venerdì 2 maggio 2025

Marzabotto, la Pace divide ancora il Consiglio: scontro sulla mozione “La Casa brucia”

 Il Consiglio comunale di Marzabotto è tornato a discutere la mozione per la Pace intitolata "La Casa brucia", inizialmente presentata dal gruppo Marzabotto Civica e successivamente modificata dalla maggioranza. Si tratta della terza riproposizione del testo, resasi necessaria dopo che erano emerse discrepanze tra la versione approvata e quella formalmente deliberata nel precedente passaggio consiliare.

La sindaca Valentina Cuppi (nella foto)  ha chiarito che le modifiche apportate erano volte a rendere il testo più fluido, spiegando le integrazioni introdotte. Tra queste, la principale è la condanna esplicita al premier israeliano Benjamin Netanyahu per aver ostacolato l’arrivo degli aiuti umanitari a Gaza, usando — secondo il testo — la fame come arma di guerra.

Non sono mancate le critiche: la capogruppo di Marzabotto Civica, Francesca Carbonaro (nella foto) , ha denunciato uno scollamento tra il titolo della mozione e i contenuti attuali, sensibilmente diversi rispetto alla proposta originale. Ha sottolineato inoltre la disparità di trattamento nel testo tra il conflitto israelo-palestinese e quello in Ucraina, chiedendo un atto di coraggio al Consiglio nel votare la versione iniziale della mozione.

Morris Battistini, capogruppo di Voce per Marzabotto, ha definito la vicenda una “diatriba tra sinistra ed estrema sinistra”, aggiungendo la propria voce dal centrodestra. Ha criticato l’ipotesi, contenuta nella mozione originale, di sospendere ogni sostegno militare all’Ucraina, sostenendo che ciò la esporrebbe completamente all’invasione russa. "Nessuno toglierà le armi a Putin — ha detto — e un’Ucraina disarmata non avrebbe modo di difendersi ".

In chiusura, la sindaca ha avanzato l’idea di cambiare il titolo della mozione in “Stop alle Armi”, ma la proposta non ha trovato seguito. Al momento del voto, le divisioni tra maggioranza e opposizioni si sono confermate: entrambe le minoranze hanno bocciato la delibera, seppur per motivazioni opposte.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Evidentemente tutte le filastrocche recitate dalla Sindaca piene di autocitazioni non sembra siano molto credute dalle opposizioni le quali, basandosi più sui fatti che sulle parole, non possono far altro che prendere atto che la Cuppi dopo oltre tre anni di guerra non è ancora riuscita a chiedere con chiarezza la cessazione di invio delle armi, dimostrando così platealmente che prima della pace, o della dine della guerra lei mette la sua fedeltà al Partito Democratico che sostiene e vota da sempre invio armi e riarmo europeo, assieme alla destra italiana ed europea.

Anonimo ha detto...

Ma con quale faccia gli amministratori di Marzabotto parlano di pace?

Anonimo ha detto...

Scusi Fabbriani: ha scritto “Carbonato” invece di Carbonaro.