sabato 20 gennaio 2024

La disciplina per la raccolta dei funghi necessita di correzioni e semplificazioni

Rete Civica: “Omogeneizzare con un tesserino regionale unico”


“La normativa sulla raccolta dei funghi in Regione rivela una grande disomogeneità  e  ne conseguono trattamenti differenti, anche sostanziali tra i diversi enti cui è affidata l’applicazione,” denunciano i consiglieri di Rete Civica  in Regione, Marco Mastacchi e Simone Pelloni (nella foto) . 

“Per poter raccogliere i funghi in Appennino è necessario acquistare un tesserino, con validità giornaliera, settimanale, mensile o semestrale e a seconda dell’ente territoriale di riferimento e della durata della concessione cambia l’onere a carico del richiedente. La ricerca è inoltre concessa per  il solo territorio per il quale è competente l'Ente delegato che lo rilascia, per cui potrebbe succedere che il cercatore che sfora inavvertitamente dal comune di riferimento venga multato. E la precisazione dei confini non è certo agevole. Nei Comuni di pianura invece è possibile raccogliere funghi per un semestre con una unica autorizzazione concessa a seguito del versamento di  10 euro.  Inoltre tale pagamento concede la racconta nell’intera area di pianura”. 

Il quadro organizzativo della materia porta i due consiglieri a proporre: “ Per semplificare e rendere più omogenea l’attività di raccolta dei funghi in Regione, sarebbe utile prevedere un unico tesserino regionale, oppure tesserini provinciali. Ciò garantirebbe maggiore equità e parità di condizioni per tutti, come già avviene nei comuni di pianura”.

Mastacchi e Pelloni, con una interrogazione,  chiedono infine alla Giunta regionale  “in che modo intenda affrontare il problema e  se ritiene opportuno avviare un tavolo istituzionale di confronto con i diversi enti per individuare una soluzione condivisa”.

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