Il
taglio del 70% ai fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade
provinciali agita la maggioranza e apre la strada a una possibile marcia
indietro. Non si tratta di una novità: la sforbiciata è stata introdotta dalla
legge di bilancio (n. 207/2024) e poi aggravata dal decreto Milleproroghe (n.
202/2024). Ma la questione è tornata al centro del dibattito politico dopo la
denuncia dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), che nell’ultima assemblea
nazionale ha chiesto l’apertura urgente di un tavolo di crisi con il ministro
delle Infrastrutture Matteo Salvini.
L’obiettivo
è recuperare almeno una parte dei 1,7 miliardi complessivi decurtati, a partire
dai 385 milioni già sottratti per il biennio 2025-2026.
Le
opposizioni incalzano il governo: il Partito Democratico, con il capogruppo al
Senato Daniele Manca, ha depositato un’interrogazione rivolta ai ministri
Salvini e Piantedosi, chiedendo chiarimenti sulla logica dei tagli e
soprattutto sulla loro possibile destinazione a finanziare la costruzione del
Ponte sullo Stretto di Messina.
Ma
il Ministero delle Infrastrutture smentisce qualsiasi legame tra le risorse
tagliate e il progetto del Ponte: “La rimodulazione dei fondi non ha nulla a
che vedere con l’opera che collegherà Calabria e Sicilia”, è stata la replica
del Mit.
Nel
frattempo, dalla maggioranza arrivano segnali di apertura. Il capogruppo della
Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ha fatto capire che la misura potrebbe
essere rivista: “Abbiamo constatato l’esistenza di una problematica relativa ai
fondi per le province per il 2025 e il 2026. Stiamo già lavorando per porvi
rimedio”.
Parole
accolte con favore dal presidente dell’Upi, Pasquale Gandolfi: “Accogliamo
positivamente l’impegno a intervenire per risolvere l’emergenza. Ci aspettiamo
che il governo agisca già in sede di conversione del Decreto Infrastrutture”.
I numeri dei tagli
I
tagli sono partiti con la legge di bilancio, che ha ridotto i fondi per i
programmi straordinari di manutenzione della rete viaria provinciale di 20
milioni nel 2025, 15 nel 2026 e ben 275 nel 2029. Ma il colpo più duro è
arrivato con la conversione del Milleproroghe, che ha comportato un’ulteriore
sforbiciata di 175 milioni sia nel 2025 che nel 2026. Il totale delle riduzioni
ammonta dunque a 195 milioni per il 2025 e 190 per il 2026.
In
una lettera inviata alle Province, il Mit ha invitato gli enti a non assumere
impegni di spesa che non trovano copertura a fronte dei nuovi tagli. Il
ministero ha parlato di “riduzioni pro quota delle risorse assegnate ai singoli
interventi”.
La
regione più penalizzata è la Lombardia: su 63,2 milioni inizialmente destinati
alle province lombarde e alla Città metropolitana di Milano, ne restano meno di
19. Un taglio netto di 44 milioni.
📉
I
NUMERI DEI TAGLI ALLE STRADE PROVINCIALI
Totale risorse tagliate:
💰 1,7 miliardi di euro complessivi
Riduzioni previste dalla legge di bilancio (L. 207/2024):
🔹 20 milioni nel 2025
🔹 15 milioni nel 2026
🔹 275 milioni nel 2029
Ulteriori tagli introdotti dal Milleproroghe (DL 202/2024):
🔹 175 milioni nel 2025
🔹 175 milioni nel 2026
Impatto complessivo sul biennio 2025–2026:
📉 385 milioni di euro
Regione più colpita:
📍 Lombardia
🔻 Da 63,2 milioni → meno di 19 milioni
❗ Taglio netto: 44 milioni
Richiesta dell’Upi al governo:
🛠 Ripristinare almeno i 385 milioni per il 2025–2026
attraverso un tavolo di crisi presso il Mit
1 commento:
Il PD piange per i tagli ? : Giusto, sono daccordo, tuttavia se il PD che amministra guardasse meglio a chi appalta il lavoro, spenderebbe 100 volte di meno. Ho fatto asfaltare un tratto di strada privata ma ad uso pubblico a mie spese, sono 7 anni ed è intatto. tratti fatti asfaltare dalla nostra amministrazione durano meno di un gatto in tangenziale. Come mai questo ? Fai poco, ma fallo fatto bene
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