giovedì 10 ottobre 2019

Cuore e memoria a Sabbiuno, per onorare i caduti, per ricordare e dare valore al passato.

Domani, 11 ottobre , alle 17, lo spettacolo al monumento ai Caduti di Sabbiuno. Il 15 dicembre commemorazione ufficiale


Riceviamo:

In attesa della commemorazione ufficiale del 15 dicembre, il Comitato per le onoranze ai Caduti di Sabbiuno ha deciso di valorizzare il monumento in memoria dei partigiani e degli antifascisti bolognesi fucilati sul ciglio del calanco con un’occasione di riflessione e incontro, previsto per venerdì 11 ottobre alle 17. Ai piedi del sacrario (via Pieve del Pino, Bologna) si terrà infatti una lettura scenica con musica dal vivo in ricordo dei caduti.

La parte artistica dello spettacolo è a cura della Compagnia Teatro dell’Argine, insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica nel 2017 per il progetto “Futuri Maestri” e di Paolo Enrico Archetti Maestri degli YoYo Mundi, storico gruppo musicale di attività trentennale che intreccia il suo cammino artistico con musicisti del calibro di Manu Chao, Hevia, Franco Battiato, Giorgio Gaber e molti altri.

Dopo lo spettacolo, ci sarà un aperitivo plastic free nella Casa Museo del Sacrario a cura dello Spazio Eco, realtà affermata nel Comune di Casalecchio che, per i suoi abitanti e non solo, rappresenta una casa accessibile e creativa in cui tutti possono esprimere le proprie energie fatte di volontari affidabili, educatori appassionati, professionisti del gusto e ragazzi che tornano a vivere dopo periodi difficili.

L’appuntamento è organizzato e promosso dal Comitato per le Onoranze ai Caduti di Sabbiuno, assieme ad ANPI, ANPPIA, ANED e la Città Metropolitana di Bologna, tra cui i Comuni di: Anzola dell’Emilia, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Granarolo dell’Emilia, Marzabotto, Pianoro, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa.


Il Comitato e il sacrario in memoria dei Caduti di Sabbiuno

Il comitato per le onoranze ai Caduti di Sabbiuno è presieduto a rotazione biennale e in ordine alfabetico dai Comuni che ne fanno parte. Il biennio 2019 e il 2020 è presieduto dal Comune di San Lazzaro di Savena che si è impegnato per valorizzare quanto possibile il monumento, per farlo conoscere a un numero sempre maggiore di persone.

Il sacrario ai Caduti di Sabbiuno, capace di suscitare nei bolognesi un forte senso di appartenenza e di affetto, è un luogo importante del territorio nel quale i bolognesi possono ritrovare un pezzo della loro storia, tanto tragica quanto evocativa. In quel punto, infatti, vennero fucilati un centinaio di partigiani e antifascisti bolognesi, posizionati sul ciglio del calanco in modo che i corpi rovinassero in basso. Fu possibile recuperarli solo a Liberazione avvenuta e non tutti furono identificati.

Il monumento, uno dei più importanti della Resistenza, frutto del lavoro volontario e coordinato di tanti e gestito dal Comitato per le Onoranze ai Caduti, è stato realizzato nel 1974 su progetto del gruppo "Città nuova"coordinato da Letizia Gelli Mazzuccato autrice anche del Monumento alle Cadute partigiane di Villa Spada. Il suggestivo memoriale, eretto a memoria della strage del dicembre del 1944 che vide la fucilazione di decine di antifascisti bolognesi ad opera dei militari tedeschi, intende sottolineare i luoghi con segni tangibili, che permettono ai visitatori quasi di rivivere quei tragici eventi. Collocato sul crinale tra Reno e Savena offre, per la sua posizione dominante, ampie vedute panoramiche sulle due vallate. Un'aula a fianco del monumento ospita una mostra fotografica ed uno spazio dedicato ad attività didattiche per le scuole.
Sono particolarmente onorata – ha dichiarato Sara Bonafè presidente del comitato e consigliera comunale delegata alla Valorizzazione e Salvaguardia della Memoria Storica – delle delega che mi è stata data dal sindaco Isabella Conti. Ho accettato con entusiasmo questo compito perché convinta di quanto siano imprescindibili la conoscenza e la consapevolezza della nostra storia e del nostro passato, per provare a costruire un futuro dove la guerra sia finalmente un tabù. Prendermi cura di questo monumento bellissimo, fatto di rocce e filo spinato, una sorta di squarcio poetico sull’orrore e che porta con sé il pensiero e il lavoro svolto da Letizia Gelli Mazzucato, la stessa architetta del memoriale di Villa Spada e del museo di Ustica, mi riempie di onore e di responsabilità”.

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