martedì 28 luglio 2009
La posta che non arriva
A Sasso Marconi la posta arriva alle buchette con cadenza settimanale, anziché giornaliera come tutti si attendono.
La constatazione è di Alberto Scagliarini che abita in via XXV Aprile. Aspettava posta con urgenza. Gli era stato assicurato che il plico era stato spedito nei termini previsti, ma la sua buchetta era sempre vuota. Si è allora recato alla direzione locale delle Poste e gli è stato spiegato che la sua abituale porta lettere aveva chiesto un periodo di ‘aspettativa’ e che quindi per tale periodo la porzione di paese a lei assegnata avrebbe avuto una riduzione di quantità di servizio poiché la signora in aspettativa non era stata rimpiazzata. Alla sua protesta per tale incomprensibile disorganizzazione, gli veniva spiegato che la sostituzione non dipendeva dall’ufficio di Sasso Marconi ma dalle direzione centrale di Bologna. Sicuro di essere di fronte a una chiara dimenticanza, Scagliarini si è messo al telefono e ha fatto i numeri che lo potevano mettere in contatto con i dirigenti bolognesi. L’impresa, nonostante diversi tentativi, non gli è riuscita: “Un muro di gomma” lamenta l’utente deluso. “Ognuno mi passava il ‘responsabile’ del settore e finivo regolarmente a un telefono che non rispondeva. La poste sono sotto organico e allora ho chiesto di poter prelevare io stesso la mia posta dall’ufficio postale e mi è stato detto che non era possibile poiché la posta ‘non era stata lavorata’ e cioè divisa per utente. Mi sono offerto di fare io stesso la selezione e mi è stato ripetuto che non è consentito. Sono abbonato a un settimanale per vere un recapito urgente ho pagato un ‘supplemento’, bella presa in giro ” conclude amareggiato. Il direttore della sede sassese della Posta Angela Danesi e il caposquadra dei portalettere Franco Fontana non vogliono commentare la denuncia. Dall’ufficio bolognese si precisa: “Nelle ultime settimane si è provveduto all’assunzione di personale con contratto a tempo determinato. I portalettere neoassunti, mentre erano impegnati nella necessaria formazione, sono stati affiancati dai colleghi nell’attività quotidiana della consegna e questo può aver provocato un rallentamento del servizio di recapito”.
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