giovedì 20 novembre 2025

GranTerre accelera sulla transizione energetica: tre nuovi impianti e 40% di autoproduzione grazie alla partnership con Gruppo Hera e CPL Concordia

 


Investimenti per 20 milioni di euro, tre nuovi impianti già operativi, un quarto in costruzione e altri nove in fase di studio. Prosegue con passo deciso il progetto di efficientamento energetico e decarbonizzazione del Gruppo GranTerre, leader italiano nella produzione di salumi, formaggi stagionati e prodotti food di eccellenza, realizzato in collaborazione con il Gruppo Hera e CPL Concordia.

«Questi risultati confermano la nostra volontà di rendere sempre più sostenibili i processi produttivi, puntando su soluzioni concrete e innovative», commenta Maurizio Moscatelli, Amministratore Delegato di GranTerre. «L’efficienza energetica e la decarbonizzazione rappresentano per noi non solo un dovere etico e ambientale, ma anche una potenziale leva di competitività.»

L’accordo, avviato nel 2023, è tra i più rilevanti nel settore alimentare italiano per numero di stabilimenti coinvolti e obiettivi strategici: aumentare l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili e ad alto rendimento e ridurre in modo significativo l’impronta carbonica dei processi produttivi.

Obiettivo 2030: arrivare al 50% di autoproduzione

Grazie ai nuovi impianti entrati in funzione – due fotovoltaici e un sistema di cogenerazione – GranTerre raggiunge oggi il 40% di autoproduzione energetica nei propri stabilimenti. A questi si aggiungono i quattro impianti di cogenerazione, sette fotovoltaici e uno geotermico già operativi.

Il piano complessivo, del valore di 20 milioni di euro, guarda al 2030 e punta a portare al 50% il fabbisogno energetico coperto da impianti di proprietà, riducendo contestualmente le emissioni e aumentando l’efficienza produttiva.



I nuovi impianti attivati

Montecavolo (RE) – Fotovoltaico, 223 kWp
Produce 258 MWh/anno, pari all’8,1% del fabbisogno del sito. Consente una riduzione di 61 tonnellate di CO₂/anno.


Zola Predosa (BO) – Cogenerazione, 1.067 kWe
Produce 10,8 GWh/anno di energia elettrica, oltre a vapore e acqua calda. Copre fino al 74% del fabbisogno del sito ed evita 892 tonnellate di CO₂/anno.

Sommacampagna (VR) – Fotovoltaico, 1.245 kWp
Produce 1.373 MWh/anno, coprendo il 30% del fabbisogno. Riduce le emissioni di 324 tonnellate di CO₂/anno.


Progetti in corso e nuovi studi

È in costruzione un nuovo impianto di cogenerazione da 850 kWe presso lo stabilimento di Chiusa (BZ), che coprirà fino all’82% del fabbisogno elettrico locale e ridurrà le emissioni di 718 tonnellate di CO₂/anno.

Sono inoltre in fase di studio altri nove impianti di autoproduzione: quattro fotovoltaici e cinque sistemi di cogenerazione, distribuiti in diversi siti produttivi del Gruppo.

Una collaborazione strategica

Il percorso di transizione energetica è condotto insieme a Hera Servizi Energia (HSE), la Energy Service Company del Gruppo Hera, e a CPL Concordia.

«Da anni affianchiamo i nostri clienti per aiutarli a ridurre e decarbonizzare i consumi attraverso progetti economicamente sostenibili», spiega Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera. «Negli ultimi due anni abbiamo realizzato 15 impianti rilevanti, con investimenti per circa 40 milioni di euro e oltre 10.700 tonnellate di CO₂ equivalente già risparmiate.»

HSE si occupa dell’individuazione delle opportunità di efficientamento, della progettazione e della realizzazione degli impianti; CPL Concordia mette in campo competenze ingegneristiche e know-how nella cogenerazione e nei sistemi energetici industriali.

«Prosegue il nostro percorso di affiancamento come partner tecnologico per l’intera realizzazione degli impianti», sottolinea Paolo Barbieri, Presidente di CPL Concordia. «Saremo inoltre attenti a tutte le possibili innovazioni da proporre ad Hera e GranTerre in un’ottica di vera partnership tecnico-operativa verso la transizione energetica.»


1 commento:

Anonimo ha detto...

(dalle foto) Son tutti impianti realizzati sui tetti dei capannoni. Come dovrebbe essere. I campi agricoli "asfaltati di pannelli fotovoltaici" mettono solo tristezza