venerdì 7 giugno 2024

Le Fiamme Gialle hanno confiscato un immobile, ex sede di un centro di assistenza fiscale

 


La Guardia di Finanza informa:

Una frode fiscale commessa tra il 2012 e il 2016 in favore di circa un migliaio di contribuenti ha portato alla confisca  di un immobile, in seguito alla condanna definitiva del proprietario a trenta mesi di reclusione.

L’immobile, del valore commerciale di circa 100 mila euro, era sede di un Centro di Assistenza Fiscale, rappresentato proprio dal proprietario dello stabile ora confiscato.

Il provvedimento giunge al termine dell’operazione “Easy Credit”, che aveva permesso di denunciare 66 persone all’Autorità Giudiziaria di Bologna per indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato e di individuare circa 1000 dichiarazioni dei redditi infedeli, presentate o già compilate e in attesa di essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate, finalizzate a beneficiare di crediti d’imposta non spettanti.

 Il responsabile del C.A.F., in cambio di compensi, aveva agevolato le pratiche di numerosi clienti, consentendo loro di percepire indebiti crediti I.R.PE.F., liquidati in oltre due milioni di euro, attraverso l’aggiramento per anni (dal 2012) del sistema informatico di “controllo automatizzato” delle dichiarazioni dei redditi.

L’indagine, all’epoca coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna e condotta dal Gruppo di Treviso, aveva consentito di disvelare l’intero meccanismo di frode e di ottenere anche l’annullamento di oltre trecento modelli 730, presentati con l’indicazione di quasi un milione di euro di crediti I.R.PE.F. non spettanti, che così non sono stati liquidati.

Gli indagati, tutti cittadini stranieri residenti sull’intero territorio nazionale, con la compiacenza del C.A.F., avevano fatto ricorso a diversi espedienti, quali l’indicazione di crediti d’imposta inesistenti, di altri familiari a carico residenti all’estero e privi di codice fiscale, di detrazioni per figli non esistenti in affidamento preadottivo, anche disabili.

 Alla luce della gravità dei fatti e della continuità con cui gli illeciti erano stati realizzati, l’Autorità Giudiziaria aveva disposto a carico del responsabile del C.A.F., "mente" e "istigatore" delle condotte delittuose, il sequestro preventivo d’urgenza dell’immobile sede del Centro di Assistenza Fiscale, provvedimento al quale ora ha fatto seguito la definitiva confisca.

L’attività di servizio della Guardia di Finanza di Treviso, sviluppata a contrasto degli illeciti nel settore della spesa pubblica, testimonia l’importanza del contrasto alle frodi fiscali aggredendo i responsabili anche sul piano patrimoniale, come in questo caso, in cui è stato sottratto all’artefice della frode l’immobile, passato ora all’Agenzia del Demanio di Bologna, che potrà destinarlo a finalità pubbliche o venderlo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Voglio sperare che le persone indagate "beneficiarie" debbano rendere il maltolto con tanto di interessi più una mega multa