Fiducia nei giovani, facciamo sul serio e non solo a chiacchiere
La
freschezza e la futuribilità dell'imprenditoria giovanile è la
speranza dell'Appennino. Imprenditoria cui si presentano purtroppo (
nonostante i tanti annunci diversi) più ostacoli che facilitazioni.
A volte una pacca sulla spalla, nulla di più e tanta diffidenza.
Fra
i casi che meritano certamente di essere portati ad esempio, quello
di Andrea Fergnani di Monzuno (nella foto) che ha saputo trasformare un regalo
dell'Appennino, la legna, in un servizio utile alla comunità e in
una risorsa certamente futuribile.
Andrea,
fin da bambino ha dato spazio alla sua passione per la propria terra
che ha vissuto intensamente, quasi in simbiosi: il bosco non
progrediva senza di lui e lui soffriva senza il bosco. Quindi l'idea
di trasformare il generoso regalo dell'Appennino, la legna, in
reddito ambientale, sociale ed economico, è stato sempre un suo
pallino: il suo inverno era dedicato alla pulizia del bosco, al suo
rinnovo e all'utilizzo di ciò che se ne ricava per riscaldarsi e per
cercare sostentamento. Poi la grande idea: trasformare quella enorme
massa vegetale in un facile utilizzo e la risposta era il 'pellet'.
Così
Andrea ha cominciato a portare il suo legname a san Giovanni in
Persiceto per convertire il legname in pellet e quindi vendere il
ricavato. Poi si è accorto che la commercializzazione richiedeva una
grande preparazione ( l'imbustatura con tutto ciò che questo
richiedeva, con dispendio per il reperimento di 'buste' e per la
misurata calibratura). Ha quindi ideato un distributore automatico e,
realizzato con molta difficoltà il primo esemplare, lo ha collocato
in centro a Monzuno.
L'utilizzatore arriva al distributore con un
proprio contenitore e preleva, usando gli opportuni comandi, quanto
gliene serve. Risolto così il problema della 'bustatura',
l'utilizzatore può reperire facilmente la fornitura, nel tempo senza
dover intasare la propria abitazione con una unica fornitura annuale
massiccia. Senza contare i vantaggi per l'ambiente dati dal risparmio
per le buste di plastica. Andrea ha anche brevettato la sua
invenzione. Ha dovuto però verificare che la sua idea è stata
copiata da una azienda in alta Italia che ha iniziato una produzione
in serie di macchine distributrici e ha già avviato la vendita.
Andrea
non è però scoraggiato. Farà il possibile per difendere la sua
invenzione. E ha continuato a pensare come rendere sempre più
economica la sua produzione di pellet. Utilizzando attrezzature già
esistenti si propone di realizzare i pellet in loco, a Monzuno. La
sua idea è di installare un capace impianto per la produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile e di arrivare quindi a un
risparmio significativo che permetta di abbassare il costo
dell'energia elettrica, il più impegnativo, e quindi del pellet,
precisa Andrea. Sta aspettando l'OK della Città Metropolitana per
l'installazione.
Senz'altro
Andrea avrà la concessione e inizierà a pieno ritmo e nelle
condizioni migliori la sua 'impresa'. Conta di collocare una decina
di distributori nei comuni limitrofi al suo. I nostri migliori
auguri.
Una
considerazione va fatta: Andrea ha impegnato persino la sua casa per
avere dalla banca un sostegno economico. E il tanto declamato aiuto
ai giovani imprenditori dov'è finito ? C'era veramente o si è
scherzato?
Oggi Andrea ha 32 anni, ma alle spalle una lunga vita di
lavoro e lavoro anche pesante. Se gli spetta un sostegno, gli venga
dato subito, prima che arrivi al punto che non gli serve più. Almeno
qualcuno darà sostanza alle tante promesse, anche quelle elettorali.
L'ho vista per caso domenica recandomi alle urne, bella idea speriamo abbia fortuna io contribuirò sicuramente!
RispondiEliminaHo letto lo consegnano anche a domicilio volendo quantità grosse, in sacchi o sfuso in contenitori propri?
RispondiEliminaC e un bando del GAL di 15 Mila euro per avviare nuove aziende... Era stato postato anche in questo sito
RispondiEliminaComplimenti e che gli aiuti economici ti vengano elargiti quanto prima...te li meriti ����
RispondiEliminaIdea interessante però in molti casi un sacco da 15kg classico ti dura a volte anche solo un giorno, facciamo due ok quindi se non ci arrivo a piedi vuol dire che ogni due gg devi prendere la macchina e andare al dustributore ed avere un contenitore alternativo ai sacchi ecc ecc insomma se non inquini con la plastica lo fai con l'auto
RispondiEliminavedo qualche limite...
RispondiEliminax Nico: ciao, direi però che se fai un viaggio in cui stivi l'auto riempiendola di sacchi riciclati è cmq meglio che andare a km di distanza, aprire sacchi nuovi che generano sempre nuova plastica e soprattutto ribadisco, promuovi l'economia locale no?
RispondiEliminaBravissimo portala a Castiglione dei pepoli ......io lo compero
RispondiEliminaBruciare pellet è fonte di particolato, mah...
RispondiEliminaOttima idea
RispondiEliminaLa condivido in pieno
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