lunedì 15 settembre 2025

Rinnovabili, Casadei (M5S): «Basta derive, servono regole chiare e priorità a tetti, parcheggi e aree dismesse»



 «Dopo la sentenza del TAR Lazio di maggio e l’impennata di richieste per impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaici, siamo davanti a una corsa che rischia di trasformare i campi in piattaforme energetiche, con effetti pesanti su agricoltura, paesaggio, territori e comunità locali». A lanciare l’allarme è Lorenzo Casadei (nella foto), capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna.

«Le rinnovabili sono strategiche per il futuro del Paese – ha aggiunto – ma senza regole chiare e una gerarchia delle localizzazioni finiremo per pagare la transizione con ettari di suolo fertile e perdita di valore dei territori. Basta Far West: servono norme certe, valutazioni trasparenti e scelte che mettano davvero al primo posto tetti, parcheggi, coperture industriali, ex cave e aree dismesse».

Casadei richiama anche la necessità di un intervento nazionale: «La Giunta regionale ha già lanciato l’allarme, ora il Governo intervenga con urgenza. Non si possono lasciare i Comuni senza bussola mentre le domande si accumulano e i territori subiscono pressioni crescenti. Con l’attuale assenza di regole si compromette la continuità colturale, la gestione idrica e la tenuta degli ecosistemi. Il rischio più grave è l’apertura di enormi varchi alla speculazione fondiaria, con canoni fuori scala e progetti imposti dall’alto sulle comunità».

Secondo l’esponente M5S, la transizione energetica deve essere guidata da criteri chiari: «È fondamentale privilegiare tetti, parcheggi e aree dismesse, tutelare i suoli agricoli di pregio e i distretti DOP/IGP, definire con chiarezza l’agrivoltaico avanzato e garantire priorità a Comunità Energetiche, PMI e agricoltori. Serve una linea dura contro la speculazione, con obblighi di ripristino dei suoli e limiti ai canoni distorsivi. E ancora: sicurezza ed economia circolare devono essere garantite attraverso piani di fine vita e riciclo dei moduli».

Casadei conclude: «La transizione energetica non deve diventare una transazione fondiaria. In Emilia-Romagna possiamo coniugare innovazione e qualità: rinnovabili sì, ma con regole chiare che mettano al centro cibo, lavoro, paesaggio e comunità».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

'sti speculatori del caz*o si mangeranno, con la loto corrente elettrica, un trito di vecchi pannelli fotovoltaici, visto che non ci saranno più campi e loro prodotti.

Anonimo ha detto...

...e non vendere terreni agricoli

Anonimo ha detto...

Ho un terreno agricolo, vorrei venderlo a questi signori del fotovoltaico, qualcuno sa chi contattare?

Anonimo ha detto...

Metta un cartello: Vendesi terreno