lunedì 28 ottobre 2024

Agricoltura emiliana in ginocchio: la nuova alluvione colpisce duramente


Confagricoltura: «Diciotto vittime in meno di due anni. Ora è prioritario mettere in sicurezza il territorio».


Dall’Emilia Romagna arriva l'ennesima richiesta d’aiuto: da Parma a Reggio, Modena, Ferrara e Bologna, l’agricoltura è stata ancora una volta devastata dall’alluvione. Danni pesanti colpiscono gli impianti frutticoli e viticoli, le colture orticole, le barbabietole da zucchero non ancora raccolte e le semine dei cereali autunno-vernini, bloccate insieme a serre, magazzini, cantine e stalle aziendali.

«Così gli agricoltori non possono andare avanti, figuriamoci programmare il futuro», dichiara Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, nell'ennesimo appello lanciato proprio nel giorno in cui si piange la diciottesima vittima delle alluvioni che, dall’anno scorso, continuano a flagellare la regione. «Molte aziende colpite da quest'ultimo maltempo devono ancora coprire le spese per i danni di eventi precedenti: gelate, trombe d’aria, allagamenti e frane». Bonvicini conclude: «L’agricoltura è martoriata, i paesi sono allo stremo e le comunità contano 18 vittime in meno di due anni. Serve il sostegno delle istituzioni, politiche concrete per la messa in sicurezza del territorio e un sistema di gestione del rischio capace di tutelare davvero le produzioni agricole, con adeguate coperture assicurative».

Le piogge incessanti hanno travolto per la terza volta in un anno i terreni agricoli e le stalle del Parmense, da Fidenza e Castione Marchesi fino a Busseto; colpiti anche i vigneti a Cadelbosco di Sotto, dove il canale Tassone e il torrente Crostolo hanno rotto gli argini, in provincia di Reggio Emilia. A subire allagamenti anche Carpi e Bomporto, nel Modenese, e la zona di Campotto nel Ferrarese, già devastata da precedenti alluvioni. Nell’hinterland bolognese risultano sommerse Budrio, Anzola, Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella, oltre a Casalecchio, San Lazzaro, Pianoro e Monterenzio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ancora le istituzioni non hanno capito o fanno finta di non capire che se non si puliscono gli alvei da sterpaglie sassi e fango ci saranno sempre più allagamenti