giovedì 10 ottobre 2019

«Medici come burocrati». È bufera contro l’assessore regionale Venturi

Il responsabile della sanità della giunta regionale: «Certe mansioni vadano a tecnici e infermieri». Ma i camici bianchi lo stroncano. E c’è chi chiede le dimissioni

Dubbio sollecita

L’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi L’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi


«Il medico vuole essere il burocrate, vuole essere lui a fare l’anamnesi ma per quale motivo?». «I medici sono diventati degli impiegati». «Le professioni sanitarie si devono muovere per rivendicare autonomia e nuove responsabilità». «Se ci sono meno medici, a parte le risorse che si liberano, un medico neo assunto costa 70mila euro complessivamente, un infermiere 36mila, se mi vanno via due medici ed io prendo due infermieri o tecnici, sapete quanti soldi che possiamo distribuire ai medici e ai professionisti?». Sono alcune delle frasi dell’intervento che l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi ha tenuto sabato al congresso nazionale della Fials, la Federazione italiana autonomia locali e sanità, a Riccione. Frasi che ieri sono rimbalzate nei siti, scatenando una gragnola di reazioni inferocite da parte dei sindacati medici. In testa la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (parole «sconcertanti», le ha bollate il presidente Filippo Anelli che ha chiesto al governatore Stefano Bonaccini di intervenire). La Lega in Regione chiede le dimissioni di Venturi. L’unico a difenderlo è il sindacato Fials, organizzatore dell’incontro.
Le polemiche
Quando Venturi mette in discussione ciò che i medici fanno, e potrebbero in futuro non fare più, scoppia la rivoluzione. È successo con la vicenda ultra nota delle ambulanze su cui operano solo infermieri specializzati: l’Ordine dei medici di Bologna ha radiato Venturi, un provvedimento contro cui ci sono due ricorsi e soprattutto un’inchiesta con la richiesta di rinvio a giudizio per i nove medici che hanno votato il provvedimento disciplinare. Nel suo discorso di sabato l’assessore parlava come presidente del Comitato di settore delle Regioni. Toccando un tema a lui caro e non certamente nuovo: la valorizzazione delle professioni sanitarie. E al contempo criticando la burocratizzazione dei medici. «Quando mi sono laureato, i medici andavano a fare le endovenose — ha detto Venturi —, oggi vi fareste mai fare un prelievo da un medico? Tutte le volte io voglio un infermiere». «Come è possibile — ha proseguito Venturi — che in Italia i medici radiologi vogliono fare delle cose che, quando vanno all’estero e vanno a vedere come funzionano gli assetti organizzativi negli ospedali, non le fanno perché si rifiutano di farle. E allora perché in Italia vogliono continuare a farle? Perché non si possono fare i referti delle ecografie da parte dei tecnici di radiologia? Insistete per quello, se volete noi una mano ve la diamo».
Fuoco di fila contro l’assessore
Apriti cielo. «Dimissioni subito! Se un assessore propone di disattendere leggi e regolamenti vigenti è indispensabile che si faccia di lato», dichiara la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane. Anelli (Fnomceo) si rivolge a Bonaccini: «chiediamo un intervento teso a rasserenare gli animi e a ripristinare il clima di collaborazione compromesso dalle dichiarazioni del suo assessore, smentendo ogni ipotesi di task shifting, di trasferimento di funzioni tra professionisti, e convocando il Tavolo permanente istituito con la Fnomceo». Anaao, Fp Cgil, Cisl medici, Fassid, Federazione veterinari e medici, tutti contro Venturi. Alessandro Vergallo, numero uno dell’Aaroi-Emac, si dice «pronto a scatenare una pubblica campagna mediatica politicamente schierata espressamente contro qualunque partito che metta in dubbio le nostre competenze medico-specialistiche, in primis in vista delle varie elezioni regionali che si svolgeranno nei prossimi mesi», a meno che Venturi non faccia una «marcia indietro immediata». Ma non solo. Alcuni esponenti della categoria medica avrebbero anche segnalato le frasi di Venturi sia all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sia al comando dei Nas di Roma. L’ipotesi alla base dell’esposto è che le parole di Venturi a favore di una maggior valorizzazione degli infermieri possano costituire un’istigazione all’esercizio abusivo della professione medica.
La precisazione
Venturi cerca di correggere il tiro, rammaricandosi di non essere riuscito a rendere «concetti che penso da sempre». «Se oggi i medici sono costretti, loro malgrado, a dover adempiere anche a compiti amministrativi, spesso soverchianti— spiega — vuol dire che dobbiamo cambiare molto nell’organizzazione del sistema. Ora ci sono le condizioni per cambiare le cose insieme». Per la Fials nel suo discorso «non c’era alcuna polemica o attacco a questa o quella categoria». La sua era una «sottolineatura, anche se con toni alti, sul presente della professione, perché non resti tale e non perda le sue caratteristiche», fatta in qualità di «medico e assessore».

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