I pendolari della valle del Setta riavranno la loro
provinciale domani, giovedì 25 gennaio, alle 15, libera e rimessa in sicurezza
dalla disastrosa frana di Gardelletta. Ad aprire la cerimonia di riapertura al
traffico della importante arteria sarà la vicepresidente della Regione e Assessore
alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Irene Priolo .
Con lei il sindaco metropolitano Matteo Lepore, accompagnato dai primi
cittadini della Valle del Setta, fra cui ovviamente quelli dei comuni
direttamente coinvolti: Bruno Pasquini di Monzuno e Valentina Cuppi di
Marzabotto. Presenti anche i progettisti e i rappresentanti delle Forze
dell’Ordine. Uno schermo illustrerà le tappe e la storia della progettazione
per il recupero della viabilità, le difficoltà che hanno causato il
ritardo delle operazioni di rifacimento (fra cui le bonifiche da
diversi ordigni, residuati bellici, fortunatamente di modeste dimensioni) e le
fasi salienti dei lavori che hanno portato alla realizzazione dell’opera.
Il sindaco Pasquini, nel sottolineare il suo
compiacimento per il ritorno alla normalità viaria in un tratto così importante
per lo mobilità e nel ringraziare tutti coloro che hanno operato per ridare
percorribilità alla provinciale, ha ricordato: “ E’ stata lunga. Ci sono
voluti quasi cinque anni, ma il superamento delle problematiche dovute
a uno stato della montagna particolarmente fragile, è stato
raggiunto. Ora possiamo contare su un’opera duratura che speriamo compensi le
tante difficoltà che i residenti hanno dovuto sopportare alla ricerca di
percorsi alternativi non altrettanto efficaci nel garantire tempi e praticità
di spostamenti a loro necessari. Li ringrazio per la pazienza e la civiltà che
hanno dimostrato”.
Una ferita della viabilità della Valle del Setta è stata curata e assieme al ritorno in servizio del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi, consolano. Ma l’area, compresa la Valle del Reno, evidenzia ritardi che la pongono fuori della più elementare normalità: il casello autostradale imbastito e non compiuto di Rioveggio ne è l’emblema. L’Appennino è volutamente dimenticato.
Anche la provinciale delle Ganzole è dimenticata !
RispondiEliminaUna provinciale alla volta, please.
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