Una nuova tecnica eseguita dalla Cardiologia dell’ospedale Maggiore, la prima in area metropolitana e tra le prime in Emilia-Romagna
L’Azienda USL di Bologna informa:
Una innovativa procedura cardiaca,
la cardioneuroablazione, è stata eseguita il 30 gennaio da Valeria Carinci,
elettrofisiologa della Cardiologia dell’ospedale Maggiore diretta da Gianni
Casella, per la prima volta nell’area metropolitana di Bologna e tra le poche
eseguite finora in Emilia-Romagna.
La cardioneuroablazione è una tecnica mirata di rimodulazione dell’innervazione
neurovegetativa del cuore attraverso la cauterizzazione dei gangli di
innervazione parasimpatica responsabili delle sincopi vaso vagali. La
cauterizzazione viene eseguita con un’ablazione trans catetere, tecnica già
utilizzata per la cura delle aritmie cardiache. Dopo aver fatto risalire
attraverso la vena femorale un apposito catetere, si localizzano i gangli
nervosi e si esegue la termo ablazione con radiofrequenza, “bruciando” i punti
d’interesse individuati.
La procedura viene eseguita nei pazienti che soffrono di episodi di perdita di
coscienza vaso-vagali, in genere ritenuti benigni, ma che possono diventare
molto invalidanti nella vita quotidiana. In particolare, la procedura è
indicata quando nel riflesso vaso-vagale è coinvolto un rallentamento o un
arresto dell’attività cardiaca.
La paziente trattata, proveniente dall’Umbria, presentava svenimenti fin dalla
giovane età, diventati sempre più frequenti e imprevedibili nel tempo. Durante
uno di questi episodi è stato documentato un arresto dell’attività cardiaca di
7 secondi, motivo per il quale si è deciso di sottoporla a questo tipo di
intervento.
La procedura di cardioneuroablazione è stata effettuata presso il Laboratorio
di Elettrofisiologia dell’ospedale Maggiore utilizzando un mappaggio ad alta
densità di ultima generazione, per delineare con estrema precisione i punti di
interesse a livello dell’atrio di destra e di sinistra. Una volta identificata
la posizione dei gangli, si è proceduto con la erogazione di impulsi di
radiofrequenza ottenendo la rimodulazione dell’innervazione parasimpatica del
cuore. La procedura si è svolta senza complicanze e i primi test ne hanno confermato
la piena efficacia. La paziente è stata dimessa il giorno successivo e ora
verrà seguita con un telemonitoraggio a distanza.
Si affianca, così, un ulteriore strumento innovativo a quelli già in uso dalla
Cardiologia del Maggiore, per completare il percorso delle sincopi,
quotidianamente condiviso con i professionisti del Pronto Soccorso e della
Medicina d’Urgenza.
Il Laboratorio di Elettrofisiologia, diretto da Gaetano Barbato, è un
riferimento metropolitano per il trattamento ablativo delle tempeste aritmiche
e delle aritmie più complesse. Nel 2024 ha effettuato quasi 300 ablazioni,
nella maggior parte dei casi complesse (tachicardia ventricolare, extrasistolia
ventricolare, pre-eccitazione, fibrillazione atriale) e di recente ha
completato la dotazione tecnica acquisendo la tecnologia Farapulse per
le ablazioni della fibrillazione atriale.
Inoltre, il Laboratorio è il punto di riferimento aziendale per
l’elettrofisiologia complessa e ha un ruolo importante nella formazione
specifica dei Medici specializzandi dell’Università di Ferrara e di altre
università italiane.
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