lunedì 28 ottobre 2024

Le sfide dell’agricoltura europea: sicurezza degli approvvigionamenti, innovazione genetica per il clima e sostegno al reddito delle aziende

 Il crescente divario tra le normative e la realtà sul campo, la mancanza di ricambio generazionale, i bassi prezzi ai produttori e le condizioni diseguali tra prodotti europei e importati sono le questioni chiave che la nuova PAC (Politica Agricola Comune) dovrà affrontare. L’Unione Europea resta il leader mondiale con esportazioni agroalimentari pari a 513 miliardi di euro, ma sono evidenti segnali di debolezza nel tessuto produttivo, rendendo necessario un dibattito meno polarizzato sulla transizione verde.



Le priorità della politica agricola europea sono state al centro dell’incontro "Le priorità agricole dell’Unione Europea per il 2024-2029: tra revisione della PAC e completamento del Green Deal", organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e dalla Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali. Durante il dibattito, moderato dalla giornalista Lisa Bellocchi, è emerso che, con il Green Deal, il Farm to Fork, la Strategia Biodiversità e la riforma della PAC 2023-2027, agli agricoltori sono richiesti sacrifici e investimenti significativi nella transizione ecologica. Questo impegno, unito alle difficoltà di mercato e agli eventi climatici avversi, ha generato scetticismo e disimpegno tra i produttori. In Italia, ad esempio, il ricambio generazionale e la presenza di giovani agricoltori preoccupano: i primi dati della PAC 2023-2027 mostrano che l’incentivo previsto per i giovani ha portato a risultati inferiori alle aspettative.

L'agricoltura europea: dati e prospettive

Con un valore di esportazioni agroalimentari pari a 513 miliardi di euro e uno scambio rilevante di prodotti alimentari tra i 27 Paesi membri, l’agricoltura mantiene un peso importante nel bilancio dell’UE, contribuendo al soddisfacimento dei consumi alimentari delle famiglie europee. Tuttavia, la frammentazione delle politiche tra gli Stati e l’assenza di una visione sovranazionale pongono difficoltà per il futuro. Secondo i relatori, è urgente modificare la PAC per accelerare la transizione verso un’agricoltura più sostenibile, redditizia e diversificata.

"No agli estremismi, sì alla tutela delle eccellenze agroalimentari"

“L’agricoltura sta soffrendo e la nuova PAC deve rappresentare un incentivo per il settore stesso – ha sottolineato il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura –. Sono necessari equilibri paritetici tra gli Stati europei, senza favorire lobby specifiche e rispettando le produzioni di qualità che rappresentano un punto di forza per il mercato estero. La PAC, insieme a un Green Deal equo, deve sostenere la sicurezza alimentare e la ricerca genetica per affrontare il cambiamento climatico”.

Il ruolo dei giovani agricoltori tra competenze e digitalizzazione

Il Prof. Roberto Fanfani ha illustrato come le aziende degli under 40 mostrino una dimensione media doppia rispetto a quelle degli over 40 e una maggiore propensione all’affitto di terreni. Il livello di istruzione tra i giovani è in crescita, con l’80% di diplomati e laureati, e il processo di digitalizzazione è però ancora disomogeneo: 58% al Nord, 34% al Centro e 21% al Sud.

La necessità di un governo sovranazionale per superare le criticità della PAC

Il Prof. Franco Sotte ha evidenziato come la PAC sia caratterizzata da invarianza e separatezza rispetto alle altre politiche comunitarie. Finché l’UE non disporrà di una vera governance agricola sovranazionale, le trattative continueranno a stagnare in un sistema che privilegia obiettivi immediati, immobilizzando la PAC in un “lock-in” istituzionale.

Verso un’Europa agricola più forte e meno ideologica

Il Dott. Alfonso Pascale ha auspicato una riforma dei trattati per un reale processo di integrazione europea. "Con i numeri dell’agroalimentare, l’UE è la prima potenza agricola mondiale, ma con una struttura politica debole – ha affermato Pascale –. È necessario eliminare l’ipocrisia delle 27 politiche agricole e adottare una vera politica comune”.

Un cambio di rotta con il Green Deal e il ruolo della PAC

Il Dott. Ermanno Comegna ha spiegato come il Green Deal abbia portato a modifiche nelle pratiche agronomiche, aumentando costi di produzione e burocrazia. Tuttavia, grazie alle proteste degli agricoltori europei, è stato avviato un pacchetto di semplificazioni e revisioni nella PAC 2023-2027 per rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera e garantire regole commerciali più equilibrate.

Per ulteriori informazioni, contattare l'ufficio stampa dell'Accademia Nazionale di Agricoltura ai contatti in calce.

Lorenzo Bonazzi

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