Dubbio segnala il 'portale del ministero' per informazioni su Coronavirus
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp
venerdì 31 gennaio 2020
"Il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro ospite di Aemil Banca a Fico"
Il Gruppo
di Studi Savena Setta Sambro il prossimo fine settimana sarà ospite
dello Spazio Incontro di Emil Banca, presso Fico Eataly World a
Bologna, per presentare le sue iniziative e alcune delle ultime
pubblicazioni.
Domani,
sabato 1 febbraio, alle 11.30, conferenza di Emilio
Vegetti dal
titolo " Un
saluto dall'Appennino La storia del territorio attraverso le
cartoline".
Alle 15,
e poi in replica alle 17, Eugenio
Nascetti
presenterà il filmato realizzato dall'Istituto Agrario Noè di
Loiano intitolato " Un
mondo tra i mondi".
Domenica
2 febbraio alle 11.30 incontro con gli autori Adriano
Simoncini che
presenterà "ll malocchio come si leva(va)" ed Elisa
Bruni con
"Storie di altri tempi".
Alle
15 " Due
amici una strada: la scoperta della Flaminia Militare".
Proiezione del documentario con cui Cesare
Agostini
racconterà la tenace e vittoriosa ricerca archeologica dell'antica
strada romana da parte sua e del suo amico Franco
Santi.
Fino al
7 febbraio sarà inoltre possibile apprezzare la mostra fotografica "
Immagini
d'Appennino" di
Emilio Vegetti che con il suo sguardo racconta il territorio
delle Valli Savena, Setta e Sambro
Per
chi parteciperà agli eventi saranno disponibili libri e riviste in
omaggio.
Brutta sorpresa post elettorale per il Comitato pro ospedale di Porretta: un conto salato da pagare.
Il Comitato condannato a saldare le spese legali di un ricorso al Tar in cui è risultato soccombente, ora chiede l'aiuto di tutti per fronteggiare l'emergenza.
Domani mattina la raccolta fondi davanti al Bar Roma
Domani mattina la raccolta fondi davanti al Bar Roma
Blitz antidroga dei Carabinieri Bologna, 14 misure
Procuravano
eroina e cocaina, sequestrati denaro e anche armi
Una
vasta operazione antidroga è in corso dalle prime ore di oggi a
Bologna, dove i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito,
con l'impiego di unità cinofile ed elicotteri, 14 misure cautelari
nei confronti di una banda di spacciatori di eroina e cocaina. Le
indagini, sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Bologna Borgo
Panigale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna,
hanno consentito di accertare numerosissimi episodi di spaccio al
dettaglio e sequestrare droga, soldi e armi.
Presentazione a Vergato di "Liuk. Amori contemporanei": la diversità culturale in versi con il sorriso sulle labbra"
Oggi,
venerdì 31 gennaio, alle 21, nella biblioteca comunale "Paolo
Guidotti" a Vergato, presentazione di "Liuk.
Amori contemporanei"
di Sara Gentilini ( nella foto) . Letture a cura di Giuditta Uliani e Stefano
Fiordaliso.
L'autrice
chiarisce già dalla quarta di copertina di non essere una scrittrice
né di avere la pretesa di esserlo: « spero
solo che questa raccolta possa far riflettere sui positivi effetti
delle diversità del genere umano e strappare un bel sorriso ai
lettori» commenta.
Sara
Gentilini è una storica-archeologa di Vergato, che ama imparare
dalle culture antiche e da quelle moderne. A otto anni ha
fondato un’associazione per raccogliere spazzatura e sensibilizzare
sulle problematiche dei rifiuti e da allora la tutela dell’ambiente
è la sua passione. Sostenitrice convinta del progetto di un’Unione
Europea come unione di popoli, è stata candidata alle ultime
elezioni regionali con la lista +Europa raccogliendo oltre 250
preferenze, prima donna del partito in Regione.
L'idea
che le diversità siano soprattutto opportunità di apprendimento ed
arricchimento è legata anche alla sua professione: lavora infatti in
Norvegia, in un Geoparco dell’UNESCO, avendo così l'opportunità
di incontrare spesso persone provenienti da Paesi diversi.
"Liuk.
Amori contemporanei" rappresenta una raccolta di componimenti
con i quali confrontare in maniera ironica i comportamenti femminili
e maschili in una relazione di coppia, ma anche la cultura
mediterranea con quella nordica. Si passa così da versi leggeri e
brillanti che accompagnano il lettore a scoprire le avventure
dell'autrice durante un pomeriggio in piscina con tre nipoti, ai
dialoghi surreali con gli esponenti dell'altro sesso.
La
presentazione fa parte della rassegna del Comune di Vergato "Libri
d'autore. Rassegna di libri, parole e racconti"
A Casalecchio si parla del Cile
Un
incontro pubblico su proteste e repressioni degli ultimi mesi
di
Massimiliano Rubbi
La
battaglia pacifica intrapresa dal popolo cileno a partire dal 7
ottobre 2019, con rivendicazioni economiche presto estese al campo
dei diritti civili e sociali, e la violentissima repressione
governativa, saranno al centro dell'incontro pubblico "Parliamo
del Cile", oggi, venerdì 31 gennaio, alle 20.45,
presso la Casa per la Pace "La Filanda" di
Casalecchio di Reno. A parlarne saranno due esponenti del
Coordinamento "Chile Despertó Italia": David
Muñoz Gutiérrez, tra le centinaia di cilene e cileni che si
rifugiò nell'ambasciata italiana di Santiago dopo il colpo di stato
di Pinochet, e Pamela Flores Saldana, figlia di un altro
rifugiato cileno in Italia. Saranno inoltre presenti due componenti
della delegazione di Ya Basta! Bologna che dal 3 gennaio si
trova in Cile per documentare quanto si svolge nelle vie della
capitale.
Le
proteste, cominciate il 7 ottobre in risposta a un aumento del costo
del biglietto della metropolitana di Santiago nelle ore di punta, e
inizialmente guidate dal mondo studentesco, si sono in pochi giorni
estese a tutta la popolazione, ad altre città e a un ventaglio molto
più ampio di temi: le condizioni socio-economiche (in un Paese
relativamente prospero, rispetto alla media dell'America Latina, ma
segnato da forti disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza),
il recupero dei diritti civili e una nuova costituzione democratica
che sostituisca quella vigente, emanata nel 1980 dal regime di
Pinochet. Sabato 19 ottobre il presidente Piñera ha proclamato lo
stato di emergenza ed è iniziata una dura repressione militare, con
vittime, feriti e violenze sulle donne, la quale non ha però
dissuaso 1.200.000 persone dallo sfilare nella "Marcha más
grande" il 25 ottobre per le strade di Santiago, oltre che di
altre città del Paese. Da allora il negoziato tra manifestanti e
Parlamento sul processo per arrivare a una nuova Costituzione non si
è mai fermato, ma non si sono fermate nemmeno le proteste di piazza:
la serata in Casa per la Pace sarà l'occasione per sapere di più
sulla situazione attuale, soprattutto per quanto attiene al rispetto
dei diritti umani, e sulle prospettive del movimento.
L'incontro
è a ingresso libero.
giovedì 30 gennaio 2020
“È accaduto quindi può accadere di nuovo”
Testimonianze
dai lager a cura del Gruppo Legg’io per il Giorno della Memoria, in
Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno
Riceviamo:
Domani,
venerdì 31 gennaio, alle 17, in Casa della Conoscenza,
si terrà “È accaduto, quindi può accadere ancora”,
letture del Gruppo Legg’io in ricordo dei bambini vittime e
sopravvissuti dei lager. In collaborazione con la Biblioteca “C.
Pavese” di Casalecchio, con i testi scelti da Giovanni Rosa
e Donatella Vanghi. L’iniziativa è a cura di Amici Primo
Levi Valle del Reno.
L’incontro
è suddiviso in due parti: la prima costituita dalla
lettura di contributi di testimoni oculari, come Elie Wiesel,
e di sopravvissuti, come Oleg Mandić e le sorelle Bucci,
la seconda costituita dalla storia dei bambini del campo di
Terezin (15.000 in 4 anni), dove gli internati portarono avanti
una straordinaria resistenza per difendere la dignità umana e
soprattutto l’educazione dei bambini.
Queste
le fonti delle letture:
Prima
parte
Elie
Wiesel – “La Notte”, Irene Barichello, “L’ultimo
bambino di Auschwitz” – un’intervista ad Oleg Mandić –
Andra e Tatiana Bucci “Noi bambini nei Lager” – Giovanni
Boursier, “Bambini nei Lager”
Seconda
Parte
Matteo
Corradini, “La repubblica delle farfalle” – Maria Teresa
Milano, “La Fortezza della resistenza non armata” e Mario
de Micheli “I bambini di Terezin. Poesie e disegni dal Lager”.
Riaperto il Ponte Cattani a Monzuno, chiuso a novembre.
Riaperto
il ponte che collega Grizzana Morandi a Rioveggio, chiuso lo scorso
novembre. Si continua a lavorare invece per mettere in sicurezza le
sponde del fiume. Grande
soddisfazione tra i residenti
di
Carmine Caputo
Dopo
appena due mesi (fu chiuso dopo il maltempo e la piena del Setta 17
novembre 2019) torna ad essere percorribile il Ponte Cattani, la
struttura sul fiume Setta che collega la frazione di Rioveggio
(Monzuno) con i comuni di Grizzana da una parte e Marzabotto
dall’altra.
La riapertura è stata inaugurata ieri mattina 28
gennaio, dopo un primo intervento costato approssimativamente 135
mila euro, di cui 100 mila garantiti dalla Protezione Civile
regionale e 35 mila da parte di Autostrade. I lavori non sono ancora
conclusi, perché la ditta Cave Due Torri sta continuando ad operare
per mettere in sicurezza le sponde del fiume, ma intanto la
circolazione è garantita.
Le
disavventure di questo ponte non sono recenti: essendo largo appena
due metri, può essere percorso da un solo veicolo, è interdetto ai
mezzi superiori ai 35 quintali, mentre è possibile percorrere a
piedi la struttura. Ciò nonostante è fondamentale in particolare
per i residenti delle località “Casino” e “Castello di Elle”
e per chi da Grizzana si rechi al casello autostradale di Rioveggio.
Durante gli anni dei lavori per la Variante di Valico emerse la
possibilità che Autostrade per l’Italia realizzasse un nuovo
ponte, per un costo previsto di 4 milioni di euro. Il nuovo ponte
sarebbe infatti servito per il trasferimento dei mezzi di cantiere,
dopo di che sarebbe tornato disponibile alla cittadinanza. Tuttavia
già nel 2005 questa ipotesi fu esclusa, Autostrade per l’Italia
per i suoi spostamenti adottò un guado provvisorio sul fiume e altre
piste interne e del nuovo ponte non se ne fece nulla, nonostante
ulteriori dibattiti che arrivarono anche in Parlamento nel 2011.
Il
ponte in seguito è stato nuovamente chiuso nel 2012, perché a
rischio, e di nuovo nel 2014: in quella circostanza i lavori si
protrassero oltre 6 mesi. Gli interventi per la realizzazione della
Variante di Valico e le modifiche al tracciato del Setta hanno
inoltre influito negativamente sulla stabilità del ponte che più
che in passato è sottoposto all’azione erosiva delle acque.
Per
festeggiare la riapertura alcuni residenti hanno voluto organizzare
un piccolo rinfresco alla presenza delle autorità.
«La
soddisfazione delle persone che hanno voluto essere qui con noi a
condividere questo momento» spiega il sindaco Bruno Pasquini
«dimostra quando importante sia questo ponte per il territorio.
Mi hanno raccontato che addirittura c’è chi organizzò delle
collette tra i residenti in zona per realizzare questo ponte molti
anni fa. Devo ringraziare Autostrade perché il loro supporto non è
scontato, ma si evidentemente si sono resi conto che il loro
intervento era doveroso».
Comioncino in fiamme sulla Porrettana alle pendici della Rupe di Sasso Marconi
Traffico appesantito questa mattina alla Rupe di Sasso Marconi. Intorno alle 7 un camioncino, che transitava sulla Porrettana diretto a Bologna, ha improvvisamente preso fuoco al motore. L'autista ha subito portato il mezzo in un piccolo spiazzo di sosta e lo ha abbandonato, assieme agli altri occupanti. Quindi è stato dato l'allarme. Sul posto si sono portati i Vigili del Fuoco che hanno provveduto a spegnere il mezzo, i Carabinieri e la Polizia locale. Il traffico è stato prima organizzato a senso unico alternato per permettere l'operazione di spegnimento, poi a due sensi ma a velocità ridotta. Si sono formate file, soprattutto, per l'ora di punta, sulla corsia diretta a Sasso Marconi. Il mezzo è bruciato praticamente tutto. L'autista, che proveniva da Pioppe e stava recandosi con i colleghi al lavoro, ha spiegato che non sa rendersi conto della causa dell'incendio. Probabilmente, come ipotezzato da qualcuno, le fiamme potrebbere essere state innescate da una esplosione della turbina.
Impieghi pubblici
Dubbio
comunica:
Selezione
pubblica per la copertura a tempo indeterminato di nove posti di
Agente di Polizia Locale Categoria C - otto posti Corpo Unico
Polizia Locale Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia - un posto
Comune di Sasso MarconiScadenza:
ore 13,00 di mercoledì 26 febbraio 2020
Selezione
pubblica per assunzione di un Istruttore Direttivo
Amministrativo a tempo determinato categoria D ai sensi
dell’articolo 110, comma 1, d.lgs. n. 267/2000 settore
politiche sociali, culturali e sportive Comune di Monte San
PietroScadenza:
lunedì 17 febbraio 2020
Procedura
selettiva per assunzione art. 110 D.Lgs. n. 267/2000, comma 1, del
Dirigente Comandante del Corpo Unico di Polizia Locale dell'Unione
Valli del Reno, Lavino e SamoggiaScadenza:
mercoledì 12 febbraio 2020 ore 13.00
Procedura
esplorativa di mobilità esterna per la copertura di due posti di
categoria C: 1 posto Istruttore bibliotecario culturale comune di
Casalecchio di Reno; 1 posto Assistente bibliotecario comune di
Zola PredosaScadenza:
lunedì 10 febbraio 2020
SEDE
LEGALE E AFFARI GENERALI
c/o Comune di Casalecchio di Reno
Via dei Mille n. 9 – 40033 Casalecchio di Reno (BO)
tel. 051 598111
e-mail: info@unionerenolavinosamoggia.bo.it
c/o Comune di Casalecchio di Reno
Via dei Mille n. 9 – 40033 Casalecchio di Reno (BO)
tel. 051 598111
e-mail: info@unionerenolavinosamoggia.bo.it
CODICE
FISCALE: 91311930373
IBAN : IT 85 Y 02008 05403 000100764449
Partita Iva: 03466041203
PEC: unione.renolavinosamoggia@cert.cittametropolitana.bo.it
IBAN : IT 85 Y 02008 05403 000100764449
Partita Iva: 03466041203
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Da Vergato ad Atene e Stoccolma: il progetto Erasmus+ coinvolge gli studenti delle scuole medie Veggetti
Un
gruppo di studenti delle scuole vergatesi è stato lo scorso dicembre
ospite delle famiglie dei coetanei a Falun, in Svezia. Si è trattato
della terza tappa di un percorso partito in Grecia e proseguito in
Italia prima della conclusione in Germania
di
Carmine Caputo
Prosegue
con successo l’esperienza “Erasmus+”, dedicata al progetto
“Solidarité: à vous les jeunes!” che coinvolge alcuni studenti
delle scuole secondarie di primo grado “E. Veggetti” di Vergato
insieme ai loro coetanei provenienti da Germania (Günzburg), Grecia
(Atene) e Svezia (Falun).
Partito
a settembre 2018, il progetto biennale finanziato dall’Unione
europea prevede scambi reciproci e attività che si propongono di
combattere contro ogni forma di violenza (e in particolare contro il
bullismo) e sviluppare il tema della solidarietà.
Dal
7 al 14 dicembre 2019 4 alunni delle scuole Veggetti, accompagnati
dai docenti Mariateresa Verderame (responsabile del progetto)
ed Emanuele Vigna sono stati accolti a Falun, una città a
circa 3 ore di treno da Stoccolma. «Contrariamente a quanto si
possa pensare» spiega la professoressa Verderame «il freddo
della Svezia è molto gradevole e la gente è disponibile e
coinvolgente. La nostra settimana si è svolta con attività legate
alla festa di Santa Lucia, la Pysseldag, cioè la giornata dei
lavoretti di Natale, la visita alla città di Stoccolma e al suo
museo Vasa. Abbiamo inoltre visitato il museo Carl Larsson, un
importante pittore e illustratore svedese la cui casa lo rappresenta
e ne porta il ricordo. In questo caso i ragazzi hanno incentrato il
lavoro sulla lotta al bullismo tramite la cooperazione».
Il
primo scambio era avvenuto a febbraio 2019 in Grecia, ad Atene. In
quell’occasione 6 alunni delle scuole Veggetti furono
accolti ad Atene da famiglie molto ospitali che li accompagnarono
alla scoperta delle bellezze del territorio.
La
seconda tappa del progetto si è svolta in Italia dal 30 marzo al 4
aprile 2019 a Vergato, dove le famiglie dei ragazzi partecipanti al
progetto Erasmus+ hanno accolto una ventina di alunni stranieri. Tra
le altre attività i ragazzi hanno cantato in francese, accompagnati
dall’orchestra Veggetti e da “I
Flauti del Reno”, la canzone contro bullismo e cyberbullismo “Siamo
diversi tra noi”, scritta da Marco Baruffaldi e tradotta in
francese col titolo “Nous sommes tous les mêmes”.
In
tutti gli scambi il momento più importante è rappresentato dalla
festa Erasmus+, durante la quale le famiglie, gli alunni e i docenti
si ritrovano per chiudere in armonia e divertimento la settimana
passata assieme. «Non mancano di certo le lacrime, la gioia e le
incomprensioni, tipiche di chi non conosce l’altro culturalmente.
Tutto però è facilmente superabile perché conoscere è
arricchirsi, viaggiare è vivere, partire è crescere. Le colleghe
Eleni Kainou per la Grecia e Caroline Richet per la Svezia hanno
contribuito all’ottimo svolgimento delle settimane trascorse da
loro; i miei colleghi ed io ci siamo altrettanto impegnati, con il
prezioso aiuto dei genitori, a rendere bella la settimana italiana».
Ultimo
appuntamento si svolgerà a maggio 2020 a Günzburg, vicino Monaco di
Baviera.
Philips vende Saeco: "Non è più strategica"
Riceviamo:
Lavoratori
in allarme, i sindacati chiedono un incontro. L'azienda ha 280
dipendenti a Gaggio Montano
“Non
è un business strategico per il nostro futuro da leader delle
tecnologie sanitarie”. Con queste parole ieri l’ad della
multinazionale olandese Philips, Frans van Houten, ha annunciato la
futura vendita del settore dei casalinghi che comprende anche la
bolognese Saeco, comprata nel 2009.
L’azienda, che ha 280 dipendenti a Gaggio Montano e produce macchine da caffè automatiche, è uno dei più grossi insediamenti produttivi dell’appennino e ha già subito in passato varie fasi di ristrutturazione e tagli. Fra tutte, quella dell’inverno 2015-2016, iniziata con la dichiarazione di 243 esuberi da parte dell’azienda, proseguita con settimane di scioperi e proteste davanti alla fabbrica di via della Torretta e finita con circa 250 uscite incentivate e la cessione di uno stabilimento, che hanno sensibilmente ridotto la produzione. Nel 2019 la Saeco ha prodotto circa 130mila macchine da caffè, un anno positivo per gli standard raggiunti dopo la riorganizzazione, anche se in passato, con 900 dipendenti, si sono superate le 200mila macchine all’anno.
Ora Philips annuncia un nuovo cambio di strategia per l’azienda, una presenza storica per Gaggio Montano. Presentando i risultati economici del 2019 (con ricavi in crescita del 4% a 19,5 miliardi di euro e un utile da 1,2 miliardi), von Houten ha annunciato che il gruppo costituirà una società a parte per gli elettrodomestici e i casalinghi, che comprendono anche le macchine da caffè. Un settore che nel complesso ha assicurato ricavi per 2,3 miliardi nel 2019 e verrà appunto separato dal resto della multinazionale in vista di una futura vendita, un processo che dovrebbe richiedere fra i 12 e i 18 mesi. “Il business degli elettrodomestici ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di Philips – ha detto il manager – ma non è una scelta strategica per il nostro futuro come leader delle tecnologie sanitarie, poiché scegliamo di concentrarci ulteriormente sul settore sanitario e di investire su salute dei consumatori e assistenza sanitaria professionale”.
L’azienda, che ha 280 dipendenti a Gaggio Montano e produce macchine da caffè automatiche, è uno dei più grossi insediamenti produttivi dell’appennino e ha già subito in passato varie fasi di ristrutturazione e tagli. Fra tutte, quella dell’inverno 2015-2016, iniziata con la dichiarazione di 243 esuberi da parte dell’azienda, proseguita con settimane di scioperi e proteste davanti alla fabbrica di via della Torretta e finita con circa 250 uscite incentivate e la cessione di uno stabilimento, che hanno sensibilmente ridotto la produzione. Nel 2019 la Saeco ha prodotto circa 130mila macchine da caffè, un anno positivo per gli standard raggiunti dopo la riorganizzazione, anche se in passato, con 900 dipendenti, si sono superate le 200mila macchine all’anno.
Ora Philips annuncia un nuovo cambio di strategia per l’azienda, una presenza storica per Gaggio Montano. Presentando i risultati economici del 2019 (con ricavi in crescita del 4% a 19,5 miliardi di euro e un utile da 1,2 miliardi), von Houten ha annunciato che il gruppo costituirà una società a parte per gli elettrodomestici e i casalinghi, che comprendono anche le macchine da caffè. Un settore che nel complesso ha assicurato ricavi per 2,3 miliardi nel 2019 e verrà appunto separato dal resto della multinazionale in vista di una futura vendita, un processo che dovrebbe richiedere fra i 12 e i 18 mesi. “Il business degli elettrodomestici ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di Philips – ha detto il manager – ma non è una scelta strategica per il nostro futuro come leader delle tecnologie sanitarie, poiché scegliamo di concentrarci ulteriormente sul settore sanitario e di investire su salute dei consumatori e assistenza sanitaria professionale”.
A sindacati e ai dipendenti la novità è stata annunciata ieri con una mail inviata dai dirigenti italiani del gruppo. “Abbiamo immediatamente chiesto un incontro all’azienda – spiega Marino Mazzini, della Fim Cisl – Vogliamo capire le ricadute dell’operazione sull’azienda, che è in utile e sta producendo. Siamo preoccupati”. “I lavoratori sono preoccupati, perché già in passato hanno subito riorganizzazioni – aggiunge Caterina Bilotti, della Fiom Cgil – Vediamo come verrà gestita l’operazione”.
mercoledì 29 gennaio 2020
Il Comitato Permanente per la salvaguardia dell’Ospedale di Porretta condannato a pagare le spese legali per il ricorso al Tar contro la Chiusura dei Punti Nascita.
Porretta.
Punto nascita, FDI: “Inammissibile che il comitato sia condannato a
pagare spese legali”
di
Marta Evangelisti
Consigliere
della Città metropolitana di Bologna
Il
4 aprile 2014, come noto, il Comitato Permanente per la salvaguardia
dell’Ospedale Costa di Porretta Terme, a seguito della chiusura del
Punto nascita di Porretta Terme avvenuta il 14 febbraio 2014, propose
ricorso al TAR Emilia Romagna. Altro ricorso fu promosso dai Comuni
di Porretta Terme, Granaglione, Lizzano in Belvedere, Camugnano,
Castel di Casio e Gaggio Montano. Nel maggio 2014 i ricorsi vennero
rigettati con una ordinanza tutta “politica”, visto che si
uniformava alle direttive superiori, ivi comprese quelle regionali in
merito alla soglia dei 500 parti/anno. Il Comitato condannato anche
al pagamento delle spese legali per oltre 4.000,00 euro.
Il 23
gennaio 2020, proprio quasi giunti al termine della campagna
elettorale, il Governatore Bonaccini decide la riapertura
sperimentale dei Punti nascita chiusi in Regione, fra cui quello di
Porretta Terme. Rivedendo così magicamente i parametri utilizzati
per la chiusura e forte - dice lui - delle rassicurazioni di
revisione legislativa nel merito da parte del Ministro della Salute
Speranza che proprio qualche settimana prima era venuto a Porretta.
Giova a tutti ricordare che il Punto nascita chiuso nel 2014 era
“sperimentale” sul parto fisiologico.
Accade poi che il giorno
28 gennaio, due giorni dopo la sua rielezione, arriva al Comitato, ed
a coloro che hanno sottoscritto il ricorso una Raccomandata da parte
dell’Azienda Usl di Bologna in cui si sollecita il pagamento entro
15 giorni delle spese legali di 4.377,36 euro. Ritengo l'accaduto
ingiusto e profondamente grave.
Il Comitato, le Amministrazioni e
quindi i Cittadini hanno sostenuto con forza le ragioni sia sanitarie
che politiche, sulla base delle quali oggi la Regione stessa, pare
abbia ha rivisto le proprie posizioni di allora, ammettendo quindi il
proprio errore.
Per quale motivo i Cittadini vessati e penalizzati dovrebbero pagare? Forse dovrebbe essere la Regione e magari lo stesso Presidente rieletto, colui che prima chiuse e poi dice di riaprire, a dover risarcire le nostre famiglie, le nostre mamme, tutte quelle che hanno vissuto con angoscia quei 9 mesi che dovrebbero essere trascorsi in assoluta serenità, tutte quelle che si sono trovate ad andare a partorire magari nella vicina Pistoia, ma soprattutto quelle che hanno partorito in ambulanza lungo la strada Porrettana.
Per quale motivo i Cittadini vessati e penalizzati dovrebbero pagare? Forse dovrebbe essere la Regione e magari lo stesso Presidente rieletto, colui che prima chiuse e poi dice di riaprire, a dover risarcire le nostre famiglie, le nostre mamme, tutte quelle che hanno vissuto con angoscia quei 9 mesi che dovrebbero essere trascorsi in assoluta serenità, tutte quelle che si sono trovate ad andare a partorire magari nella vicina Pistoia, ma soprattutto quelle che hanno partorito in ambulanza lungo la strada Porrettana.
Ancor più grave che la richiesta di pagamento arrivi
adesso: ad elezioni concluse e vinte sbandierando una possibile
riapertura e dopo sei anni da quella sentenza. E i Sindaci, quelli
che ci sono ancora, quelli dei Comuni che hanno sottoscritto il
ricorso, quelli che hanno firmato l'appello a sostegno di Bonaccini,
cosa dicono e cosa faranno adesso? Ancora una volta, oltre al danno
la beffa. Aspettiamo risposte immediate dalla Regione. E invitiamo
anche il sindaco metropolitano a intervenire per fermare questa
assurda richiesta avanzata dall’Asl.
San Benedetto Val di Sambro. Allarme per una cisterna danneggiata
Un
convoglio merci è stato fermato questa notte, alle 4.20, a San
Benedetto Val di Sambro a seguito di una segnalazione per una lamiera
sporgente da un vagone cisterna pervenuta a Vigili Fuoco . Questa
sporgenza aveva attirato l'attenzione del personale di macchina di un
altro treno che in quel momento incrociava il merci. Il macchinista
ha subito segnalato il problema e il convoglio che trasportava la
cisterna con il rivestimento di laniera danneggiato e stato fermato.
Sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Vergato che
hanno messo in sicurezza la cisterna e rimosso la lamiera sporgente.
Il treno è poi ripartito da San Benedetto alle 6.25. Sul posto,
oltre al 115, anche la Polfer.
Il pellet alla spina, l'idea di un giovane imprenditore di Monzuno
Fiducia nei giovani, facciamo sul serio e non solo a chiacchiere
La
freschezza e la futuribilità dell'imprenditoria giovanile è la
speranza dell'Appennino. Imprenditoria cui si presentano purtroppo (
nonostante i tanti annunci diversi) più ostacoli che facilitazioni.
A volte una pacca sulla spalla, nulla di più e tanta diffidenza.
Fra
i casi che meritano certamente di essere portati ad esempio, quello
di Andrea Fergnani di Monzuno (nella foto) che ha saputo trasformare un regalo
dell'Appennino, la legna, in un servizio utile alla comunità e in
una risorsa certamente futuribile.
Andrea,
fin da bambino ha dato spazio alla sua passione per la propria terra
che ha vissuto intensamente, quasi in simbiosi: il bosco non
progrediva senza di lui e lui soffriva senza il bosco. Quindi l'idea
di trasformare il generoso regalo dell'Appennino, la legna, in
reddito ambientale, sociale ed economico, è stato sempre un suo
pallino: il suo inverno era dedicato alla pulizia del bosco, al suo
rinnovo e all'utilizzo di ciò che se ne ricava per riscaldarsi e per
cercare sostentamento. Poi la grande idea: trasformare quella enorme
massa vegetale in un facile utilizzo e la risposta era il 'pellet'.
Così
Andrea ha cominciato a portare il suo legname a san Giovanni in
Persiceto per convertire il legname in pellet e quindi vendere il
ricavato. Poi si è accorto che la commercializzazione richiedeva una
grande preparazione ( l'imbustatura con tutto ciò che questo
richiedeva, con dispendio per il reperimento di 'buste' e per la
misurata calibratura). Ha quindi ideato un distributore automatico e,
realizzato con molta difficoltà il primo esemplare, lo ha collocato
in centro a Monzuno.
L'utilizzatore arriva al distributore con un
proprio contenitore e preleva, usando gli opportuni comandi, quanto
gliene serve. Risolto così il problema della 'bustatura',
l'utilizzatore può reperire facilmente la fornitura, nel tempo senza
dover intasare la propria abitazione con una unica fornitura annuale
massiccia. Senza contare i vantaggi per l'ambiente dati dal risparmio
per le buste di plastica. Andrea ha anche brevettato la sua
invenzione. Ha dovuto però verificare che la sua idea è stata
copiata da una azienda in alta Italia che ha iniziato una produzione
in serie di macchine distributrici e ha già avviato la vendita.
Andrea
non è però scoraggiato. Farà il possibile per difendere la sua
invenzione. E ha continuato a pensare come rendere sempre più
economica la sua produzione di pellet. Utilizzando attrezzature già
esistenti si propone di realizzare i pellet in loco, a Monzuno. La
sua idea è di installare un capace impianto per la produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile e di arrivare quindi a un
risparmio significativo che permetta di abbassare il costo
dell'energia elettrica, il più impegnativo, e quindi del pellet,
precisa Andrea. Sta aspettando l'OK della Città Metropolitana per
l'installazione.
Senz'altro
Andrea avrà la concessione e inizierà a pieno ritmo e nelle
condizioni migliori la sua 'impresa'. Conta di collocare una decina
di distributori nei comuni limitrofi al suo. I nostri migliori
auguri.
Una
considerazione va fatta: Andrea ha impegnato persino la sua casa per
avere dalla banca un sostegno economico. E il tanto declamato aiuto
ai giovani imprenditori dov'è finito ? C'era veramente o si è
scherzato?
Oggi Andrea ha 32 anni, ma alle spalle una lunga vita di
lavoro e lavoro anche pesante. Se gli spetta un sostegno, gli venga
dato subito, prima che arrivi al punto che non gli serve più. Almeno
qualcuno darà sostanza alle tante promesse, anche quelle elettorali.
OPERAZIONE “BOLOGNA SOMMERSA”
Eseguite
da Carabinieri e Polizia di Stato di Bologna misure cautelari
personali e reali, nei confronti di 5 persone e 2
società.
Conferenza stampa |
Il
Comando Provinciale Carabinieri Bologna informa:
L’articolata
e complessa indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Anzola
dell’Emilia e dalla 4^ Sezione dell’Ufficio Immigrazione
della Questura di Bologna (con il supporto della Direzione
Provinciale dell’INPS di Bologna, dell’Ispettorato Territoriale
del Lavoro di Bologna e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro
di Bologna) da agosto 2017 - coordinata
dal Procuratore Capo di Bologna dott.
Giuseppe AMATO e dal
Sostituto Procuratore dott.
Flavio LAZZARINI, condivisa
dal G.I.P.
del Tribunale di Bologna dott. Alberto GAMBERINI, che ha emesso
l’Ordinanza applicativa delle misure cautelari – ha
permesso di appurare l’esistenza di una stabile e
consolidata associazione per delinquere finalizzata al
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla truffa
ai danni dello Stato e all’induzione alla falsità ideologica
commessa dal pubblico ufficiale.
Le
indagini sono state avviate dai Carabinieri della
Stazione di Anzola
Emilia, che, nel corso dei controlli di rito richiesti dall’Ufficio
Immigrazione della Questura in ordine all’istanza di una cittadina
extracomunitaria di rinnovo del permesso di soggiorno, concessole
sulla base di un “normale e regolare” rapporto di lavoro
subordinato, avevano invece constatato che la stessa esercitava il
meretricio lungo la via Emilia.
Insospettiti
per l’evidente incompatibilità di un normale contratto di lavoro
con l’attività di meretricio, i Carabinieri hanno effettuato degli
approfonditi accertamenti che hanno permesso di appurare che il
contratto di lavoro in argomento fosse fittizio e strumentale al
rinnovo del permesso di soggiorno e all’emissione di indennità da
parte dell’INPS.
Le
successive complesse attività investigative, svolte con l’ausilio
di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione controllo e
pedinamento, consentivano di acquisire gravi elementi indiziari circa
l’esistenza di una stabile organizzazione nella quale
i partecipanti, a seconda del proprio ruolo, instauravano rapporti
di lavoro fittizi, sulla base dei quali i beneficiari ottenevano
il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno,
nonché indebite erogazioni di indennità da
parte dell’INPS (disoccupazione, maternità) a fronte
di contributi previdenziali mai versati.
Dalle
indagini effettuate congiuntamente da Carabinieri e Polizia di Stato,
anche mediante analisi di copiosa documentazione, è emerso che due
cittadini italiani, un cinquantanovenne e una cinquantatreenne,
residenti in un popoloso comune dell’hinterland bolognese,
rispettivamente procuratore generale e amministratore unico di due
società “fantasma”, registrate alla Camera di Commercio di
Bologna e rivelatesi strumentali all’esercizio delle attività
illecite, grazie alla complicità di stimati professionisti del
settore operanti nel capoluogo felsineo (2
consulenti del lavoro, un sessantacinquenne e un sessantaduenne, e un
commercialista cinquantaquattrenne), avevano instaurato almeno
200 rapporti di lavoro fittizi a favore di altrettanti
cittadini stranieri extracomunitari e talvolta italiani, i quali poi
avevano ottenuto (o tentato di ottenere) il rilascio/rinnovo
del permesso di soggiorno, ovvero incassato indebitamente
dall’INPS varie indennità.
L’attività
investigativa ha permesso di accertare che:
-
le due società erano, in realtà, delle “scatole vuote”
totalmente prive di mezzi, organizzazione, addirittura delle sedi
sociali, di qualsivoglia rapporto di conto corrente bancario o
postale e sconosciute al fisco;
-
non avrebbero mai potuto assumere, a tempo indeterminato, 200
lavoratori, anche in considerazione dell’attuale assetto del
mondo del lavoro, caratterizzato – specialmente per i nuovi
assunti – da contratti a termine;
-
alcuni dei falsi contratti di lavoro sono stati usati da 10
soggetti sottoposti a pene detentive o misure
cautelari per ottenere la concessione del beneficio di misure
alternative alla detenzione, ovvero l’autorizzazione ad
allontanarsi dal luogo degli arresti domiciliari;
-
i due proprietari delle società e la madre di uno di questi sono
risultati datori di lavoro domestico di oltre 60
dipendenti.
Il
danno per lo Stato è stimato in circa 500.000 euro.
Sulla
base degli accertamenti eseguiti, sono state effettuate le procedure
di rigetto delle istanze volte ad ottenere i permessi di soggiorno
ottenuti sulla base di presupposti fraudolenti, nonché quelle di
recupero delle somme indebitamente percepite.
Tex, il cane di Vergato barbaramente maltrattato, è ora a Marzabotto, curato amorevolmente
Dalla
Polizia locale un appello a favore dell'animale
Una
segnalazione anonima agli agenti della Polizia Locale di Vergato, ha
salvato un cane di circa un anno e mezzo, sistematicamente picchiato e segregato in un angusto ripostiglio di casa.
Dopo
la segnalazione, gli agenti sono immediatamente interventi e hanno
constatato purtroppo che la denuncia era fondata: nell’animale
erano presenti ferite profonde, molto probabilmente inflitte dal
proprietario con arma da taglio, lesioni nella cute e sottocute di
circa 10 cm di lunghezza e con una profondità tale da arrivare sino
ai muscoli lombari.
Le
profonde ferite hanno reso necessario il ricovero del cane presso una
clinica veterinaria del luogo per l’applicazione di punti di
sutura. Ora il cane sta bene ed è accudito amorevolmente dai
volontari del Canile di Marzabotto. Il proprietario dell’animale è
stato deferito all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti.
La
responsabile della Polizia Locale di Vergato, Dott.ssa Elena Corsini,
fa un appello: ”Chi volesse aiutare Tex, questo è il nome del
cane che abbiamo salvato dal maltrattamento, può farlo attraverso
una donazione, anche piccola, tante gocce fanno il mare, a favore del
Canile di Marzabotto – Un animale per amico – con le seguenti
modalità: a mezzo c/c postale nr. 12032447 oppure con versamento
IBAN: IT14W070723689000400441530. Ringrazio fin d’ora tutti coloro
che aiuteranno il canile di Marzabotto.”
Dovete cambiare la tv? Ecco il test per saperlo
Ogni famiglia può verificare in pochi e semplici, passaggi se i televisori in loro possesso saranno compatibili o meno con l'ultima tecnologia di trasmissione del segnale. Ecco come
Da
Dubbio
Da
qui al giugno 2022 molti italiani potrebbero essere costretti a
cambiare televisore.
Il motivo è semplice: a partire da quell'anno scatterà un nuovo
standard di trasmissione obbligatorio, che non tutti gli attuali
apparecchi in circolazione saranno in grado di decifrare.
Per
evitare di farsi trovare impreparati è meglio iniziare a fare le
prime mosse. Ogni famiglia può verificare
in pochi e
semplici, passaggi se i televisori in loro possesso saranno
compatibili o meno con l'ultima tecnologia di trasmissione del
segnale in digitale terrestre, il cosiddetto Dvb-T2.
Il test decisivo
Basterà
prendere il telecomando
e sintonizzarsi
su due canali già attivi che fugheranno tutti i dubbi. Il primo si
trova digitando il numero 200, il secondo 100. Una volta connessi,
sullo schermo potrebbe apparire una scritta enigmatica: "Test
HEVC Main10".
Semaforo
verde: nel caso appena descritto, il televisore (probabilmente
perché uno dei modelli più recenti e avanzati) sarà compatibile
con il nuovo
standard di trasmissione. Merito del nostro televisore, dicevamo,
oppure per merito del decoder che abbiamo allacciato alla tv.
In
caso di fumata nera, ovvero qualora non dovesse apparire la dicitura
"Test HEVC Main10", non dovremo necessariamente acquistare
un nuovo televisore. Prima di mettere mano al portafoglio vale la
pena fare altre prove.
È infatti possibile che serva soltanto risintonizzare tutti i canali del nostro apparecchio, oppure che il numero 200 sia già occupato da un'altra emittente televisiva (che va quindi spostata altrove manualmente). Dopo aver effettuato questi passaggi, possiamo ripetere l'esperimento.
È infatti possibile che serva soltanto risintonizzare tutti i canali del nostro apparecchio, oppure che il numero 200 sia già occupato da un'altra emittente televisiva (che va quindi spostata altrove manualmente). Dopo aver effettuato questi passaggi, possiamo ripetere l'esperimento.
Cosa fare se il televisore non è abilitato
Se,
dopo aver digitato 200 (o 100) sul telecomando, lo schermo è ancora
nero e non appaiono scritte, vuol dire che il nostro televisore non
è in grado di leggere
il nuovo
standard di trasmissione.
Cosa
fare? O cambiamo
direttamente
l'apparecchio, oppure è necessario acquistare un decoder che riesca
ad abilitarlo alla ricezione del segnale.
Pochi passaggi
Ricapitoliamo
i punti salienti della vicenda. Dal 2022 scatterà un nuovo standard
di trasmissione.
Non tutti i televisori riescono a leggere i nuovi criteri; soltanto
i modelli più recenti tra quelli in circolazione non avranno
problemi. Gli altri dovranno essere accompagnati da un decoder
oppure, a discrezione dei legittimi proprietari, sostituiti.
Per
capire in anticipo se il
nostro televisore è abilitato a ricevere il segnale o meno
basterà sintonizzarsi sul canale 200 o, in alternativa, 100.
Basterà premere le tre cifre sul nostro telecomando
e attendere
qualche istante. Se lo schermo rimane nero anche dopo la
sintonizzazione, vuol dire che la tv in questione non è abiltata;
in caso contrario apparirà la dicitura "Test HEVC Main10".
I tesori dell'Appennino a Fico: mostre, film, libri
Conoscere i tesori dell'Appennino in una cornice di eccellenze culinarie : a Fico sono state organizzate alcune iniziative che intendono mostrare al pubblico quante belle realtà nasconde ha la nostra terra appenninica. Protagonisti, Aemil Banca e il Gruppo di Studi Savena, Setta, Sambro.
Si inizia venerdì 31 gennaio con la mostra di cartoline d'epoca dell'apprezzato divulgatore storico-naturalistico Emilio Veggetti che, con una serie di scatti storici affiancati dalla immigini attuali, ha saputo ordinare la bellezza incomparabile, ma a volte nascosta, che offre l'Appennino bolognese. Sabato mattina , alle 11.30, lo stesso Veggetti, presenta e commenta la mostra di cartoline d'epoca esposte con quanti vorranno risolvere le loro curiosità.
Si inizia venerdì 31 gennaio con la mostra di cartoline d'epoca dell'apprezzato divulgatore storico-naturalistico Emilio Veggetti che, con una serie di scatti storici affiancati dalla immigini attuali, ha saputo ordinare la bellezza incomparabile, ma a volte nascosta, che offre l'Appennino bolognese. Sabato mattina , alle 11.30, lo stesso Veggetti, presenta e commenta la mostra di cartoline d'epoca esposte con quanti vorranno risolvere le loro curiosità.
Al via la nuova Rete Reumatologica provinciale, rinnovata e potenziata 57% di visite in più, raddoppiati i centri territoriali di Reumatologia
Avviata
in questi giorni, la nuova Rete Reumatologica rinnovata e potenziata,
oggi estesa a tutta l’area provinciale, per rispondere ai bisogni
di salute di chi è colpito da queste patologie croniche. Un’ampia
platea pari a circa il 2% delle persone adulte, per artriti e
connettiviti, che sale al 4% per le osteoporosi. Diagnosi precoce,
terapie tempestive e mirate già nelle fasi iniziali di malattia,
presa in carico appropriata ed efficace in ogni fase della malattia,
adeguata agli obiettivi terapeutico-riabilitativi, ne costituiscono
gli obiettivi centrali.
Il nuovo percorso mette a sistema le competenze e i servizi dei Centri di Reumatologia dell’Azienda USL di Bologna, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Azienda Usl di Imola, in collaborazione con A.M.R.E.R., a garanzia di una sempre maggiore equità di accesso alle prestazioni sanitarie e del miglioramento della tempestività ed efficacia della presa in carico dei pazienti, perchè un trattamento precoce e adeguato assicura migliori risultati e condiziona positivamente l’evoluzione della malattia.
Più visite, più professionisti
Tra le novità della nuova Rete Reumatologica provinciale, il rafforzamento importante delle visite, di 1° e 2° livello, a disposizione dei cittadini. Dalle 20 mila offerte dalle 4 Aziende sanitarie nel 2017, alle 35 mila già disponibili per questo primo anno di attività, a favore dei circa 8 mila cittadini con malattie reumatiche, in costante aumento nel corso degli ultimi anni.
Il nuovo percorso mette a sistema le competenze e i servizi dei Centri di Reumatologia dell’Azienda USL di Bologna, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Azienda Usl di Imola, in collaborazione con A.M.R.E.R., a garanzia di una sempre maggiore equità di accesso alle prestazioni sanitarie e del miglioramento della tempestività ed efficacia della presa in carico dei pazienti, perchè un trattamento precoce e adeguato assicura migliori risultati e condiziona positivamente l’evoluzione della malattia.
Più visite, più professionisti
Tra le novità della nuova Rete Reumatologica provinciale, il rafforzamento importante delle visite, di 1° e 2° livello, a disposizione dei cittadini. Dalle 20 mila offerte dalle 4 Aziende sanitarie nel 2017, alle 35 mila già disponibili per questo primo anno di attività, a favore dei circa 8 mila cittadini con malattie reumatiche, in costante aumento nel corso degli ultimi anni.
Aumentate anche le ore settimanali dei centri di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, più che triplicate rispetto al 2018, che salgono oggi a 110 contro le precedenti 34.
Nel dettaglio, più che raddoppiati i centri territoriali di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, oggi 17 contro i 7 già esistenti, ai quali si aggiungono gli ambulatori dell’Ospedale Maggiore, del Policlinico S.Orsola, delI’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola, per un totale complessivo di 17 ambulatori di 1°livello e 4 di 1° e 2° livello.
Potenziati, inoltre, gli organici dei professionisti, con l’attivazione, da parte dell’Azienda Usl di Bologna, di 4 nuovi contratti specialistici ambulatoriali, ai quali sono affidate anche le ecografie diagnostiche, e l’assunzione di 2 ulteriori medici reumatologi all’Ospedale Maggiore.
L’Azienda Usl di Imola, mono-distretto, garantisce sul territorio di riferimento sia il 1° che il 2° livello per le attività di reumatologia, con una dotazione organica di internisti ospedalieri, specializzati in reumatologia e assunti a tempo indeterminato, passata da 1 a 3 tra fine 2018 e metà 2019. Entro marzo 2020, anche grazie alla riorganizzazione dell’area internistica ospedaliera in atto, saranno assicurate 18 ore settimanali che, a regime, si incrementeranno a 24 ore/settimana.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna ha potenziato l’organico dei professionisti dedicati alle attività di reumatologia, con l’assunzione di 1 medico a tempo pieno, e contestualmente, nelle sue funzioni di 1° e 2° livello, ha riarticolato l’offerta reumatologica sulla base del disegno della rete.
L’Istituto Ortopedico Rizzoli ha stabilizzato un medico Reumatologo e incrementato di 10 ore alla settimana l’attività ambulatoriale, cresciuta così da 88 a 98 ore.
Come funziona la Rete Reumatologica provinciale
La nuova Rete prevede centri specialistici di 1° livello, prevalentemente territoriali, e centri ospedalieri di 2° livello, presso i quali concentrare le funzioni diagnostico-terapeutiche di maggiore complessità.
Strategico è il ruolo dei Medici di medicina generale, i primi a valutare il paziente e a diagnosticare, nel caso, patologie reumatiche non infiammatorie o ad individuare sintomi di possibili malattie reumatologiche da inviare allo specialista territoriale di 1° livello per una prima visita reumatologica, garantita, a seconda della priorità, entro 30 giorni se programmabile, entro 10 giorni se con priorità breve.
Il reumatologo ambulatoriale, sul territorio e in ospedale, assicura diagnosi, terapia e follow-up delle forme infiammatorie non complicate, prenotando direttamente gli accertamenti e le successive visite di controllo. In questo modo il paziente non dovrà preoccuparsi di prenotare esami e visite. Il paziente non complesso, una volta stabilizzato, potrà essere riaffidato al Medico di medicina generale con un programma terapeutico definito, da gestire in forma integrata con lo specialista.
Punto di forza della rete, infatti, è il rapporto diretto tra Medico di medicina generale e Reumatologo di riferimento, per consigli e consulenze, e tra reumatologi di 1° e 2°livello.
I pazienti complessi, infine, vengono inviati direttamente dallo specialista di 1° livello ai centri ospedalieri di 2°livello, per gli opportuni trattamenti delle forme infiammatorie e le terapie immunosoppressive, biotecnologiche, vasoattive o perfusionali.