di Roberto Giusti
Alle
12.40 del 27 novembre 1943 Vergato subì il primo bombardamento aereo della sua
storia. In pochi minuti il centro abitato venne devastato: oltre cinquanta
civili persero la vita e più di cento rimasero feriti. Fu l’inizio di una lunga
stagione di violenze belliche che, tra il 1943 e il 1944, colpì duramente
l’intera valle del Reno, snodo strategico per i collegamenti tra Bologna e
l’Appennino e dunque bersaglio ripetuto delle operazioni alleate.
Nei mesi successivi altre incursioni
si abbatterono sulla cittadina, aggravando un bilancio già drammatico e
sommando ai caduti della guerra anche numerose vittime tra la popolazione
civile, travolta dagli eventi e spesso colpita mentre svolgeva le attività
quotidiane. Di quei giorni restano testimonianze, documenti e memorie familiari
che ancora oggi raccontano la paura, lo smarrimento e la distruzione che
segnarono profondamente la comunità vergatese.
Nel giorno dell’82º anniversario
l’Amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio a quelle vite spezzate,
ricordando non solo le vittime del primo bombardamento, ma tutte le persone
innocenti che subirono le conseguenze del conflitto. Una parte di esse — quindici
cittadini — riposa nella Cappella “Davide Carboni” all’interno del cimitero
comunale, luogo della memoria collettiva e simbolo della resilienza della
comunità.
Il ricordo
pubblico di quei tragici eventi, sottolinea l’Amministrazione, rappresenta un
impegno costante affinché la storia continui a parlare alle generazioni
presenti e future, preservando il valore della pace e della convivenza civile.
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