Il viceministro Bignami: “Ora la palla passa agli enti territoriali. Se troveranno un'intesa unanime su una proposta operativa, il progetto comincerà a camminare”.
In un incontro partecipato, il viceministro delle infrastrutture Galeazzo Bignami e l'ingegnere di Anas Luca Bernardini hanno presentato a Porretta Terme lo studio progettuale della Bretella Reno Setta. Sono stati delineati due tracciati principali, uno alto e uno basso, con diverse varianti suggerite anche dal Comitato promotore dell'opera. Le varianti si propongono di evitare aree geologicamente instabili, come quelle alluvionali, e di salvaguardare le aree protette, tra cui il Parco di Monte Sole. Complessivamente, i percorsi ipotizzati, comprese le varianti, sono sette.
Nel
suo intervento, Bignami ha ricordato che, come promesso durante un incontro
pubblico a Vergato, il progetto è stato incluso nel "Contratto di
Programma", condizione necessaria per ottenere finanziamenti. Tuttavia,
per diventare operativo, il progetto dovrà ottenere l’approvazione degli enti
territoriali coinvolti: i comuni, la Città Metropolitana e la Regione. Ha anche
sottolineato che la Regione Emilia-Romagna ha ottenuto l’inclusione nel
Contratto di Programma dell'ammodernamento della tratta Porrettana tra Vergato
e Sasso Marconi.
Il
progetto, però, ha sollevato dubbi nei comuni di Vergato e Marzabotto, che
considerano discutibile l'ipotesi delle tangenziali in galleria, poiché
attraverserebbero colline residenziate. Inoltre alcuni temono che il nuovo
tracciato in galleria possa isolare i centri abitati, riducendone la visibilità
e la frequentazione, con possibili ripercussioni per i commercianti locali.
Il
viceministro ha ricordato anche che l'ipotesi di un raddoppio della ferrovia
Porrettana è in fase di valutazione da circa un anno, ma non è ancora chiaro se
il doppio binario arriverà fino a Sasso Marconi, Marzabotto o su tutto il
tracciato. Ha comunque sottolineato che si tratta di un intervento complesso,
poiché il tratto attraversa aree strette e densamente abitate.
Dall'incontro
è emersa l’urgenza, soprattutto per gli operatori economici dell'alta vallata,
di realizzare la Bretella Reno Setta, che consentirebbe un collegamento
adeguato con la Direttissima, facilitando così i flussi verso Bologna e
Firenze. Questo miglioramento infrastrutturale è considerato essenziale per
mantenere la competitività delle aziende locali, alcune delle quali producono
beni di pregio. Tuttavia, è evidente che raggiungere una condivisione generale
non sarà semplice. Lo stesso vale per l'ammodernamento della Porrettana tra
Vergato e Sasso Marconi.
Il
raddoppio della ferrovia è stato approvato solo da un anno, e il suo avvio non
è previsto, come qualcuno aveva ipotizzato, insieme ai lavori del secondo lotto
del nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno, attesi per il 2025, subito dopo
la conclusione del primo lotto prevista per la fine del 2024.
Senza
un'azione decisa da parte degli amministratori locali e degli enti
territoriali, il rischio è che la tanto attesa riorganizzazione della viabilità
della vallata del Reno resti bloccata dai veti incrociati. Una stasi che
rischierebbe di aggravare il problema dello spopolamento e della perdita di
attrattiva per gli operatori economici della zona.
Bla,bla,bla !
RispondiEliminaFra quarant'anni sarà ancora tutto come è ora !
Essendo 7 i percorsi ipotizzati per la bretella Reno-Setta, scommetto che fra trentanni
RispondiEliminaforse ci sarà la scelta del percorso, che dopo trentanni sarà già un percorso obsoleto !
Ridicolo che non ci sia una scelta fatta dai tecnici di un percorso ottimale !
purtroppo siamo in mano a SIndaci di quasi tutti.
EliminaSe dopo un anno di studi non è ancora chiaro fin dove si farà il raddoppio della ferrovia
RispondiEliminaPorrettana, fra venti anni saremo ancora col binario unico e con tutti i disservizi conseguenti alla faccia di chi vuole che ci si sposti solo con i mezzi pubblici e si
abbandonino i mezzi privati !
Se si ostinano a fare il casello di rioveggio solo in una direzione buttando via 80 milioni di euro, la bretella non si farà mai
RispondiEliminaQuesta è la alisi più seria che ho sentito
EliminaFatto da una persona che conosce il territorio
Fare un casello nuovo sulla vecchia autostrada e una cosa assurda
Troppi se e ma !
RispondiEliminaSi faccia subito il ponte alla Rupe !
Siamo all'inizio di un percorso lungo e periglioso. Chissà se vedranno qualcosa i miei nipoti?
RispondiEliminaIntanto che si decide, perché non fare la cosa più semplice: risolvere il nodo Rupe allargando la strada alla base di qualche metro e creare un passaggio pedonale e ciclabile ( ogni pedone o ciclista che passa da lì rischia la vita tutte le volte). Rastremare la collina dando una piccola inclinazione fino in cima eviterebbe grossi pericoli di cedimenti e frane anche in futuro. Sicuramente costerebbe meno e sarebbe realizzabile in poco tempo
RispondiEliminaQuando si dice chiacchere da bar, eccone un esempio
RispondiEliminae dove sarebbero sti posti particolarmente abitati da non poter fare il raddoppio ferrovia?a Sasso solo il casello del pl ,idem Fontana,vergato sarebbe un po piu impegnativo .tutto il resto è facilmente sostenibile,giusto la Rupe potrebbe creare noie ma si può rifare strada e ferrovia in modo dinamico. Questi bravi non mi sembrano pronti come dicevano e stanno facendo scappare i fondi del pnrr ,anche le bretelle proposte sembrano più modi di mangiare soldi che non soluzioni,anche li parlano di bretelle da sempre ,ed erano PRONTI.bravi davvero. buon voto a destra e sinistra.
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