domenica 28 aprile 2024

Botta a risposta sulle 'botte' in Consiglio comunale di Sasso Marconi

 Entrambi gli schieramenti, che si confronteranno il prossimo giugno hanno inviato ciascuno un proprio commento sul fatto increscioso avvenuto nell'ultimo Consiglio Comunale.

 

Il Gruppo consiliare di maggioranza “Centrosinistra PER Sasso Marconi” condanna qualunque forma di violenza, di prevaricazione e di provocazione, verbale e fisica, particolarmente se perpetrata nell’esercizio di un ruolo istituzionale, in qualità di consiglieri eletti dai cittadini. Auspichiamo pertanto che venga fatta chiarezza sulla dinamica degli eventi che hanno avuto luogo a latere della seduta del Consiglio comunale di martedì 23 aprile, e riponiamo la massima fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine. Condanniamo altresì ogni forma di strumentalizzazione politica di un episodio, svoltosi fuori dalla sala consigliare e ristretto a due consiglieri, in cui le responsabilità sono ancora da chiarire e prendiamo le distanze dai giudizi sommari espressi a mezzo stampa e social. Le versioni dei fatti rilasciate dai due Consiglieri, non coincidono, anzi sono antitetiche. Per questo aspettiamo fiduciosi il lavoro delle forze dell’ordine. Soprattutto contestiamo una ricostruzione delle motivazioni politiche alla base del diverbio fornite dalla lista Dimmi del tutto faziosa, ed anche offensiva, che dipinge la coalizione di centrosinistra al governo dell’Amministrazione Comunale come incline ad identificare la parte opposta come “il nemico”, insinuando che sia sostanzialmente incapace di accettare il confronto e persino violenta. Ciò che è accaduto durante la seduta del consiglio è semplicemente che il gruppo di maggioranza, dopo una discussione che ha consentito di mettere in luce le caratteristiche del progetto e le modalità di condivisione con i residenti e gli esercenti della zona, ha votato contro una mozione presentata dalla lista Dimmi, che adducendo ragioni infondate di “diminuzione della sicurezza della circolazione” e di “notevoli perdite economiche per le attività commerciali”, proponeva una modifica non sostenibile del percorso della ciclabile linea #2 della bicipolitana bolognese, nel tratto del Chiù. L’unico a reagire in maniera non consona al luogo istituzionale e provocatoria a quel punto è stato il consigliere Chillari, agitato durante tutta la discussione, che prima ha applaudito irrisoriamente l’esito del voto rivolto verso i banchi della maggioranza per poi inveirvi contro a gran voce. Il progetto peraltro è notoriamente osteggiato dal candidato sindaco sostenuto dalla lista Dimmi e dai partiti di destra alle prossime elezioni amministrative dell’8-9 giugno 2024, che risulta essere anche proprietario di una bottega in zona e di immobili al cui accesso la ciclabile passerà davanti, con un evidente conflitto di interessi. Ci si chiede con quale credibilità la lista Dimmi e i partiti che lo sostengono si candidino ad essere i futuri amministratori a Sasso Marconi, il cui principale compito è perseguire il bene comune contemperando interesse pubblico ed interessi privati.

Lista Dimmi: 

Quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio comunale del 23 aprile scorso ci lascia dispiaciuti e amareggiati, sia per i fatti accaduti, sia per la necessità da parte della Maggioranza di far apparire gli eventi come la naturale conseguenza di presunte provocazioni, tali, nell’ottica di chi amministra attualmente Sasso Marconi, da poter mitigare le responsabilità o giustificare i comportamenti. 

Attendiamo con serenità l’operato degli inquirenti e ci rimettiamo a quanto dichiarato dai due consiglieri, ai filmati dell’Aula ed ai dati fattuali che ad oggi sono: un referto medico che indica una prognosi di 10 giorni per trauma contusivo, una denuncia immediata da parte di un consigliere e le immagini che vedono il consigliere Chillari allontanarsi dal Consiglio e un altro consigliere che lo segue nell'immediatezza, ad argomento chiuso.

Riguardo il presunto motivo della discordia, la ciclopedonale dei Borghetti, vogliamo ricordare che 700 firme raccolte in pochi giorni sono un dato che un’amministrazione dovrebbe considerare non solo come dato numerico (che in rapporto ai 14mila residenti è un numero grandissimo), ma che dovrebbe far riflettere anche su quella che viene definita "condivisione con i residenti e gli esercenti della zona" che appare come una dichiarazione quantomeno discutibile viste le numerose sottoscrizioni dissenzienti.

In ultimo, il potenziale conflitto di interessi segnalato da chi scrive il comunicato, manca di informazioni essenziali quali ad esempio che il candidato sindaco non esercita una delle attività che saranno danneggiate dalla ciclopedonale, ma la sua famiglia è proprietaria storicamente dei muri mentre l’attività è gestita da terzi, e che l'attività non è l'unica a subire disagi derivanti dalla ciclopedonale in quella zona. Questo basta a creare un concreto conflitto di interessi?

Anche le 700 persone che hanno firmato hanno un conflitto di interessi? 

Riteniamo che parlare di conflitto di interessi in un luogo così piccolo dove non è impossibile che i consiglieri, di entrambi gli schieramenti, abbiano interessi diffusi sul territorio è un po’ fare il verso alla politica nazionale ed essere nuovamente lontani dal paese. Potrebbe sembrare, piuttosto, un evidente tentativo di screditare politicamente a livello personale persone che hanno il diritto costituzionalmente garantito di manifestare in modi legittimi e corretti il proprio dissenso... o certi diritti valgono solo per alcuni?

Ascoltare le persone è una tematica sulla quale non resteremo indietro sia per rispetto della fiducia che ci viene accordata sia per vicinanza a chi attraverso di noi vuole far sentire la propria voce.

Preferiamo restare sul tema di aiutare il commercio di vicinato, sostenere le piccole attività che mantengono anche il tessuto sociale locale e avere un focus concreto sulle 700 persone che hanno scelto di mettere la faccia con noi su qualcosa che ritengono non solo importante, ma certamente  migliorabile nell’interesse di tutti, senza distinzioni ideologiche o politiche.

4 commenti:

  1. Semmai, qualora non presente nello Statuto o su appositi regolamenti, in un prossimo Consiglio Comunale provvedano affinché nelle sedute sia sempre presente o un componente della Polizia Locale ovvero delle altre forze di Polizia, così che vi sia una fonte terza che possa subito sedare comportamenti non consoni alla solennità delle sedute.

    Dalla volta dopo, tra gli indirizzi a cui inviare la lettera di convocazione, verrà inserito il Comando di Polizia Locale o di altra forza di Polizia.

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  2. Giugno si avvicina, gi animi sono tesi

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