Un edificio all’avanguardia, sostenibile, sicuro e pensato attorno ai bisogni delle famiglie: è il nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore di Bologna, presentato oggi nell’Aula Magna del nosocomio cittadino. Il progetto, dal valore complessivo di 64,5 milioni di euro, rappresenta una svolta nell’assistenza materno-infantile per il territorio bolognese e l’intera regione Emilia-Romagna.
A illustrare
i dettagli dell’intervento, la Direttrice Generale dell’Azienda USL di
Bologna Anna Maria Petrini, insieme al Presidente della Regione
Emilia-Romagna Michele de Pascale, all’Assessore regionale alla Salute
Massimo Fabi e al Sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Il nuovo
polo sorgerà in una palazzina di oltre 16.000 metri quadrati,
distribuiti su sette livelli, e ospiterà:
- 35 posti letto di Ostetricia
- 14 di Pediatria
- 13 di Neonatologia
- 4 posti di Terapia Intensiva
Neonatale (estendibili a 10)
- 7 sale parto e 2
sale operatorie
Un progetto integrato, sostenibile e a misura di
persona
Cuore
dell’intervento sarà l’integrazione funzionale tra i reparti di Ostetricia,
Pediatria, Neonatologia e i Pronto Soccorso Ginecologico e
Pediatrico, ottimizzando i percorsi assistenziali e riducendo i tempi di
trasferimento tra le aree. Tutto ciò in una struttura che si distingue per
innovazione e sostenibilità: sarà infatti il primo edificio ZEB (Zero Energy
Building) dell’AUSL di Bologna, ovvero a zero consumo di energia da fonti
non rinnovabili.
Grande
attenzione è stata posta anche al comfort, all’inclusività e alla sicurezza:
spazi con luce naturale, aree verdi accessibili sul tetto, vasche per il
parto in acqua, ambienti dedicati all’accoglienza delle donne vittime di
violenza, e isolatori sismici per garantire la massima protezione in
caso di terremoti.
“Non si
tratta solo di costruire un edificio – ha sottolineato il presidente de Pascale
– ma di mettere al centro uno dei momenti più delicati della vita: la
nascita e la cura dei bambini, in un contesto accogliente e rispettoso.”
“Questo Polo
è una priorità della nostra amministrazione – ha aggiunto il sindaco
Lepore – un passo decisivo per rafforzare la sanità pubblica bolognese e
garantire un servizio di eccellenza alle famiglie.”
Tempi e finanziamenti
Il progetto
è finanziato con:
- 50 milioni dal
Ministero della Salute (art. 20 L.67/88)
- 2,5 milioni dalla
Regione Emilia-Romagna
- 12 milioni di
fondi propri dell’Azienda USL di Bologna
Approvato il
mutuo nei giorni scorsi, l’AUSL punta a bandire la gara entro il 2026.
L’ultimazione dell’opera è prevista entro il 2031.
Percorso Nascita: un modello regionale
A rafforzare
la valenza del progetto è il continuo successo del Percorso Nascita
dell’AUSL di Bologna, che nel 2024 ha preso in carico oltre 5.000 famiglie,
garantendo assistenza qualificata dalla gravidanza al post-parto. Oggi più
dell’80% delle donne che partoriscono nei tre punti nascita dell’area
metropolitana (Maggiore, Bentivoglio, Sant’Orsola) è seguita dai consultori
familiari, con una copertura del 93% tra le donne straniere, il dato più
alto in regione.
Tra i tratti
distintivi del modello bolognese: attenzione al parto fisiologico,
promozione dell’allattamento, supporto emotivo e scelte sostenibili,
come l’uso di pannolini lavabili.
“È una nuova
visione di cura, che mette al centro persone e relazioni, integrando
competenze ospedaliere e territoriali” – ha concluso la direttrice Petrini –
“Un impegno per la salute delle donne, dei bambini e dei professionisti che li
accompagnano ogni giorno.”
Per
ulteriori approfondimenti e aggiornamenti sul progetto e sul Percorso Nascita:
🔗 www.ausl.bologna.it

1 commento:
Ampliamenti e irrisolti problemi di parcheggio per tutti: lavoratori, utenti, day hospital, visite.... Avanti politici, esprimetevi con il vostro bla bla di circostanza...intanto gli anni passano
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