Il
parlamentare Carlo Fatuzzo ( nella foto in secondo da sinistra), segretario nazionale e fondatore del
Partito dei Pensionati, ha fatto visita alla casa di riposo Villa
Emma di Sasso Marconi, per conoscerne la realtà sociale e valutarne
l'efficienza operativa. L'onorevole, in linea con le finalità del
partito da lui fondato, sta girando tutte le province italiane ed
esamina in ognuna di esse una casa che ospita anziani per verificarne
la coerenza istituzionale e la correttezza. A Bologna la scelta è
caduta su Villa Emma e nella visita ha potuto constatare la
congruità fra la proposta e l'operatività pratica per gli ospiti,
la efficienza e la cura . “ La finalità di questo tour è anche
quella di portare sostegno ai degenti e solidarietà ai lavoratori
delle case di riposo,” ha detto l'onorevole, “ in un momento in
cui la categoria è nella lente di ingrandimento della collettività
e si sente piuttosto discussa. Purtroppo per una mela marcia ne
perde un esercito di bravissimi operatori la cui professionalità è
una delle ricchezze del paese”. L'incontro è stato l'occasione
anche per informare gli ospiti di Villa Emma della attività
parlamentare dell'onorevole a favore della terza età per far
approvare provvedimenti che impongano allo Stato di sollevare da ogni
spesa coloro che non sono autosufficienti. Fra i proposte che
Fatuzzi ha avanzato in Parlamento, ha voluto ricordare quella di
elevare ai 780 euro del reddito di cittadinanza i 290 di
accompagnamento.
Carlo
Fatuzzo ha all'attivo 50 anni di direzione e assistenza pensionistica
nel proprio partito. Per 10 anni è stato parlamentare europeo e ora
è stato eletto parlamentare nelle fila di FI come indipendente.
2 commenti:
FatuzzO, si chiama FatuzzO non Fatuzzi.
Se non lo sapevate, sapevatelo.
Quando questo si muove, significa che nell'aria c'è profumo di elezioni.
Mi spiace per il commentatore anonimo ,ma l'on. Carlo Fatuzzo non ha niente da chiedere di piu' alla vita politica,quello che fa ora e' dovuto solo per il motivo enunciato dal bravo giornalista,che comunque ha usato la parola "accompagnamento" invece che quella di inabilita'.
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