mercoledì 17 aprile 2024

Strage Suviana: 'i feriti hanno parlato subito con le famiglie'

 Nella centrale si lavora per cercare di limitare ingresso acqua



" I pazienti ci parlavano, questo è stato uno degli aspetti più difficili da affrontare dal punto di vista emotivo.

Abbiamo parlato con loro, abbiamo vissuto con loro le telefonate ai parenti.

Alcuni ci hanno chiesto di parlare con i familiari, prima di essere addormentati.
    Raccontavano quello che avevano vissuto, dicevano che dovevano essere intubati perché avevano ustioni gravi. E i familiari chiedevano dove sarebbero stati portati, ma non non sapevamo ancora cosa rispondere". È il racconto di Lorenzo Gamberini, medico rianimatore dell'elisoccorso Pavullo, che ha fatto parte del secondo gruppo di soccorritori arrivati alla centrale idroelettrica di Bargi, sul bacino di Suviana nel Bolognese.
    Dopo la richiesta di intervento al 118, pochi istanti dopo l'incidente costato la vita a sette operai, team di medici e infermieri hanno raggiunto il sito di Enel Green Power. Alcuni di loro questa mattina hanno preso parte al congresso "Trauma: update and organization" a Bologna e hanno ripercorso quanto accaduto una settimana fa.
    Mentre nell'impianto si cercano soluzioni per limitare l'ingresso dell'acqua, proveniente da perdite dalle condutture forzate, per procedere con le perizie investigative, il personale sanitario ha fornito i dettagli dello scenario di emergenza in cui ha operato.
    "Quando siamo arrivati - ha aggiunto Diana Demaria, assistente di volo sanitaria dell'elisoccorso di Bologna - abbiamo lavorato in equipe. Abbiamo gestito in breve tempo tutti i pazienti che, una volta intubati, sono stati portati nei vari ospedali della provincia e fuori regione. Il fumo c'era, i pazienti presentavano ustioni chimiche e ci siamo protetti con mascherine. Alcuni avevano ustioni in volto altri problematiche respiratorie". (ANSA)

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