REBBOUH MOHAMED |
I
Carabinieri hanno ‘acciuffato’ e assicurato alla giustizia il 40enne marocchino
REBBOUH Mohamed che il 30 novembre
scorso, a Bologna, ha accoltellato una connazionale
43enne, riducendola in gravissime condizioni.
L’allarme
era stato dato ai sanitari del 118 dal convivente della donna, un tunisino
27enne.
La vittima,
colpita all’addome da un fendente con un coltello da cucina, era stata
trasportata in codice tre all’Ospedale Maggiore, non in pericolo di vita,
ed era riuscita a dare la sua versione dei fatti agli investigatori che, quindi
erano riusciti a ricostruire la dinamica della vicenda.
La donna aveva
avuto una discussione col connazionale, poi risultato irregolare sul territorio
italiano, che era occasionalmente ospitato nella sua casa. La lite sarebbe
scaturita dalla richiesta pressante del REBBOUH di denaro che gli sarebbe
servito per l’acquisto di alcolici, di cui sarebbe un assuntore abituale. Al
rifiuto il REBBOUH aveva afferrato un coltello da cucina con una lama di circa
10 centimetri e le aveva sferrato un fendente diretto al cuore che, anche per i
tentativi di sottrarsi all’aggressione messi in atto dalla donna, l’aveva
raggiunta in una parte non vitale. Il coltello, per la violenza del colpo, si
era addirittura spezzato tra lama e manico.
Il
convivente, che al momento dormiva nella sua camera, era stato svegliato dal
trambusto ed era giunto in tempo a vedere la donna riversa a terra ferita ed il
REBBOUH che, resosi conto dell’accaduto, fuggiva a piedi dall’abitazione di via
dello Scalo, facendo perdere momentaneamente le sue tracce.
Questa
versione è poi stata confermata dalla testimonianza di una vicina che aveva
sentito le urla e poi un individuo, che conosceva come il connazionale ospite
della donna marocchina, fuggire lungo le scale.
Immediatamente
dopo aver appreso queste prime notizie sull’identità dell’aggressore ed
acquisita una sua foto recente dai cellulari della vittima e del convivente, i
Carabinieri – con metodo tradizionale, senza ausilio di attività tecniche -
avevano iniziato le ricerche per rintracciarlo, compito reso arduo dalle
abitudini del REBBOUH, di fatto un vagabondo che durante il giorno non aveva
una dimora fissa né, ovviamente, un’occupazione e girovagava alla ricerca
soprattutto di alcolici.
Le
fotografie disponibili che ritraevano il REBBOUH erano state date ai militari
in servizio di perlustrazione ed ai Carabinieri di Quartiere, inviati nelle
zone che gli sbandati come lui frequentano di solito, raggruppandosi
soprattutto per nazionalità: Parco della Montagnola, Piazza XX settembre e
Stazione Ferroviaria, Autostazione, il Pratello, via Zamboni, giardini pubblici
del quartiere, ecc.
Al momento
il REBBOUH sembrava essersi volatilizzato.
Le ricerche
sono ovviamente state “sistematizzate”, indirizzando con regolarità i
carabinieri nei soliti luoghi.
Nel
frattempo, il sostituto procuratore Claudio Santangelo, aveva emesso sabato 1°
dicembre, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato
omicidio aggravato.
Ieri
pomeriggio, grazie all’assiduità delle ricerche condotte, intorno alle 17, la
svolta: nei giardini pubblici di via Graziano (alle spalle del Paladozza), il
Carabiniere di Quartiere della Stazione Porta Lame, con spiccato spirito di
osservazione, ha notato un individuo che corrispondeva alle caratteristiche
fisiche dell’aggressore (altezza 1,65, corporatura normale, occhi e capelli
neri rasati). Ha chiesto immediatamente l’aiuto di una pattuglia, tenendo
sempre d’occhio il soggetto il quale, alla vista del carabiniere, ha cercato di
allontanarsi a piedi al fine di sottrarsi ad un eventuale controllo. Ma il
militare non lo ha perso di vista e, all’arrivo della pattuglia che si trovava
nei paraggi, i militari sono riusciti a bloccarlo davanti ad un supermercato
ove stava entrando nel tentativo di confondersi tra i clienti.
La donna è
tuttora ricoverata all’Ospedale Maggiore con lesioni guaribili in 30 giorni
per ferita penetrante al petto.
Foto e notizia dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.
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