Azienda USL di Bologna pare non intenda seguire le previsioni della Regione e mostra l'intenzione di preferire spartire il servizio tra varie poltrone e poltroncine”
La Segreteria
Provinciale dello SNAMI Bologna (Sindacato Nazionale Autonomo Medici
Italiani) esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di nuovo modello
organizzativo del Servizio 118 dell’Azienda USL di Bologna, illustrata
nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali.
Secondo SNAMI, la proposta aziendale risulterebbe difforme dalle previsioni
della recente delibera di Giunta regionale sul riordino del sistema
dell’emergenza territoriale, che aveva finalmente delineato un assetto chiaro e
coerente per il 118.
La delibera
regionale, attesa da anni, aveva infatti previsto la costituzione di una Direzione
Medica di Unità Operativa Complessa (UOC) con organico dedicato,
distinguendo e valorizzando le due articolazioni fondamentali del sistema — Centrale
Operativa e Mezzi di Soccorso — e restituendo al 118 una dignità
istituzionale adeguata alla sua importanza.
Il servizio dell’area bolognese, tra i più grandi e complessi d’Italia,
coordina attività su tre province e coinvolge migliaia di operatori,
tra personale sanitario, volontari e associazioni convenzionate. Per tale
ragione, sottolinea SNAMI, la Centrale Operativa deve essere un centro di
governo unitario, con direzione medica autonoma, risorse e responsabilità
ben definite: “Di semplice, nel 118, non c’è proprio nulla”.
“Un putiferio organizzativo”
Nella
proposta illustrata dall’Azienda USL emergerebbero, secondo il sindacato, “stravolgimenti
del sistema” e un “ribaltamento delle priorità”.
Tra i punti più contestati:
- Declassamento della Centrale
Operativa da Unità Operativa Complessa a Unità
Operativa Semplice Dipartimentale;
- Scorporo dell’elisoccorso,
servizio regionale, che verrebbe assegnato alla Rianimazione
dell’Ospedale Maggiore, escludendo di fatto i medici dell’emergenza
territoriale;
- Trasferimento di due
automediche cittadine sotto la gestione del Pronto Soccorso del
Maggiore, per la componente medica dipendente;
- Mantenimento del medico di
centrale solo nelle ore diurne, in contrasto con quanto previsto dai
profili contrattuali esistenti;
- Nessuna variazione per i medici
convenzionati del 118, che resterebbero formalmente in capo alla
Centrale Operativa.
“Un putiferio
organizzativo – afferma SNAMI Bologna – che non trova fondamento né
condivisione da parte dei medici. Una simile frammentazione contrasta con la
normativa nazionale e regionale, compromette la governabilità del sistema e
rischia di aprire la strada a contenziosi futuri. Di certo, non va
nell’interesse dei cittadini né degli operatori”.
Il sindacato
critica inoltre la persistente separazione tra la componente medica e quella
infermieristica, “che continua a rimanere un mondo a parte, disconnesso da
quello medico”.
“Serve autonomia e direzione propria per la Centrale
118”
Per SNAMI
Bologna, la Centrale Operativa 118 — già in passato al centro di note vicende
di cronaca — necessita di “autonomia, stabilità e direzione medica dedicata”,
non di “commistioni” con altre Unità Operative aventi funzioni diverse.
“Solo un governo unitario — spiega il sindacato — può garantire accountability,
catena di comando chiara e coerenza operativa tra Centrale, mezzi
territoriali ed elisoccorso.”
Le richieste di SNAMI Bologna
1. Piena
aderenza alla delibera regionale e conferma della Centrale Operativa 118 come
Unità Operativa Complessa autonoma con direzione medica propria;
2. Unità di
governo su Centrale, mezzi territoriali ed elisoccorso, evitando scorpori e
sovrapposizioni;
3. Sospensione di ogni
atto attuativo in difformità e apertura di un confronto tecnico urgente
con tutte le componenti, comprese quelle convenzionate.
“Non può
esistere un 118 forte con questa fricassea organizzativa” — conclude
SNAMI Bologna.
“La Regione ha indicato una strada chiara e condivisibile: un governo centralizzato
del sistema e la valorizzazione delle professionalità.
Chiediamo che l’AUSL di Bologna rispetti questa linea, per la sicurezza dei
cittadini e per la tutela del lavoro di migliaia di operatori”.
1 commento:
Purtroppo a rimetterci saremo in tanti.......
Azienda USL continua imperterrita a smantellare con una riorganizzazione di tutto il sistema sanitario con pessime decisioni.
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