Manifestazione per il lavoro nella piazza di Marzabotto.
Oltre duecento persone si sono date appuntamento nel centro cittadino per dare una voce a coloro che sostengono il primato del diritto al lavoro, come sancito dalla Costituzione italiana.
E’ la risposta all’indomani della ‘Turbo parade’, organizzata dal comitato ‘No turbogas’ che ha portato i partecipanti a percorrere la Porrettana da Marzabotto a Lama di Reno per aggiungere un ulteriore secco e deciso ‘no’ alla realizzazione di una centrale Turbogas .
Il motivo del convinto rifiuto è dovuto alla volontà di salvaguardare la salubrità dell’ambiente evitando che la centrale produca inquinanti. In alcuni convegni tecnici ambientali hanno riferito di un inaccettabile impatto ambientale dovuto a polveri sottili e a ossidi.
A contrapporsi ai contrari alla centrale sono principalmente coloro che, rimasti disoccupati per la chiusura della cartiera Burgo e in cassa integrazione per la crisi della cartiera Reno De Medici, contano sulla centrale per avere un posto di lavoro. Costoro hanno poi trovato un sostegno alla loro convinzione nello studio realizzato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr, recentemente pubblicato e consegnato alla amministrazioni pubbliche coinvolte .
Studio che riferisce: “ L’impianto turbogas per la produzione di energia elettrica che si progetta di realizzare a Lama di Reno non produce impatto ambientale: per ciò che riguarda le emissioni di NOx, PM 10 e CO, sono indistinguibili dalla situazione attuale. Le simulazioni effettuate non indicano il superamento dei valori limiti, ne’ per quanto riguarda la protezione della salute umana, ne’ per quanto riguarda la protezione della vegetazione. E’ stato inoltre dimostrato che l’impatto della centrale sull’atmosfera rispetto a quello della cartiera attivo sullo stesso sito fino al 2007 è minimo e pari a circa il 3 %”.
“Non ci sottraiamo al confronto” precisa Francesco Mattutini della Cisl mentre partecipa alla manifestazione per il lavoro. “Ma questa deve avere come base di discussione lo studio presentato dal Cnr la cui autorevolezza non può essere messa in discussione”. Ma da parte dei disoccupati c’è la convinzione di essere arrivati alla certificazione della verità da loro sempre ritenuta tale: “Ci aspettiamo ora che la procedura per la centrale abbia una procedura celere per arrivare alle necessarie autorizzazioni”, aggiunge Antonio Totaro. “Defenergy, titolare del progetto, si è impegnata ad assumerci tutti”. Il confronto è arrivato alla fase più delicata, quella cioè fra i sostenitori della difesa dell’ambiente e della difesa del lavoro.