Mastacchi (Rete Civica): “Servono più trasparenza, vaccini e indennizzi per gli allevatori colpiti”
Le criticità nella gestione dell’emergenza Bluetongue (o “lingua blu”) in
Emilia-Romagna, virus che ha colpito duramente gli allevamenti di ruminanti –
in particolare nella provincia di Rimini – sono state al centro della Commissione Politiche per la Salute e Politiche
Sociali dell’Assemblea legislativa regionale.
Il tema è stato sollevato dal consigliere
Marco Mastacchi (Rete Civica) attraverso un’interrogazione che ha
acceso il dibattito sulle modalità di comunicazione e vaccinazione adottate
dalla Regione.
Mastacchi ha espresso forti
perplessità sull’affidamento esclusivo all’Associazione Regionale Allevatori (ARA) nella gestione
dell’informazione e della campagna vaccinale, evidenziando come ciò abbia
generato ritardi e disinformazione
tra gli allevatori non associati. Il consigliere ha chiesto interventi urgenti
per migliorare la disponibilità dei
vaccini, rafforzare il
monitoraggio epidemiologico e coinvolgere
attivamente le Aziende USL.
Tra le richieste principali figurano anche indennizzi concreti per le perdite subite e una strategia di tutela a lungo termine per
il settore ovicaprino, già fragile e in sofferenza.
La seduta congiunta delle Commissioni Sanità, Politiche Sociali ed
Economiche è stata dedicata all’analisi di due gravi emergenze
veterinarie che stanno colpendo la regione: la Peste Suina Africana (PSA) e la Bluetongue.
Il Commissario straordinario per la PSA,
Giovanni Filippini, e il dottor Stefano Benedetti dei servizi
veterinari regionali hanno illustrato la situazione aggiornata della diffusione
dei virus, soprattutto nelle aree appenniniche, e le strategie messe in atto
per il contenimento.
A differenza della PSA, la Bluetongue
non si trasmette per contatto diretto,
ma attraverso la puntura di un piccolo insetto, il culicoide. La vera insidia, tuttavia, è rappresentata dal bovino, che può contrarre il virus senza
manifestare sintomi, diventando così un portatore
sano e contribuendo alla diffusione dell’infezione.
La malattia, causata dal sierotipo BTV8,
è ormai considerata endemica in
Emilia-Romagna e colpisce soprattutto gli ovini, nei quali provoca sintomi gravi, tra cui la
caratteristica colorazione bluastra della lingua.
La principale misura di contenimento
resta la vaccinazione volontaria degli
ovini, ma nel 2025 la campagna è partita in ritardo, compromettendo l’efficacia della protezione.
Gli esperti raccomandano, per il futuro, di anticipare la vaccinazione entro marzo, prima
dell’inizio della stagione di attività del vettore.
“La sensibilizzazione degli
allevatori è l’elemento essenziale”, ha sottolineato l’assessore regionale alla
Sanità, Raffaella Fabi.
Mastacchi, al termine della seduta,
ha dichiarato:
“Mi ritengo soddisfatto del
confronto, ma è fondamentale raggiungere tutti gli allevatori e metterli nelle
condizioni di scegliere consapevolmente se vaccinare o meno. Con una buona
campagna informativa si sarebbero evitati molti fraintendimenti. Ora servono più trasparenza e ristori economici per
chi ha subito danni.”
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