Sul
Referendum trivelle Piergiovanni Alleva, consigliere regionale
l'Altra Emilia – Romagna, scrive:
In
questo referendum contro le trivelle la percentuale dei votanti in
Emilia Romagna è stata del 34% e la propaganda renziana ha subito
vantato una vittoria e indicato che questa percentuale di votanti
segnerebbe una sconfitta e una smentita dei referendari e, in
generale, degli anti- renziani. Basta invece un attimo di riflessione
per comprendere che i numeri dicono esattamente il contrario e, se ci
si riflette, l' unica conclusione è che in realtà questi risultati
elettorali sono per Renzi una campana a morto. Anche nelle elezioni
regionali del 2015, i votanti complessivamente furono meno del 40%,
tutti tra renziani e anti - renziani, mentre nell'unico referendum
costituzionale che sia mai stato, svolto quello del 2006, la
percentuale si è fermata al 52% e per di più su due giorni di
consultazioni. Tutto lascia pensare pertanto che anche nel referendum
di ottobre, quello decisivo per impedire la presa di potere del
piccolo dittatore e per rispedirlo a casa, la percentuale dei votanti
si attesterà sul 50 o poco più dell'elettorato, ma poiché oltre il
30% degli elettori si è già manifestato come sicuramente anti -
renziano (anche quelli che han votato no) è evidente che Renzi è e
resterà in minoranza. Altro che vittoria, è un presagio
assolutamente allarmante per lui ed incoraggiante per noi.
Il
Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle, con il titolo 'DAL
REFERENDUM L’ENNESIMO SCHIAFFO PER BONACCINI: LA DELEGITTIMAZIONE
CONTINUA, ha inviato questo commento:
“Il
presidente Bonaccini, appena insediato, promise che avrebbe fatto di
tutto per riportare gli emiliano-romagnoli a votare poi, alla prima
occasione utile, li ha invitati a starsene tranquillamente a casa:
non c’è che dire, una coerenza devastante”. È questo il
commento di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S, riguardo
alle dichiarazioni post referendum contro le trivelle del presidente
Stefano Bonaccini. “Boicottare prima, e gioire poi, per il
fallimento di questo referendum è stato un atteggiamento indegno per
chi è dovrebbe rappresentare una istituzione e non un solo un
partito politico – spiega Gianluca Sassi – Gli emiliano-romagnoli
che ieri sono andati alle urne sono stati un milione e 138mila,
nonostante il silenzio dell’informazione istituzionale regionali
che ha scelto volontariamente di non pubblicizzare il referendum se
non a pochissime ore dall’apertura dei seggi e solo in seguito a
una nostra esplicita richiesta. Nel novembre del 2014 i votanti
furono pochi di più (1 milione 304mila, il 37 contro il 34 per
cento) ma chi votò Bonaccini furono 600mila cittadini rispetto ai
900mila che ieri hanno detto sì allo stop alle trivelle, la metà di
quelli che in totale hanno partecipato al referendum. Se la
matematica non è un’opinione Bonaccini dovrebbe solo vergognarsi
di queste cifre, altro che esprimere soddisfazione ai quattro venti
come ha fatto anche stamattina. Non solo a questa consultazione hanno
votato quasi il doppio dei cittadini che lo hanno scelto un anno e
mezzo fa, ma nessuno di loro ha seguito il suo ordine di astensione.
Una delegittimazione continua che conferma il totale fallimento di
questa Giunta che non è riuscita a ricucire quel rapporto di fiducia
tra le istituzioni e i cittadini. D’altronde
dichiarare che i referendum non sono momenti di partecipazione alla
vita democratica come gli altri e che l’astensione è una scelta
del tutto legittima, ci sembra una visione piuttosto discutibile.
Noi, invece, vorremmo ringraziare tutti quegli emiliano-romagnoli che
ieri si sono recati alle urne per far sentire la propria voce e non
sono caduti nel tranello di chi invitava a starsene a casa affinché
a decidere siano sempre gli stessi. A loro – conclude Sassi - va il
nostro grazie e una promessa: che il MoVimento 5 Stelle si batterà
ogni giorno affinché la loro voce non passi mai sotto silenzio”.
Oltre a voi Grillini si erano incredibilmente coalizzati contro Renzi, Forza Italia, La Lega, La sinistra del PD, Fratelli d'Italia.
RispondiEliminaSe tutte queste forze coalizzate omogeneamente in questa occasione per dare una spallata a Renzi hanno ottenuto insieme poco più del 30%, direi che il Nostro non solo ha vinto il referendum, che è miseramente fallito, ma può stare tranquillo per le prossime prove elettorali, contrariamente alle dichiarazioni che leggo.
Mi meraviglio che una forza che si ritiene nuova e fuori dagli schemi della vecchia politica, abbia mutuato da questa il vizietto di dire che ha vinto quando ha palesemente perso.
Dimenticavo, la percentuale da prendere in considerazione per valutare la forza dei "contro Renzi" non è quella della partecipazione in quanto questa andrà depurata del numero di quelli che hanno votato No che sono il 14,16%. Pertanto dal 31,19% andrà tolto 14,16% del 31,19%.
RispondiEliminaDa qui il risultato effettivo dei contraries (Grillini, Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e sinistra PD) che si riduce al 26,77%.
Un magrissimo bottino se valutato dopo una campagna elettorale così intensa e determinata, si direbbe tanto rumore per nulla.
Ghino dimentica che "a favore di Renzi" vanno sommati anche i menefreghisti, per i quali la gabina elettorale è una iattura e uno spreco. Gli stessi che poi si lamentano che i politici sono tutti ladri, che la politica è una cosa sporca, che la colpa è di chi non fa il proprio dovere...
RispondiEliminaGhino, tenga conto che Bonaccini, l'amico di Renzi, è stato eletto in regione Emilia-Romagna come presidente grazie ai menefreghisti.
Per gli eredi del PCI non credo sia un vanto sapere di andare avanti grazie al non voto, al disinteresse.
"ME NE FREGO" era il motto del duce!
Vincenzo Tondolo
Vincenzo Tondolo ha detto...
RispondiEliminaGhino dimentica che "a favore di Renzi" vanno sommati anche i menefreghisti, per i quali la gabina elettorale è una iattura e uno spreco. Gli stessi che poi si lamentano che i politici sono tutti ladri, che la politica è una cosa sporca, che la colpa è di chi non fa il proprio dovere...
Ghino, tenga conto che Bonaccini, l'amico di Renzi, è stato eletto in regione Emilia-Romagna come presidente grazie ai menefreghisti.
Per gli eredi del PCI non credo sia un vanto sapere di andare avanti grazie al non voto, al disinteresse.
"ME NE FREGO" era il motto del duce!
Vincenzo Tondolo
RispondiEliminaQuando la democrazia e debole, piegata (come i suoi cittadini) e corrotta.....il passoggio al regime totalitario è breve.
non grazie ai menefreghisti ma ai portatori di interessi e agli scalda sedie come succede in condominio
RispondiEliminalei non ha capito una cippa