L’immagine dei lavori in atto per la manutenzione straordinaria all’impianto idroelettrico a Pioppe di Salvaro preoccupa fortemente e, in particolare, Gian Paolo Frabboni ne ha segnalato i motivi.
L’intervento prevede l'interruzione e lo svuotamento
completo di acqua nella buca sottostante la briglia di Pioppe. Buca, a detta
dei residenti, piena di pesci di cui si caldeggia, pare senza risposta
positiva, la salvaguardia.
Gian Paolo Frabboni ( nella foto) aggiunge la sua alle altre grida
di allarme e sollecita le associazioni e le istituzioni preposte ai controlli e
alla salvaguardia dell’ambiente a intervenire affinchè si eviti una perdita
importante della fauna ittica. Egli scrive una sua denuncia, che appare come
uno sfogo, sotto forma di interrogativo.
“
Ambientalisti dove siete ?
Enpa
dove sei?
Guardie
Forestali dove siete?
Associazioni
animaliste dove siete?
Siete
informate di quanto accade nel fiume Reno?
Forse si? Sarete certamente intervenute in difesa del nostro fiume?
C'è
un ente statale che vuole agire senza limitazioni? Oppure voi preferite
mostrare il serio impegno con manifestazioni nelle piazze?
Qui
si tratta di non ripetere il disastro della strage ittica di Pavana 2 di cui,
sicuramente, nessun responsabile ha risarcito il danno.
Vi
prego, non arriviamo a tanto anche in questa occasione.
Gentilmente smettete di respirare che inquinate, salvate le mosche, le zanzare, cercate di comprendere il problema dei pesci e sacrificatevi cedendo la vostra inquinante esistenza a favore di questi poveri pesci.
RispondiEliminaInizia tu ad autoestinguerti, cosi facciamo largo per chi usa il cervello con senso compiuto.
EliminaAnonimo 17:20 inizia tu.
RispondiEliminaPer anonimo 25 febbraio 2024 alle ore 17:20
RispondiEliminaCercati un bravo esorcista, ne hai bisogno.
Chi si espone e ha il coraggio di metterci la faccia, segnalando ciò che non viene fatto, viene ingiustamente attaccato da anonimi. Con commenti offensivi e fuori luogo.
RispondiEliminaBravi chi segnala e denuncia. Le istituzioni esistono e sono loro a dover agire.
Francesca Fabbri