“Scrivile bene, mi raccomando”.
Era la mamma a dirlo, titolare di un rito antico: la spedizione delle
cartoline estive.
Lei sapeva quante ne occorrevano, perché anno per anno aggiornava
un’agendina creata apposta; così si sceglievano le vedute per nome, con una
dedizione assoluta.
“Tu prendi quella per la nonna e le maestre”, diceva tutti gli anni;
ed io mi concentravo tra notturni e panorami, santuari e monumenti,
paesaggi in bianco e nero e altri a colori.
Erano piccoli mondi, per una decisione altamente responsabile, dove il
ripiego non era compendiato.
Un generico “Saluti da …” pareva riduttivo, ed era meglio privilegiare un
posto visitato o anche un sentiero percorso, questo per non rifugiarsi,
manifestandosi a fondo: eravamo lì e pensavamo a te.
La fase della scrittura era ancora più impegnativa: quali parole usare?
Distinti saluti?
No, troppo commerciale.
Cari saluti?
Forse.
Un abbraccio da …?
Sì, ma perché?
Così, spesso, saltavano fuori i: “Vi pensiamo sempre” o i più classici
“Salutoni”, con tanti punti esclamativi in fondo.
Alla fine, il malloppo veniva spedito e ci si sentiva maggiormente
felici, quasi ad aver compiuto un atto dovuto e desiderato al tempo stesso,
comunque un gesto educato di attenzione.
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Girasoli |
Sono passati molti anni, troppi a dire il vero; ma non ho mai perso
l’abitudine delle cartoline.
Mia madre non mi suggerisce più i destinatari, ma sono convinto che
l’agendina è sempre lì, aggiornata a dovere.
Col tempo ho imparato anche a volermi bene, dedicandomi (da solo) qualche
cartolina da aggiungere alle fotografie scattate.
Nell’era degli SMS, delle mail e dei social, tutto sembra più vicino,
raggiungibile; e forse è così.
Manca però la materia, l’atto tangibile, quel ricordo che la nonna infilava
tra le due vetrine della credenza;
o anche quel mucchio d’immagini ritrovato nel cassetto, dove tanti salutano
e ricordano: ancora oggi.
Sono piccoli mondi, quelli che abbiamo alimentato per anni:
distrattamente, quasi senza saperlo; un pianeta di baci, abbracci,
pensieri, ricordi, del quale voglio ancora far parte.
Non c’è più la nonna, con me; ma la credenza sì.
E se qualcuno mi spedirà una cartolina, io la metterò lì: per ricordare chi
mi ha pensato, dedicandomi un piccolo mondo.
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Ancora una volta, ok Luciano Marchi :)
RispondiEliminaMonica