Da Valerio Giusti
Comitato
per la Ferrovia Porrettana
Sabato
scorso, nella sede dell’Unione dei comuni dell’Appennino
Bolognese, l’Assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini ha
pubblicamente presentato l’importante piano di investimenti
previsto per la nostra linea.
Di
seguito la sintesi del mio intervento per il Comitato per la Ferrovia
Porrettana:
“Sono
piacevolmente imbarazzato perché, solitamente, sono abituato a
parlare a tre categorie di interlocutori: 1) pendolari inferociti, 2)
dirigenti e funzionari delle società ferroviarie imbrigliati da
pesanti protocolli aziendali, 3) politici spesso sordi e poco attenti
alle problematiche degli utenti ferroviari.
Oggi
sento con piacere dai politici e amministratori presenti, che sono
state recepite alcune delle considerazioni che per oltre 12 anni ho
ripetuto in ogni circostanza.
E’
sempre stato difficile spiegare nelle riunioni plenarie che il 94/95
% di puntualità aveva poco senso se quel 5/6 % di disservizi erano
concentrati negli orari di punta del mattino o della sera. Difficile
far capire a dirigenti e funzionari pubblici che, nel mondo del
lavoro odierno pieno di incertezze e precarietà, ogni singolo
ritardo può costare il posto di lavoro e che, in una linea
mono-binario come la Porrettana, una mezzora di ritardo alle 7 del
mattino significa far ritardare in quella mezzora circa 1200/1300
utenti a bordo dei 4/5 treni incrocianti in quel momento.
Soprattutto, perché tutti quei funzionari e politici presenti in
dieci anni di riunioni, spesso viaggiavano solo in auto blu e i treni
li avevano visti solo in fotografia.
Per
questo motivo ho particolarmente apprezzato l’approccio del nuovo
assessore che ha visitato tutte le linee ferroviarie della nostra
regione per capire i veri problemi dei pendolari e assumere quella
consapevolezza necessaria a prendere decisioni importanti. Quando ha
visitato la Porrettana ha potuto constatare il cospicuo numero di
pendolari presenti negli orari di punta e ne ho approfittato per
fargli vedere, ad esempio, l’indecente situazione della nuova
uscita del piazzale ovest che costringeva gli utenti a lunghe code,
pigiati e frustrati fra transenne e bici. Ha promesso un tempestivo
intervento e in breve tempo abbiamo ottenuto l’allargamento del
marciapiede e la sparizione degli ostacoli con grande soddisfazione
dei pendolari.
Per
quanto concerne i nuovi treni Stadler, ho ricordato che non erano
previsti per la Porrettana gestita da Trenitalia perché la regione
li aveva inizialmente acquistati per le proprie linee locali. Appena
i tecnici ci spiegarono che possedevano quelle caratteristiche di
elasticità adatte per una linea piena di fermate come la nostra,
abbiamo fatto di tutto per farli assegnare anche a noi e, dopo mesi
di reiterate richieste, nel dicembre 2014 fu inserito il primo
gestito da Tper.
Nello
scorso mese di aprile, la Regione Emilia Romagna ne ha introdotti
altri due assegnati in gestione a Trenitalia ed è stata una scelta
davvero importante.
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Probabilmente
sono un po’ piccoli in alcuni orari di punta, ma sono gli unici
treni attualmente disponibili che possano garantire puntualità,
efficienza e ottima climatizzazione e il loro utilizzo è
determinante per la stabilità della linea oltre ad essere gli unici
treni idonei al trasporto di disabili, carrozzine e biciclette.
Gli
ultimi mesi del 2015 hanno visto i lavoratori e studenti della Valle
del Reno subire una serie interminabile di ritardi e soppressioni a
causa, principalmente, dell’inadeguatezza e dei guasti dei treni
utilizzati da Trenitalia. Lunedì scorso, 16 maggio, uno di questi
treni si è nuovamente guastato e centinaia di utenti sono giunti sui
luoghi di lavoro e studio con oltre 1 ora di ritardo.
In
quell’occasione è stata palese l’insufficienza anche del sistema
gestionale ed informativo delle aziende ferroviarie. Oltre a
sopprimere inconcepibilmente un treno Stadler all’altezza di Pioppe
che viaggiava regolarmente in orario, l’hanno parzialmente
sostituito con un bus “fantasma” che non era segnalato in nessun
sistema audiovisivo ed ha viaggiato praticamente vuoto mentre i
pendolari aspettavano, invano, informazioni tempestive nelle proprie
stazioni di partenza.
Gli
ultimi eventi ricordano e dimostrano che occorre rinnovare tutto il
materiale rotabile perché anche un solo treno che si guasta, cagiona
ritardi e soppressioni a cascata che coinvolgono centinaia di
persone.
Personalmente
sono stato sempre contrario all’introduzione di nuove stazioni
sulla linea Porrettana perché ero conscio che prima occorreva
rinnovare le infrastrutture e il materiale rotabile. Averle
introdotte in assenza di queste condizioni, ha cagionato un aumento
consistente dei tempi di viaggio che prevedono oggi 75 minuti per
viaggiare da Porretta a Bologna quando 20 anni fa ne bastavano solo
60. Quando la linea sarà completamente attrezzata coi nuovi treni,
credo che sarà necessario rivedere i tempi di percorrenza ed
eliminare, ad esempio, quelle distorsioni come i 10 minuti previsti
sulle tabelle orarie da Borgo Panigale a Bologna (anziché i 5
realmente necessari) che servono ai gestori ferroviari a pagare meno
sanzioni.
Per
quanto concerne il secondo binario a Vergato, ho ricordato che si
potrà ripristinare nel 2017, anche grazie al Comitato per la
Ferrovia Porrettana.
Il
progetto iniziale di Rfi, approvato dal Comune di Vergato e dalla
Provincia di Bologna nel 2010, prevedeva che rimanesse un solo
binario con riempimento del primo e del terzo. Solo grazie alle
nostre veementi proteste nel corso della riunione decisiva, la
Regione acconsentì a non cementare il terzo binario, anche se non
attrezzato. Volemmo fortemente che rimanesse perché auspicavamo che
amministratori più illuminati e lungimiranti riuscissero a far
ripristinare una stazione di scambio indispensabile a ridurre o
contenere i ritardi quando avvengono guasti o disservizi, eliminando
così soste interminabili a Riola o a Pioppe”.
Nel
corso della mattinata l’Assessore regionale ha annunciato che entro
il 2017 sarà rinnovato tutto il materiale rotabile sulla nostra
linea e saranno adeguate infrastrutture e stazioni. Concordiamo con
queste scelte e crediamo siano azioni condivise e necessarie per
garantire a noi viaggiatori una mobilità ferroviaria soddisfacente.
Vergato
22/05/2016
Nel caso ripristino veramente il secondo binario a Vergato, lo scettiscismo deriva dalle imminenti elezioni tradizionale palcoscenico per i nostri governanti per dichiarazioni monstre e promesse da marinai, manderei il conto a coloro che tra Provincia, Regione, Comune ed RFI votarono per rimuoverlo. Questa si che sarebbe politica. Che ne dicono i lettori del blog?
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