Le strade provinciali dell’Appennino necessitano di manutenzione e i soldi ci sono.
Il sindaco di San Benedetto val di Sambro e consigliere metropolitano Gruppo Uniti per l’Alternativa Alessandro Santoni, scrive:
Già prima degli eventi eccezionali di maggio, la situazione delle strade provinciali dell’Appennino era in grande difficoltà, ora è diventata in molti casi davvero insostenibile. A preoccupare ancora di più è la mancanza di una programmazione, sia per gli interventi di manutenzione che di messa in sicurezza, in quest’ultimo caso nonostante le risorse siano già a disposizione della Città Metropolitana già da parecchi mesi.
Alla preoccupazione si unisce il dispiacere nel leggere di come
l’Ente, che anche di recente si continua a dire attento e vicino alle
esigenze di viabilità dell’Appennino, non abbia inserito nemmeno
un intervento nelle nostre strade di montagna all’interno dei quasi
7 milioni di euro di ripavimentazioni programmate a partire dalla
prossima settimana.
Solo nel territorio di questo Comune, le tre strade Provinciali
presenti (SP61 da Pian del Voglio a Rioveggio,
SP60 da Ripoli a Monghidoro ed SP79 da Madonna dei Fornelli a
Monzuno) sono in condizioni completamente inadeguate ed insicure, ma ciò non
sembra interessare l’Ente (a giudicare dai fatti) che non è nemmeno preoccupato
delle responsabilità che derivano da tale stato.
Sul fronte della ricostruzione, poi, ancora molti sono gli
interventi già finanziati che sono troppo lontani dall’essere avviati, e
quelli che pur essendo iniziati da mesi, si sono immotivatamente fermati
creando innumerevoli difficoltà.
E’ questo ad esempio il caso della SP7 a Monterenzio, dove le
lavorazioni di messa insicurezza che dovevano terminare nell’autunno
scorso e che avrebbero consentito di ripristinare il transito nel doppio senso
di circolazione, si sono interrotte.
A riguardo, assieme ai colleghi Angela Bertoni e Diego Baccilieri come Gruppo
Consiliare Uniti per l’Alternativa abbiamo sottoposto un Ordine del Giorno
nel prossimo Consiglio Metropolitano, finalizzato ad impegnare l’Ente a
riprendere e terminare i lavori nel più breve tempo possibile e con una
programmazione certa.
Sono mesi che non passa giorno senza che riceva da cittadini ed
imprese, segnalazioni sull’inadeguato stato di conservazione delle strade
provinciali.
Ricordo ancora una volta che tutte le infrastrutture rappresentano
fondamentali collegamenti per l’Appennino, per
altro privi di alternative: abbiamo purtroppo toccato con mano
come la chiusura di alcune di esse abbia messo in
crisi l’intero ambito, con ripercussioni pesanti su
famiglie ed attività.
Proprio per questo siamo preoccupati e consapevoli di quanto sia dannosa e pericolosa la scelta di non eseguire interventi manutentivi programmati in ambiti che già prima di tali eventi erano molto critici e che ora versano in condizioni ancora peggiori. Per questo continuiamo ad insistere nella nostra azione affinché si intervenga subito laddove le risorse sono già disponibili da diversi mesi, mentre su tutte le altre strade provinciali si avvii una programmazione che in tempi rapidi possa portare alla individuazione di soluzioni concrete e realizzabili, poiché questa area vasta non può più aspettare. Tutto ciò ricordando che in un contesto così difficile, diventa importante riuscire a definire modalità e tempi di azione che consentano a cittadini ed attività di potersi programmare ed organizzare.
nulla di scandaloso visto come taluni Sindaci abbiano gestito in sede di Comitato di Distretto Socio sanitario il baratto della chiusura del Pronto Soccorso di Vergato con..........
RispondiEliminaEnnesima dimostrazione che, a chi sta governando la città metropolitana se ne frega altamente della situazione dell'appennino.
RispondiEliminaRicordiamocelo
E le Ganzole ?
RispondiEliminaDimenticate anche loro !
Purtroppo tutte le sp hanno bisogno di manutenzione ma Lepore e tutta la sua cricca della montagna non gliene importa niente lui pensa solo alla città e piste ciclabili perché è lì che si prendono i voti
RispondiEliminaSi il Sindaco Santoni ha speso 250 mila euro per una piazza e poi si lamenta che non ci sono i soldi per asfaltare. Poteva intanto usare quei soldi
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