pagare spese legali”


di Marta Evangelisti
Consigliere della Città metropolitana di Bologna

Il 4 aprile 2014, come noto, il Comitato Permanente per la salvaguardia dell’Ospedale Costa di Porretta Terme, a seguito della chiusura del Punto nascita di Porretta Terme avvenuta il 14 febbraio 2014, propose ricorso al TAR Emilia Romagna. Altro ricorso fu promosso dai Comuni di Porretta Terme, Granaglione, Lizzano in Belvedere, Camugnano, Castel di Casio e Gaggio Montano. Nel maggio 2014 i ricorsi vennero rigettati con una ordinanza tutta “politica”, visto che si uniformava alle direttive superiori, ivi comprese quelle regionali in merito alla soglia dei 500 parti/anno. Il Comitato condannato anche al pagamento delle spese legali per oltre 4.000,00 euro.
 
Il 23 gennaio 2020, proprio quasi giunti al termine della campagna elettorale, il Governatore Bonaccini decide la riapertura sperimentale dei Punti nascita chiusi in Regione, fra cui quello di Porretta Terme. Rivedendo così magicamente i parametri utilizzati per la chiusura e forte - dice lui - delle rassicurazioni di revisione legislativa nel merito da parte del Ministro della Salute Speranza che proprio qualche settimana prima era venuto a Porretta. Giova a tutti ricordare che il Punto nascita chiuso nel 2014 era “sperimentale” sul parto fisiologico.
 
Accade poi che il giorno 28 gennaio, due giorni dopo la sua rielezione, arriva al Comitato, ed a coloro che hanno sottoscritto il ricorso una Raccomandata da parte dell’Azienda Usl di Bologna in cui si sollecita il pagamento entro 15 giorni delle spese legali di 4.377,36 euro. Ritengo l'accaduto ingiusto e profondamente grave.
 
Il Comitato, le Amministrazioni e quindi i Cittadini hanno sostenuto con forza le ragioni sia sanitarie che politiche, sulla base delle quali oggi la Regione stessa, pare abbia ha rivisto le proprie posizioni di allora, ammettendo quindi il proprio errore.
Per quale motivo i Cittadini vessati e penalizzati dovrebbero pagare? Forse dovrebbe essere la Regione e magari lo stesso Presidente rieletto, colui che prima chiuse e poi dice di riaprire, a dover risarcire le nostre famiglie, le nostre mamme, tutte quelle che hanno vissuto con angoscia quei 9 mesi che dovrebbero essere trascorsi in assoluta serenità, tutte quelle che si sono trovate ad andare a partorire magari nella vicina Pistoia, ma soprattutto quelle che hanno partorito in ambulanza lungo la strada Porrettana.
 
Ancor più grave che la richiesta di pagamento arrivi adesso: ad elezioni concluse e vinte sbandierando una possibile riapertura e dopo sei anni da quella sentenza. E i Sindaci, quelli che ci sono ancora, quelli dei Comuni che hanno sottoscritto il ricorso, quelli che hanno firmato l'appello a sostegno di Bonaccini, cosa dicono e cosa faranno adesso? Ancora una volta, oltre al danno la beffa. Aspettiamo risposte immediate dalla Regione. E invitiamo anche il sindaco metropolitano a intervenire per fermare questa assurda richiesta avanzata dall’Asl.


San Benedetto Val di Sambro. Allarme per una cisterna danneggiata

Un convoglio merci è stato fermato questa notte, alle 4.20, a San Benedetto Val di Sambro a seguito di una segnalazione per una lamiera sporgente da un vagone cisterna pervenuta a Vigili Fuoco . Questa sporgenza aveva attirato l'attenzione del personale di macchina di un altro treno che in quel momento incrociava il merci. Il macchinista ha subito segnalato il problema e il convoglio che trasportava la cisterna con il rivestimento di laniera danneggiato e stato fermato. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Vergato che hanno messo in sicurezza la cisterna e rimosso la lamiera sporgente. Il treno è poi ripartito da San Benedetto alle 6.25. Sul posto, oltre al 115, anche la Polfer.

Il pellet alla spina, l'idea di un giovane imprenditore di Monzuno

Fiducia nei giovani, facciamo sul serio e non solo a chiacchiere 

La freschezza e la futuribilità dell'imprenditoria giovanile è la speranza dell'Appennino. Imprenditoria cui si presentano purtroppo ( nonostante i tanti annunci diversi) più ostacoli che facilitazioni. A volte una pacca sulla spalla, nulla di più e tanta diffidenza.

Fra i casi che meritano certamente di essere portati ad esempio, quello di Andrea Fergnani di Monzuno (nella foto)  che ha saputo trasformare un regalo dell'Appennino, la legna, in un servizio utile alla comunità e in una risorsa certamente futuribile.

Andrea, fin da bambino ha dato spazio alla sua passione per la propria terra che ha vissuto intensamente, quasi in simbiosi: il bosco non progrediva senza di lui e lui soffriva senza il bosco. Quindi l'idea di trasformare il generoso regalo dell'Appennino, la legna, in reddito ambientale, sociale ed economico, è stato sempre un suo pallino: il suo inverno era dedicato alla pulizia del bosco, al suo rinnovo e all'utilizzo di ciò che se ne ricava per riscaldarsi e per cercare sostentamento. Poi la grande idea: trasformare quella enorme massa vegetale in un facile utilizzo e la risposta era il 'pellet'.

Così Andrea ha cominciato a portare il suo legname a san Giovanni in Persiceto per convertire il legname in pellet e quindi vendere il ricavato. Poi si è accorto che la commercializzazione richiedeva una grande preparazione ( l'imbustatura con tutto ciò che questo richiedeva, con dispendio per il reperimento di 'buste' e per la misurata calibratura). Ha quindi ideato un distributore automatico e, realizzato con molta difficoltà il primo esemplare, lo ha collocato in centro a Monzuno. 

L'utilizzatore arriva al distributore con un proprio contenitore e preleva, usando gli opportuni comandi, quanto gliene serve. Risolto così il problema della 'bustatura', l'utilizzatore può reperire facilmente la fornitura, nel tempo senza dover intasare la propria abitazione con una unica fornitura annuale massiccia. Senza contare i vantaggi per l'ambiente dati dal risparmio per le buste di plastica. Andrea ha anche brevettato la sua invenzione. Ha dovuto però verificare che la sua idea è stata copiata da una azienda in alta Italia che ha iniziato una produzione in serie di macchine distributrici e ha già avviato la vendita.

Andrea non è però scoraggiato. Farà il possibile per difendere la sua invenzione. E ha continuato a pensare come rendere sempre più economica la sua produzione di pellet. Utilizzando attrezzature già esistenti si propone di realizzare i pellet in loco, a Monzuno. La sua idea è di installare un capace impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e di arrivare quindi a un risparmio significativo che permetta di abbassare il costo dell'energia elettrica, il più impegnativo, e quindi del pellet, precisa Andrea. Sta aspettando l'OK della Città Metropolitana per l'installazione.

Senz'altro Andrea avrà la concessione e inizierà a pieno ritmo e nelle condizioni migliori la sua 'impresa'. Conta di collocare una decina di distributori nei comuni limitrofi al suo. I nostri migliori auguri. 
 

Una considerazione va fatta: Andrea ha impegnato persino la sua casa per avere dalla banca un sostegno economico. E il tanto declamato aiuto ai giovani imprenditori dov'è finito ? C'era veramente o si è scherzato? 
Oggi Andrea ha 32 anni, ma alle spalle una lunga vita di lavoro e lavoro anche pesante. Se gli spetta un sostegno, gli venga dato subito, prima che arrivi al punto che non gli serve più. Almeno qualcuno darà sostanza alle tante promesse, anche quelle elettorali.

OPERAZIONE “BOLOGNA SOMMERSA”

Eseguite da Carabinieri e Polizia di Stato di Bologna misure cautelari personali e reali, nei confronti di 5 persone e 2 società.

Conferenza stampa

Il Comando Provinciale Carabinieri Bologna informa:

L’articolata e complessa indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Anzola dell’Emilia  e dalla 4^ Sezione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna (con il supporto della Direzione Provinciale dell’INPS di Bologna, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bologna e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bologna) da agosto 2017 - coordinata dal Procuratore Capo di Bologna dott. Giuseppe AMATO e dal Sostituto Procuratore dott. Flavio LAZZARINI, condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna dott. Alberto GAMBERINI, che ha emesso l’Ordinanza applicativa delle misure cautelari – ha permesso di appurare l’esistenza di una stabile e consolidata associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla truffa ai danni dello Stato e all’induzione alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale.
Le indagini sono state avviate dai Carabinieri della 

Stazione di Anzola Emilia, che, nel corso dei controlli di rito richiesti dall’Ufficio Immigrazione della Questura in ordine all’istanza di una cittadina extracomunitaria di rinnovo del permesso di soggiorno, concessole sulla base di un “normale e regolare” rapporto di lavoro subordinato, avevano invece constatato che la stessa esercitava il meretricio lungo la via Emilia.
Insospettiti per l’evidente incompatibilità di un normale contratto di lavoro con l’attività di meretricio, i Carabinieri hanno effettuato degli approfonditi accertamenti che hanno permesso di appurare che il contratto di lavoro in argomento fosse fittizio e strumentale al rinnovo del permesso di soggiorno e all’emissione di indennità da parte dell’INPS.

Le successive complesse attività investigative, svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione controllo e pedinamento, consentivano di acquisire gravi elementi indiziari circa l’esistenza di una stabile organizzazione nella quale i partecipanti, a seconda del proprio ruolo, instauravano rapporti di lavoro fittizi, sulla base dei quali i beneficiari ottenevano il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, nonché indebite erogazioni di indennità da parte dell’INPS (disoccupazione, maternità) a fronte di contributi previdenziali mai versati.
Dalle indagini effettuate congiuntamente da Carabinieri e Polizia di Stato, anche mediante analisi di copiosa documentazione, è emerso che due cittadini italiani, un cinquantanovenne e una cinquantatreenne, residenti in un popoloso comune dell’hinterland bolognese, rispettivamente procuratore generale e amministratore unico di due società “fantasma”, registrate alla Camera di Commercio di Bologna e rivelatesi strumentali all’esercizio delle attività illecite, grazie alla complicità di stimati professionisti del settore operanti nel capoluogo felsineo (2 consulenti del lavoro, un sessantacinquenne e un sessantaduenne, e un commercialista cinquantaquattrenne), avevano instaurato almeno 200 rapporti di lavoro fittizi a favore di altrettanti cittadini stranieri extracomunitari e talvolta italiani, i quali poi avevano ottenuto (o tentato di ottenere) il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, ovvero incassato indebitamente dall’INPS varie indennità.
L’attività investigativa ha permesso di accertare che:
-        le due società erano, in realtà, delle “scatole vuote” totalmente prive di mezzi, organizzazione, addirittura delle sedi sociali, di qualsivoglia rapporto di conto corrente bancario o postale e sconosciute al fisco;
-        non avrebbero mai potuto assumere, a tempo indeterminato, 200 lavoratori, anche in considerazione dell’attuale assetto del mondo del lavoro, caratterizzato – specialmente per i nuovi assunti – da contratti a termine;
-        alcuni dei falsi contratti di lavoro sono stati usati da 10 soggetti sottoposti a pene detentive o misure cautelari per ottenere la concessione del beneficio di misure alternative alla detenzione, ovvero l’autorizzazione ad allontanarsi dal luogo degli arresti domiciliari;
-        i due proprietari delle società e la madre di uno di questi sono risultati datori di lavoro domestico di oltre 60 dipendenti.
Il danno per lo Stato è stimato in circa 500.000 euro.
Sulla base degli accertamenti eseguiti, sono state effettuate le procedure di rigetto delle istanze volte ad ottenere i permessi di soggiorno ottenuti sulla base di presupposti fraudolenti, nonché quelle di recupero delle somme indebitamente percepite.

Tex, il cane di Vergato barbaramente maltrattato, è ora a Marzabotto, curato amorevolmente

Dalla Polizia locale un appello a favore dell'animale


Una segnalazione anonima agli agenti della Polizia Locale di Vergato, ha salvato un cane di circa un anno e mezzo, sistematicamente picchiato e segregato in un angusto ripostiglio di casa.
Dopo la segnalazione, gli agenti sono immediatamente interventi e hanno constatato purtroppo che la denuncia era fondata: nell’animale erano presenti ferite profonde, molto probabilmente inflitte dal proprietario con arma da taglio, lesioni nella cute e sottocute di circa 10 cm di lunghezza e con una profondità tale da arrivare sino ai muscoli lombari.
Le profonde ferite hanno reso necessario il ricovero del cane presso una clinica veterinaria del luogo per l’applicazione di punti di sutura. Ora il cane sta bene ed è accudito amorevolmente dai volontari del Canile di Marzabotto. Il proprietario dell’animale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti.
La responsabile della Polizia Locale di Vergato, Dott.ssa Elena Corsini, fa un appello: ”Chi volesse aiutare Tex, questo è il nome del cane che abbiamo salvato dal maltrattamento, può farlo attraverso una donazione, anche piccola, tante gocce fanno il mare, a favore del Canile di Marzabotto – Un animale per amico – con le seguenti modalità: a mezzo c/c postale nr. 12032447 oppure con versamento IBAN: IT14W070723689000400441530. Ringrazio fin d’ora tutti coloro che aiuteranno il canile di Marzabotto.”



Dovete cambiare la tv? Ecco il test per saperlo

Ogni famiglia può verificare in pochi e semplici, passaggi se i televisori in loro possesso saranno compatibili o meno con l'ultima tecnologia di trasmissione del segnale. Ecco come

Da Dubbio

Da qui al giugno 2022 molti italiani potrebbero essere costretti a cambiare televisore. Il motivo è semplice: a partire da quell'anno scatterà un nuovo standard di trasmissione obbligatorio, che non tutti gli attuali apparecchi in circolazione saranno in grado di decifrare.


Per evitare di farsi trovare impreparati è meglio iniziare a fare le prime mosse. Ogni famiglia può verificare in pochi e semplici, passaggi se i televisori in loro possesso saranno compatibili o meno con l'ultima tecnologia di trasmissione del segnale in digitale terrestre, il cosiddetto Dvb-T2.

Il test decisivo

Basterà prendere il telecomando e sintonizzarsi su due canali già attivi che fugheranno tutti i dubbi. Il primo si trova digitando il numero 200, il secondo 100. Una volta connessi, sullo schermo potrebbe apparire una scritta enigmatica: "Test HEVC Main10".
Semaforo verde: nel caso appena descritto, il televisore (probabilmente perché uno dei modelli più recenti e avanzati) sarà compatibile con il nuovo standard di trasmissione. Merito del nostro televisore, dicevamo, oppure per merito del decoder che abbiamo allacciato alla tv.
In caso di fumata nera, ovvero qualora non dovesse apparire la dicitura "Test HEVC Main10", non dovremo necessariamente acquistare un nuovo televisore. Prima di mettere mano al portafoglio vale la pena fare altre prove.

È infatti possibile che serva soltanto
risintonizzare tutti i canali del nostro apparecchio, oppure che il numero 200 sia già occupato da un'altra emittente televisiva (che va quindi spostata altrove manualmente). Dopo aver effettuato questi passaggi, possiamo ripetere l'esperimento.

Cosa fare se il televisore non è abilitato

Se, dopo aver digitato 200 (o 100) sul telecomando, lo schermo è ancora nero e non appaiono scritte, vuol dire che il nostro televisore non è in grado di leggere il nuovo standard di trasmissione.
Cosa fare? O cambiamo direttamente l'apparecchio, oppure è necessario acquistare un decoder che riesca ad abilitarlo alla ricezione del segnale.

Pochi passaggi

Ricapitoliamo i punti salienti della vicenda. Dal 2022 scatterà un nuovo standard di trasmissione. Non tutti i televisori riescono a leggere i nuovi criteri; soltanto i modelli più recenti tra quelli in circolazione non avranno problemi. Gli altri dovranno essere accompagnati da un decoder oppure, a discrezione dei legittimi proprietari, sostituiti.
Per capire in anticipo se il nostro televisore è abilitato a ricevere il segnale o meno basterà sintonizzarsi sul canale 200 o, in alternativa, 100. Basterà premere le tre cifre sul nostro telecomando e attendere qualche istante. Se lo schermo rimane nero anche dopo la sintonizzazione, vuol dire che la tv in questione non è abiltata; in caso contrario apparirà la dicitura "Test HEVC Main10".


I tesori dell'Appennino a Fico: mostre, film, libri

Conoscere i tesori dell'Appennino in una cornice di eccellenze culinarie : a Fico sono state organizzate alcune iniziative che intendono mostrare al pubblico quante belle realtà nasconde ha la nostra terra appenninica. Protagonisti, Aemil Banca e il Gruppo di Studi Savena, Setta, Sambro.

Si inizia venerdì 31 gennaio  con la mostra di cartoline d'epoca dell'apprezzato divulgatore storico-naturalistico Emilio Veggetti che, con una serie di scatti storici affiancati dalla immigini attuali, ha saputo ordinare la bellezza incomparabile, ma a volte nascosta, che offre l'Appennino bolognese. Sabato mattina , alle 11.30, lo stesso Veggetti, presenta e commenta la mostra di cartoline d'epoca esposte con quanti vorranno risolvere le loro curiosità. 






Al via la nuova Rete Reumatologica provinciale, rinnovata e potenziata 57% di visite in più, raddoppiati i centri territoriali di Reumatologia


Riceviamo:


Avviata in questi giorni, la nuova Rete Reumatologica rinnovata e potenziata, oggi estesa a tutta l’area provinciale, per rispondere ai bisogni di salute di chi è colpito da queste patologie croniche. Un’ampia platea pari a circa il 2% delle persone adulte, per artriti e connettiviti, che sale al 4% per le osteoporosi. Diagnosi precoce, terapie tempestive e mirate già nelle fasi iniziali di malattia, presa in carico appropriata ed efficace in ogni fase della malattia, adeguata agli obiettivi terapeutico-riabilitativi, ne costituiscono gli obiettivi centrali.

Il nuovo percorso mette a sistema le competenze e i servizi dei Centri di Reumatologia dell’Azienda USL di Bologna, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Azienda Usl di Imola, in collaborazione con A.M.R.E.R., a garanzia di una sempre maggiore equità di accesso alle prestazioni sanitarie e del miglioramento della tempestività ed efficacia della presa in carico dei pazienti, perchè un trattamento precoce e adeguato assicura migliori risultati e condiziona positivamente l’evoluzione della malattia.
Più visite, più professionisti
Tra le novità della nuova Rete Reumatologica provinciale, il rafforzamento importante delle visite, di 1° e 2° livello, a disposizione dei cittadini. Dalle 20 mila offerte dalle 4 Aziende sanitarie nel 2017, alle 35 mila già disponibili per questo primo anno di attività, a favore dei circa 8 mila cittadini con malattie reumatiche, in costante aumento nel corso degli ultimi anni.

Aumentate anche le ore settimanali dei centri di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, più che triplicate rispetto al 2018, che salgono oggi a 110 contro le precedenti 34.
Nel dettaglio, più che raddoppiati i centri territoriali di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, oggi 17 contro i 7 già esistenti, ai quali si aggiungono gli ambulatori dell’Ospedale Maggiore, del Policlinico S.Orsola, delI’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola, per un totale complessivo di 17 ambulatori di 1°livello e 4 di 1° e 2° livello.

Potenziati, inoltre, gli organici dei professionisti, con l’attivazione, da parte dell’Azienda Usl di Bologna, di 4 nuovi contratti specialistici ambulatoriali, ai quali sono affidate anche le ecografie diagnostiche, e l’assunzione di 2 ulteriori medici reumatologi all’Ospedale Maggiore. 
L’Azienda Usl di Imola, mono-distretto, garantisce sul territorio di riferimento sia il 1° che il 2° livello per le attività di reumatologia, con una dotazione organica di internisti ospedalieri, specializzati in reumatologia e assunti a tempo indeterminato, passata da 1 a 3 tra fine 2018 e metà 2019. Entro marzo 2020, anche grazie alla riorganizzazione dell’area internistica ospedaliera in atto, saranno assicurate 18 ore settimanali che, a regime, si incrementeranno a 24 ore/settimana.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna ha potenziato l’organico dei professionisti dedicati alle attività di reumatologia, con l’assunzione di 1 medico a tempo pieno, e contestualmente, nelle sue funzioni di 1° e 2° livello, ha riarticolato l’offerta reumatologica sulla base del disegno della rete.

L’Istituto Ortopedico Rizzoli ha stabilizzato un medico Reumatologo e incrementato di 10 ore alla settimana l’attività ambulatoriale, cresciuta così da 88 a 98 ore.
Come funziona la Rete Reumatologica provinciale
La nuova Rete prevede centri specialistici di 1° livello, prevalentemente territoriali, e centri ospedalieri di 2° livello, presso i quali concentrare le funzioni diagnostico-terapeutiche di maggiore complessità.
Strategico è il ruolo dei Medici di medicina generale, i primi a valutare il paziente e a diagnosticare, nel caso, patologie reumatiche non infiammatorie o ad individuare sintomi di possibili malattie reumatologiche da inviare allo specialista territoriale di 1° livello per una prima visita reumatologica, garantita, a seconda della priorità, entro 30 giorni se programmabile, entro 10 giorni se con priorità breve.
Il reumatologo ambulatoriale, sul territorio e in ospedale, assicura diagnosi, terapia e follow-up delle forme infiammatorie non complicate, prenotando direttamente gli accertamenti e le successive visite di controllo. In questo modo il paziente non dovrà preoccuparsi di prenotare esami e visite. Il paziente non complesso, una volta stabilizzato, potrà essere riaffidato al Medico di medicina generale con un programma terapeutico definito, da gestire in forma integrata con lo specialista.
Punto di forza della rete, infatti, è il rapporto diretto tra Medico di medicina generale e Reumatologo di riferimento, per consigli e consulenze, e tra reumatologi di 1° e 2°livello.
I pazienti complessi, infine, vengono inviati direttamente dallo specialista di 1° livello ai centri ospedalieri di 2°livello, per gli opportuni trattamenti delle forme infiammatorie e le terapie immunosoppressive, biotecnologiche, vasoattive o perfusionali.