mercoledì 24 dicembre 2025

Sasso Marconi, chiude Manz Italy: 25 lavoratori senza impiego. Avviate iniziative per la ricollocazione

 



La Manz Italy di Sasso Marconi ha cessato improvvisamente l’attività e ha chiuso lo stabilimento. La notizia è stata comunicata dal sindaco Roberto Parmeggiani in apertura del Consiglio comunale di martedì scorso. La chiusura repentina mette in seria difficoltà i 25 dipendenti, che hanno perso il posto di lavoro e che dovranno attendere alcuni mesi per il completamento delle procedure necessarie all’ottenimento dei sussidi.

Per garantire un sostegno immediato, le istituzioni locali e le parti sociali hanno fatto ricorso alla solidarietà di categoria, avviando una ricognizione all’interno del tessuto artigianale e industriale dell’area, con l’obiettivo di individuare eventuali fabbisogni occupazionali ancora scoperti e favorire una rapida ricollocazione dei lavoratori.

La chiusura è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Era infatti in corso una trattativa avanzata per la cessione del polo produttivo a un imprenditore interessato al subentro. Tuttavia, all’ultimo momento, l’acquirente ha annunciato il ritiro dell’offerta, facendo naufragare l’operazione e aprendo la crisi occupazionale.

Manz Italy è parte di un gruppo industriale tedesco che ha attraversato gravi difficoltà finanziarie. In questo contesto, la casa madre ha ceduto un ramo d’azienda di cui faceva parte anche lo stabilimento di Sasso Marconi. Il default del gruppo, avvenuto a fine 2024, ha avuto ripercussioni dirette anche sulla società italiana, culminate, a distanza di circa un anno, nella decisione di chiudere.

«La decisione improvvisa e inattesa di ritirare all’ultimo momento l’offerta di acquisto per Manz ci costringe a confrontarci con una situazione di grande difficoltà, da affrontare con l’unico obiettivo della rapida e piena rioccupazione delle 25 persone coinvolte», ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, al termine dell’assemblea svoltasi in municipio a Sasso Marconi. «Le premesse erano state ben diverse e questa conclusione non fa onore a chi si era fatto carico dell’offerta, vanificando l’intera operazione all’ultimo metro».

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il supporto delle istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti nel tavolo di crisi, sollecitando l’attivazione di ogni strumento utile a garantire la massima tutela per lavoratrici e lavoratori, anche attraverso contatti con altre realtà produttive del territorio.

«Verificheremo in brevissimo tempo tutte le strade possibili – ha assicurato Paglia – dalle politiche attive e dai percorsi formativi della Regione, fino alle strutture di supporto alla ricollocazione della Città metropolitana, in un dialogo costante con le parti sociali e il sistema imprenditoriale locale. Il messaggio è chiaro: nessuno deve essere lasciato solo».

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