martedì 14 ottobre 2025

SNAMI Bologna: “Preoccupazione per il nuovo modello organizzativo del 118. Serve una direzione autonoma, non commistioni”

Azienda USL di Bologna pare non intenda seguire le previsioni della Regione e mostra l'intenzione di preferire spartire il servizio tra varie poltrone e poltroncine” 


La Segreteria Provinciale dello SNAMI Bologna (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di nuovo modello organizzativo del Servizio 118 dell’Azienda USL di Bologna, illustrata nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali.
Secondo SNAMI, la proposta aziendale risulterebbe difforme dalle previsioni della recente delibera di Giunta regionale sul riordino del sistema dell’emergenza territoriale, che aveva finalmente delineato un assetto chiaro e coerente per il 118.

La delibera regionale, attesa da anni, aveva infatti previsto la costituzione di una Direzione Medica di Unità Operativa Complessa (UOC) con organico dedicato, distinguendo e valorizzando le due articolazioni fondamentali del sistema — Centrale Operativa e Mezzi di Soccorso — e restituendo al 118 una dignità istituzionale adeguata alla sua importanza.
Il servizio dell’area bolognese, tra i più grandi e complessi d’Italia, coordina attività su tre province e coinvolge migliaia di operatori, tra personale sanitario, volontari e associazioni convenzionate. Per tale ragione, sottolinea SNAMI, la Centrale Operativa deve essere un centro di governo unitario, con direzione medica autonoma, risorse e responsabilità ben definite: “Di semplice, nel 118, non c’è proprio nulla”.

“Un putiferio organizzativo”

Nella proposta illustrata dall’Azienda USL emergerebbero, secondo il sindacato, “stravolgimenti del sistema” e un “ribaltamento delle priorità”.
Tra i punti più contestati:

  • Declassamento della Centrale Operativa da Unità Operativa Complessa a Unità Operativa Semplice Dipartimentale;
  • Scorporo dell’elisoccorso, servizio regionale, che verrebbe assegnato alla Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, escludendo di fatto i medici dell’emergenza territoriale;
  • Trasferimento di due automediche cittadine sotto la gestione del Pronto Soccorso del Maggiore, per la componente medica dipendente;
  • Mantenimento del medico di centrale solo nelle ore diurne, in contrasto con quanto previsto dai profili contrattuali esistenti;
  • Nessuna variazione per i medici convenzionati del 118, che resterebbero formalmente in capo alla Centrale Operativa.

“Un putiferio organizzativo – afferma SNAMI Bologna – che non trova fondamento né condivisione da parte dei medici. Una simile frammentazione contrasta con la normativa nazionale e regionale, compromette la governabilità del sistema e rischia di aprire la strada a contenziosi futuri. Di certo, non va nell’interesse dei cittadini né degli operatori”.

Il sindacato critica inoltre la persistente separazione tra la componente medica e quella infermieristica, “che continua a rimanere un mondo a parte, disconnesso da quello medico”.

“Serve autonomia e direzione propria per la Centrale 118”

Per SNAMI Bologna, la Centrale Operativa 118 — già in passato al centro di note vicende di cronaca — necessita di “autonomia, stabilità e direzione medica dedicata”, non di “commistioni” con altre Unità Operative aventi funzioni diverse.
“Solo un governo unitario — spiega il sindacato — può garantire accountability, catena di comando chiara e coerenza operativa tra Centrale, mezzi territoriali ed elisoccorso.”

Le richieste di SNAMI Bologna

1. Piena aderenza alla delibera regionale e conferma della Centrale Operativa 118 come Unità Operativa Complessa autonoma con direzione medica propria;

2. Unità di governo su Centrale, mezzi territoriali ed elisoccorso, evitando scorpori e sovrapposizioni;

3. Sospensione di ogni atto attuativo in difformità e apertura di un confronto tecnico urgente con tutte le componenti, comprese quelle convenzionate.

“Non può esistere un 118 forte con questa fricassea organizzativa” — conclude SNAMI Bologna.
“La Regione ha indicato una strada chiara e condivisibile: un governo centralizzato del sistema e la valorizzazione delle professionalità.
Chiediamo che l’AUSL di Bologna rispetti questa linea, per la sicurezza dei cittadini e per la tutela del lavoro di migliaia di operatori”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo a rimetterci saremo in tanti.......
Azienda USL continua imperterrita a smantellare con una riorganizzazione di tutto il sistema sanitario con pessime decisioni.