Non si è ancora spento l’eco del disastro e superate le paure create dall’alluvione del maggio scorso che il fiume Setta ha colpito ancora. Le acque cadute abbondanti fra ieri e oggi hanno rotto l’argine nella parte bassa della valle all’altezza dell’Allocco in comune di Marzabotto. Sul posto tecnici e i Vigili del Fuoco di Monzuno per una ricognizione e una valutazione sul da farsi. La rottura non sarebbe di grande impatto, ma la pioggia continua a cedere copiosa per cui si monitora costantemente il punto dove è avvenuta la rottura dell’argine. La sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, sul posto fin dal primo allarme, ha riferito che la situazione di precarietà dell'argine era conosciuta e attenzionata. " Ha sorpreso la velocità inaspettata dalla rottura," ha precisato, specificando poi che la Protezione Civile regionale è già all'opera e sta lavorando per la messa in sicurezza in urgenza del sito. Dopo di che dovrà intervenire Società Autostrade cui compete l'intervento, onere assunto dopo la dismissione del tratto di autostrada dell'area. Ha poi aggiunto di essere preoccupata anche per un secondo dissesto in atto a Ca' Bianca di Sirano. E' sul posto personalmente per seguire la situazione, di cui è già stata informata la struttura commissariale del Generale Figliuolo cui erano stati chiesti i fondi per la messa in sicurezza.
Sull'argine del Setta anche il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini per un sopralluogo del tratto eroso poiché il Setta è il limite di confine fra Monzuno e Marzabotto. “Il versante del nostro Comune non ha subito danni,” precisa Pasquini. “Dispiace molto la situazione del versante marzabottese anche perché la ferita dell’alluvione della primavera scorsa è ancora sanguinante e ci auguriamo di non dover assistere a un secondo evento tanto impattante per il territorio e la popolazione”.
L’accaduto è stato rilevato anche dalla capogruppo
in Regione di FdI, Marta Evangelisti, che punta il dito contro la Regione,
colpevole, a suo giudizio, di mancata manutenzione degli argini. “ Si sono
spese solo promesse e il risultato è che una
sola notte di pioggia ha provocato la rottura di un argine nei pressi di Vado. Chiediamo, e a questo
punto ci aspettiamo, risposte che non siano più chiacchiere, ma un’assunzione
di responsabilità da cui inizi finalmente una nuova modalità di gestione del
territorio”.
lA REGIONE....certo che ne ha colpa, ma i responsabili se ne fregano altamente.
RispondiEliminaE certa gente li continua a votare.
CITOFONARE FIGLIUOLO...
RispondiEliminaContinuate ad andare avanti così senza mai pulire i fiumi visto che gli alvei sono più alti che le sponde andando avanti così ne vedremo delle belle 🙈🙈🙈
RispondiEliminaAttenzione attenzione perchè siamo a Febbraio e INCREDIBILMENTE... piove.
RispondiEliminaPiove due ore e già i tombini non lavorano più.
Piove una notte e i fiumi si mangiano gli argini.
Se piove tre giorni di fila come succede di solito in primavera cosa facciamo, cominciamo a costruire l'arca di Noè?
I due somari Bonaccini e Schlein però stavolta li lascerei a terra...
In quel punto il fiume ha (aveva) un angolo di 90%
RispondiEliminaSe avrete dei danni, nessuno dei personaggi istituzionali vi aiuterà. In questo anno sono già stati spesi 12 miliardi in aiuti all'ucraina, 8 miliardi per i carri armati tedeschi appena acquistati dal governo, non ci sono i soldi per voi, non ci sono, non ci sono, non ci sono.
RispondiEliminanelle zone erose fateci una zona "natura 2000" così non dovrete riconoscere i danni ai proprietari.
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