martedì 11 novembre 2025

Bologna, scoperta maxi frode da Superbonus 110%: sei denunciati e sequestri per 9 milioni di euro

 



La Guardia di Finanza di Bologna ha scoperto una complessa frode milionaria legata ai bonus edilizi, in particolare al Superbonus 110%, che ha coinvolto nove condomìni del territorio del Nuovo Circondario Imolese.
L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Imola al termine di approfonditi controlli, ha portato alla denuncia di sei persone e al sequestro di beni – tra denaro, immobili e crediti fiscali – per un valore complessivo di circa 9 milioni di euro.

Secondo quanto emerso, una società incaricata di realizzare lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica, per un importo complessivo di 21 milioni di euro, avrebbe simulato l’esecuzione di numerosi interventi edilizi. Con la complicità di alcuni professionisti, sarebbero stati così creati falsi crediti fiscali per circa 9 milioni di euro.

L’inchiesta è partita dall’analisi della contabilità di cantiere – in particolare degli stati di avanzamento lavori (SAL) e dei computi metrici – per verificare la reale esecuzione delle opere. Con il supporto dell’Ufficio Tecnico del Nuovo Circondario Imolese, i finanzieri hanno effettuato diverse ispezioni nei cantieri, accertando che molti lavori non erano mai stati realizzati, oppure erano stati eseguiti in tempi successivi alle asseverazioni necessarie per ottenere lo sconto in fattura, così da beneficiare di aliquote più favorevoli.

La documentazione esaminata è risultata in parte falsa e recante firme apocrife, circostanza che ha permesso di ricostruire l’intero flusso finanziario e creditizio generato dal sistema fraudolento. La società appaltatrice, dopo aver formalmente ricevuto i crediti dai condomìni, li avrebbe ceduti a terzi per monetizzarli.

Al termine delle indagini, sei persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Bologna per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), reato punito con la reclusione da due a sette anni. Due degli indagati rispondono anche del reato di false informazioni in asseverazioni tecniche (art. 119, comma 13-bis.1 del D.L. 34/2020), che prevede pene fino a cinque anni di carcere e multe fino a 100.000 euro.

Su richiesta della Procura, il Giudice ha disposto provvedimenti cautelari per bloccare la circolazione dei crediti fittizi e sequestrare i beni riconducibili al profitto illecito. In totale sono stati sequestrati circa 9 milioni di euro, tra crediti non ancora compensati, quote societarie, conti correnti e 46 immobili situati in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Campania.

L’intervento tempestivo delle Fiamme gialle ha inoltre impedito la creazione di ulteriori crediti falsi per un valore stimato in 12 milioni di euro.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela della spesa pubblica e del corretto impiego delle risorse statali, a garanzia che i fondi destinati ai cittadini e alle imprese vengano utilizzati per finalità lecite e produttive.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Bologna ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, nel rispetto della presunzione di innocenza degli indagati, che rimangono tali fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma vah.. che notizia confortante