martedì 4 dicembre 2012

BOLOGNA: FERMATO REBBOUH MOHAMED: IL 30 NOVEMBRE SCORSO AVEVA ACCOLTELLATO UNA 43ENNE MAROCCHINA.




REBBOUH MOHAMED
I Carabinieri hanno ‘acciuffato’ e assicurato alla giustizia il 40enne marocchino REBBOUH Mohamed  che il 30 novembre scorso, a Bologna, ha accoltellato  una connazionale 43enne, riducendola in gravissime condizioni.
L’allarme era stato dato ai sanitari del 118 dal convivente della donna, un tunisino 27enne.
La vittima, colpita all’addome da un fendente con un coltello da cucina, era stata trasportata  in codice tre all’Ospedale Maggiore, non in pericolo di vita, ed era riuscita a dare la sua versione dei fatti agli investigatori che, quindi erano riusciti a ricostruire la dinamica della vicenda.
La donna aveva avuto una discussione col connazionale, poi risultato irregolare sul territorio italiano, che era occasionalmente ospitato nella sua casa. La lite sarebbe scaturita dalla richiesta pressante del REBBOUH di denaro che gli sarebbe servito per l’acquisto di alcolici, di cui sarebbe un assuntore abituale. Al rifiuto il REBBOUH aveva afferrato un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri e le aveva sferrato un fendente diretto al cuore che, anche per i tentativi di sottrarsi all’aggressione messi in atto dalla donna, l’aveva raggiunta in una parte non vitale. Il coltello, per la violenza del colpo, si era addirittura spezzato tra lama e manico.
Il convivente, che al momento dormiva nella sua camera, era stato svegliato dal trambusto ed era giunto in tempo a vedere la donna riversa a terra ferita ed il REBBOUH che, resosi conto dell’accaduto, fuggiva a piedi dall’abitazione di via dello Scalo, facendo perdere momentaneamente le sue tracce.
Questa versione è poi stata confermata dalla testimonianza di una vicina che aveva sentito le urla e poi un individuo, che conosceva come il connazionale ospite della donna marocchina, fuggire lungo le scale.
Immediatamente dopo aver appreso queste prime notizie sull’identità dell’aggressore ed acquisita una sua foto recente dai cellulari della vittima e del convivente, i Carabinieri – con metodo tradizionale, senza ausilio di attività tecniche - avevano iniziato le ricerche per rintracciarlo, compito reso arduo dalle abitudini del REBBOUH, di fatto un vagabondo che durante il giorno non aveva una dimora fissa né, ovviamente, un’occupazione e girovagava alla ricerca soprattutto di alcolici.
Le fotografie disponibili che ritraevano il REBBOUH erano state date ai militari in servizio di perlustrazione ed ai Carabinieri di Quartiere, inviati nelle zone che gli sbandati come lui frequentano di solito, raggruppandosi soprattutto per nazionalità: Parco della Montagnola, Piazza XX settembre e Stazione Ferroviaria, Autostazione, il Pratello, via Zamboni, giardini pubblici del quartiere, ecc.
Al momento il REBBOUH sembrava essersi volatilizzato.
Le ricerche sono ovviamente state “sistematizzate”, indirizzando con regolarità i carabinieri nei soliti luoghi.

Nel frattempo, il sostituto procuratore Claudio Santangelo, aveva emesso sabato 1° dicembre, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio aggravato.
Ieri pomeriggio, grazie all’assiduità delle ricerche condotte, intorno alle 17, la svolta: nei giardini pubblici di via Graziano (alle spalle del Paladozza), il Carabiniere di Quartiere della Stazione Porta Lame, con spiccato spirito di osservazione, ha notato un individuo che corrispondeva alle caratteristiche fisiche dell’aggressore (altezza 1,65, corporatura normale, occhi e capelli neri rasati). Ha chiesto immediatamente l’aiuto di una pattuglia, tenendo sempre d’occhio il soggetto il quale, alla vista del carabiniere, ha cercato di allontanarsi a piedi al fine di sottrarsi ad un eventuale controllo. Ma il militare non lo ha perso di vista e, all’arrivo della pattuglia che si trovava nei paraggi, i militari sono riusciti a bloccarlo davanti ad un supermercato ove stava entrando nel tentativo di confondersi tra i clienti.
La donna è tuttora ricoverata all’Ospedale Maggiore con lesioni guaribili in 30 giorni per ferita penetrante al petto. 

Foto e notizia dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.

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