mercoledì 12 novembre 2025

Bluetongue in Emilia-Romagna: “Un’emergenza annunciata”

 Mastacchi (Rete Civica): “Servono più trasparenza, vaccini e indennizzi per gli allevatori colpiti”



Le criticità nella gestione dell’emergenza Bluetongue (o “lingua blu”) in Emilia-Romagna, virus che ha colpito duramente gli allevamenti di ruminanti – in particolare nella provincia di Rimini – sono state al centro della Commissione Politiche per la Salute e Politiche Sociali dell’Assemblea legislativa regionale.
Il tema è stato sollevato dal consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) attraverso un’interrogazione che ha acceso il dibattito sulle modalità di comunicazione e vaccinazione adottate dalla Regione.

Mastacchi ha espresso forti perplessità sull’affidamento esclusivo all’Associazione Regionale Allevatori (ARA) nella gestione dell’informazione e della campagna vaccinale, evidenziando come ciò abbia generato ritardi e disinformazione tra gli allevatori non associati. Il consigliere ha chiesto interventi urgenti per migliorare la disponibilità dei vaccini, rafforzare il monitoraggio epidemiologico e coinvolgere attivamente le Aziende USL.
Tra le richieste principali figurano anche indennizzi concreti per le perdite subite e una strategia di tutela a lungo termine per il settore ovicaprino, già fragile e in sofferenza.

La seduta congiunta delle Commissioni Sanità, Politiche Sociali ed Economiche è stata dedicata all’analisi di due gravi emergenze veterinarie che stanno colpendo la regione: la Peste Suina Africana (PSA) e la Bluetongue.
Il Commissario straordinario per la PSA, Giovanni Filippini, e il dottor Stefano Benedetti dei servizi veterinari regionali hanno illustrato la situazione aggiornata della diffusione dei virus, soprattutto nelle aree appenniniche, e le strategie messe in atto per il contenimento.

A differenza della PSA, la Bluetongue non si trasmette per contatto diretto, ma attraverso la puntura di un piccolo insetto, il culicoide. La vera insidia, tuttavia, è rappresentata dal bovino, che può contrarre il virus senza manifestare sintomi, diventando così un portatore sano e contribuendo alla diffusione dell’infezione.
La malattia, causata dal sierotipo BTV8, è ormai considerata endemica in Emilia-Romagna e colpisce soprattutto gli ovini, nei quali provoca sintomi gravi, tra cui la caratteristica colorazione bluastra della lingua.

La principale misura di contenimento resta la vaccinazione volontaria degli ovini, ma nel 2025 la campagna è partita in ritardo, compromettendo l’efficacia della protezione. Gli esperti raccomandano, per il futuro, di anticipare la vaccinazione entro marzo, prima dell’inizio della stagione di attività del vettore.

“La sensibilizzazione degli allevatori è l’elemento essenziale”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Raffaella Fabi.

Mastacchi, al termine della seduta, ha dichiarato:

“Mi ritengo soddisfatto del confronto, ma è fondamentale raggiungere tutti gli allevatori e metterli nelle condizioni di scegliere consapevolmente se vaccinare o meno. Con una buona campagna informativa si sarebbero evitati molti fraintendimenti. Ora servono più trasparenza e ristori economici per chi ha subito danni.”

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