di Marco Leoni
PLATONE
:
La bellezza della morte
E dell’amore
Riporto
una lezione di Matteo Saudino fantastico prof. Di filosofia
“ Oggi
dedichiamo una breve lezione al tema della bellezza in Platone.
Molti
dialoghi di Platone affrontano il tema della bellezza.
La bellezza
è
un argomento cardine del platonismo perché la filosofia platonica
va
detto che è la filosofia della ricerca della verticalità,
dell’innalzare
l’anima
dell’uomo dal mondo delle cose al mondo delle idee. Ebbene,
tale
filosofia è proprio un inno alla ricerca del bello. Per
Platone, il
filosofo
è colui che dedica la sua vita al bello
e, in questo caso, il bello
è
la verità. La bellezza per Platone è ciò che muove le cose nel
mondo
perché
porta ad andare verso il mondo delle idee,
dunque il bello è
per
Platone elemento di dinamismo cioè ciò che mette in moto: la
bellezza
attrae, la bellezza è ciò che stimola, la bellezza è una vera e
propria
calamita, bellezza
delle leggi, del corpo, dell’astronomia, della
verità,
della matematica, della giustizia. Le cose belle mettono in moto
le
anime, gli uomini mettono in moto la ricerca, la ricerca non solo
filosofica
ma la ricerca in tutte le sue diramazioni. Dunque per Platone
il
bello, la bellezza ricoprono un vero e proprio ruolo cardine
all’interno
del sistema filosofico.
Vediamo
alcuni esempi, partiamo dal Fedone che è il dialogo della
Morte,
il dialogo in cui c’è la riflessione sulla morte. Mentre
Fedone
racconta a Echeate gli ultimi istanti della vita di Socrate, fa
riferimento
alla tranquillità, alla serenità con cui Socrate va incontro
alla
morte.
La
morte è una cosa bella, non è più una cosa addirittura da temere
o
ignota, ma è una cosa bella perché apre all’altra vita, perché
libera
l’anima:
il corpo è la prigione dell’anima pertanto la morte non
assume
una valenza negativa, ma assume una valenza positiva. La
bellezza
della morte sta nel fatto che ci stimola ad arrivare preparati al
passaggio
verso il mondo delle idee, verso l’aldilà.
Poiché
non sappiamo quando la morte giungerà noi dobbiamo essere
sempre
pronti al suo arrivo e dunque dobbiamo essere belli perché
l’appuntamento
con la morte è l’appuntamento con un qualcosa di
bello
perché la morte libererà l’anima dal corpo. Se la morte vi coglie
impreparati,con
la vostra maglietta sporca e macchiata, voi andate
nell’aldilà
con la maglietta sporca e macchiata.
Allora,
poiché non sapete quando la morte vi coglierà, voi ogni giorno
dovete
cercare di avere l’abito pulito, lindo, che vuol dire avere l’anima
il
più possibile curata, essere dediti alle cose belle in vita poiché,
non
sapendo
quando la morte arriverà, non si deve sprecare il tempo per le
cose
brutte. Dunque, la morte mobilita la vita, la morte che può
giungere
in maniera anche inaspettata, quando meno noi ce
l’aspettiamo,
diventa positiva nello stimolarci a prepararci ad essa,
e
prepararci per una cosa bella, cioè il viaggio nell’aldilà, nel
mondo
delle
idee, ci stimola ad essere belli.
Nel
Fedone, la bellezza è già presente: bisogna allenare in vita
l’anima,
bisogna portare l’anima a conoscere le cose belle, bisogna
preparare
l’anima alla bellezza per quel passaggio che avverrà con il
trascendere
della nostra anima dal mondo delle cose al mondo delle
idee.
La bellezza della morte ci porta dunque a essere stimolati nella
vita.
Poi
Platone ci dice anche, attraverso la bocca di Socrate, che il corpo
bello,
allenato, curato è comunque un buon contenitore dell’anima
bella.
Il
Simposio poi, che è il dialogo sull’amore, è più che mai il
dialogo che
esalta
la bellezza, perché per Platone si ama il bello.
Nel
dialogo del Simposio sono presenti molti ospiti a casa di Agatone.
Questi
sono belli, sono belli per le loro imprese militari, Pausania; belli
per
le loro poesie, Fedro; belli perché sono degli ottimi medici,
Erissimaco;
belli perché scrivono commedie, Aristofane; belli perché
sono
filosofi dediti al bello e al vero; belli perché sono uomini
politici
anche
ardimentosi e belli nel fisico, Alcibiade. Insomma sono dei belli.
Alcibiade
è il bello del corpo, Socrate è il bello della filosofia e della
verità,
il bello della medicina è Erissimaco, medico, che ci dice che
l’amore
è un equilibrio fra un corpo sano e un’anima sana, un
corpo
bello e un’anima bella che producono una vita bella, perché
avere
un’anima bella in un corpo malato significa rendere questa
anima
estremamente lacerata, estremamente limitata. L’anima
bella
può dare il meglio di sé in un equilibrio con un corpo bello.
Erissimaco
il medico ci dice che la bellezza interiore non è agli antipodi
della
bellezza esteriore, fisica, corporea, ma serve un’armonia perché
il
bello è armonioso e non ci può essere armonia in un uomo se il
corpo
è
malato e l’anima è bella oppure se il corpo è bello e l’anima è
malata.
Potete
essere felici, stare bene con un corpo malato? no. Potete
essere
felici se avete un’anima lacerata che soffre? no. La bellezza è
armonia,
l’amore è armonia, l’amore è sempre alla ricerca delle cose
armoniche".
FINE
1° PARTE
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