Anche l’arcinota frana della provinciale Val di Setta
a Gardelletta ha voluto essere della
partita in questo nuovo disastro da maltempo e dalla vetta della parete ha
lasciato cadere detriti e massi rocciosi sulla provinciale appena ripristinata
con un costo piuttosto elevato.
Sul posto sono prontamente intervenute macchine
movimento terra che hanno liberato il tracciato asfaltato permettendo così che
il transito veicolare potesse essere riavviato in piena sicurezza.
Sul posto anche la presidente del Consiglio di frazione di Gardelletta Laura Di Maio e il consigliere comunale e candidato alle prossime regionali, Morris Battistini che in un lungo filmato hanno riportato l’accaduto e hanno sottolineato la loro sorpresa per il distacco di materiali dalla parete della montagna che a loro dire testimonierebbe una inadeguata progettazione e un ripristino qualitativamente scadente.
Battistini e la Di Maio hanno inviato un loro giudizio - denuncia corredandolocon alcuni spezzoni di filmato:
«In queste ore, gli abitanti della frazione di Gardeletta e delle zone limitrofe stanno vivendo un déjà vu. La strada provinciale 325 “Val di Setta e Val di Bisenzio”, riaperta a gennaio 2024 dopo una grande frana che, nell'aprile del 2019, aveva causato più volte il crollo della strada nell'alveo del fiume Setta, costringendo a una deviazione del traffico per oltre tre chilometri, è di nuovo crollata a causa del maltempo, interrompendo la viabilità in un'area di montagna già in forte difficoltà. A soli cinque anni di distanza, dopo aver speso circa sei milioni di euro per la messa in sicurezza dell'area e la progettazione dell'opera, alla prima pioggia importante la montagna è franata nuovamente. I cittadini, che avevano atteso molti anni per vedere la realizzazione dell'opera, sono allibiti nel constatare il crollo della montagna sulla provinciale 325, esattamente nello stesso punto in cui era crollata nel 2019. Da allora, la Città metropolitana, ente responsabile del progetto e dell'esecuzione dei lavori, aveva impiegato due anni per studiare il movimento franoso e progettare una soluzione. E questo sarebbe il risultato? Anche noi, insieme ai cittadini, siamo senza parole di fronte a tanta incompetenza e chiediamo alla Città metropolitana di dare risposte rapide ai residenti, che si trovano, dopo soli cinque anni, a rivivere lo stesso terrore».
10 commenti:
è stata chiusa un qualche anno, l'hanno riparata bene, non so se ridere o piangere.
Quando bisognerebbe mandare ingegneri, geometri ecc. a imparare il mestiere a Paperopoli.
Trappole, sanno fare solo il male.
imbarazzanti
Molto facile parlare, molto difficile fare, bloccare un movimento franoso di quelle dimensioni è impensabile, se non con opere ben più costose e invadenti di quell che è stato fatto. I politicanti prima di commentare dovrebbero avere il buon senso di informarsi da loro consulenti di fiducia, altrimenti blaterano e basta.
Cosa c'entrano i tecnici il lavoro ha tenuto, è sceso fango sopra, cosa dovevano fare 350 di muro in altezza?
Anonimo delle 09.31, che senso ha essere proni e servi a favore degli incapaci?
Al nostro eroe serve ogni tipo di fango per andare in regione.ne avevamo bisogno.
Nessuno.
Ma sentiamo piuttosto se hai una soluzione da proporre, prendi a pugni pure loro?
Ma solo a me sembra che il fango sia caduto da sopra la struttura fatta per riaprire il tratto? E' giusto? Se effettivamente così la prossima volta si dovrà cementare fino in cima alla montagna :-)
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