Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto l’eccezione di tardività del ricorso per l’istallazione di una pala eolica a Gabbiano di Monzuno e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese.
Pare giunto all’epilogo il confronto in corso da anni fra chi intendeva
installare un impianto eolico sul crinale di Gabbiano e i tanti contrari,
organizzatisi nel Comitato 'Via Le Pale Dall'Acqua Fresca', che vedevano nella
proposta uno ‘sfregio’ ambientale e un inammissibile impoverimento della bella area
di crinale coinvolta.
Questi ultimi sono passati dalle parole ai fatti, presentando un ricorso al
Tar in cui si chiedeva l’annullamento dei provvedimenti che portavano all’autorizzazione
di impiantare una pala eolica alta diverse decine di metri a Acqua Fresca, evidenziando
numerose anomalie procedurali, errori e vizi di fatto e di diritto.
La società chiamata in causa perchè beneficiaria della concessione ha
impugnato il ricorso sostenendo che i tempi per agire contro le deliberazioni di approvazione erano, al momento del ricorso, ampiamente superati e quindi l’annullamento
non era più esigibile.
Il Giudice amministrativo ha accolto quest’ultima tesi e ha rigettato i
ricorsi del comitato.
In particolare scrive:
La seconda sezione del Tribunale
Amministrativo Regionale per l'Emilia – Romagna, definitivamente pronunciando sul ricorso
principale e sul ricorso per motivi aggiunti, dichiara irricevibile il ricorso
principale e inammissibile il ricorso aggiuntivo.
Condanna il Comitato ricorrente, quale
parte soccombente, al pagamento, nei confronti della controinteressata
resistente, delle spese del giudizio, che si liquidano per l’importo
complessivo di € 5.000,00 (cinquemila/00) oltre accessori di legge.
Nulla per le spese nei confronti delle
civiche amministrazioni intimate Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e
comune di Monzuno, non costituite in giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia
eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Bologna nella camera di
consiglio del giorno 27 giugno
Scriviamo anche nome e cognome di chi ha approvato e deliberato l'installazione questo eco mostro:MARCO MASTACCHI
RispondiEliminaBene! Fanno tutti i green purché le fonti alternative siano nel giardino degli altri.
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