domenica 12 marzo 2023

Esercitazione al Corno alle Scale dei futuri i Operatori del Soccorso Alpino Regione Emilia-Romagna

 Le prove dopo tre impegnativi giorni di esercitazione e formazione

di Giulia Berni


Nelle tre intense giornate, da giovedì 9 a sabato 11 marzo, 23 volontari provenienti dalle sette stazioni della Regione (stazione Corno alle Scale, Rocca di Badolo, Falco, Cimone, Cusna, Orsaro, Alfeo) si sono confrontati e sono stati messi alla prova in diverse situazioni di recupero, trasporto e ricerca in valanga grazie alla supervisione e al coordinamento di 7 Istruttori Regionali.



Durante la prima giornata gli aspiranti Operatori sono stati valutati nell’utilizzo del dispositivo Artva per la ricerca in valanga. I volontari sono stati divisi in tre squadre: ognuna ha sepolto sotto la neve un manichino o uno zaino e si sono poi turnate tra i vari campi per ritrovare gli oggetti sepolti dai compagni delle altre squadre. In questo scenario sono stati così utilizzati sia i dispositivi di ricerca (Artva) sia la tecnica del sondaggio spalla a spalla per individuare in modo preciso gli oggetti sepolti sotto la neve.

Il giorno seguente il meteo avverso (con raffiche di vento con punte a circa 90km/h e la pioggia mista a neve) ha reso l’esercitazione sulla movimentazione in ambiente con materiale da soccorso e la simulazione del trasporto in barella del paziente ancora più complessa, ma molto realistica. Dopo aver risalito con gli sci d’alpinismo la parete sud-ovest del Corno alle Scale si è inscenato il trasporto di uno dei volontari sulla barella e, con tecniche alpinistiche ad ancoraggi e calate, si è discesi a valle.

Per concludere la giornata si è svolto un workshop formativo sulla parte sanitaria tenuto da Matteo Erbacci (Istruttore Regionale ed infermiere della stazione monte Cimone) in cui si è approfondito il tema del disseppellimento  ed il trattamento sanitario che bisogna rivolgere alla persona travolta da una valanga.

Il terzo e ultimo giorno è stato inscenato un campo valanga con 7 reperti seppelliti (solo 5 di questi con dispositivo Artva) per cui gli aspiranti Operatori hanno dovuto organizzarsi in squadre per la ricerca dei dispersi.

La giornata si è conclusa con il disseppellimento di un manichino e la simulazione del trattamento sanitario che bisogna rivolgere alla persona estratta dalla slavina.






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