Un seminario per riflettere insieme, diffondere buone pratiche ed avviare collaborazioni tra enti
"Smartphone, un uso
intelligente dipende da te". Con questo appello si è aperta una
riflessione interistituzionale con la cittadinanza, avviata grazie ad un seminario
formativo a cui hanno partecipato docenti universitari, presidi, insegnanti di
scuole di ogni ordine e grado, dirigenti del Comune e della Città metropolitana
e professionisti dei diversi dipartimenti dell'Azienda USL di Bologna.
L'Azienda sanitaria ha
infatti organizzato e promosso l'evento per condividere studi, ricerche,
osservazioni, risultati di indagini interne all'Azienda, ma anche progetti e
buone pratiche presenti su tutto il territorio metropolitano con l'obiettivo di
avviare un dialogo su un tema tanto importante quanto delicato con i diversi
stakeholders coinvolti, non solo in ambito sanitario, ma soprattutto formativo,
socio-pedagogico ed educativo.
L'iniziativa ha preso le
mosse dal piano di Prevenzione regionale declinato a livello aziendale da cui
emerge forte e chiaro il concetto di One-Health, ovvero una stretta connessione
tra ambiente, clima e salute. Temi che la pandemia ha reso sempre più chiari ed
evidenti, seppur per certi versi abbia contribuito ad un uso sempre più massivo
e meno disciplinato del cellulare e degli altri media digitali, favorito anche
dalla didattica a distanza.
Non si tratta però di
demonizzare l'uso dello smartphone, oggigiorno diventato sia per i
professionisti, sia per gli studenti e addirittura per i bambini uno dei tanti
dispositivi che compongono la nutrita dieta mediatica quotidiana di ciascuno.
Non si intende certo riproporre la diatriba tra “apocalittici e integrati”,
quanto piuttosto diffondere una cultura condivisa che sappia coglierne le
potenzialità e promuovere un uso critico e consapevole dei rischi tra le
diverse fasce di età (anziani compresi), nell'ambito di un più ampio progetto
di prevenzione della salute del singolo e dell'intera comunità.
Una cultura che passa
attraverso azioni concrete: di sperimentazione, esercizio e addestramento.
Perché non c'è vita senza rischio. Ed è quindi necessario conoscerlo,
monitorarlo e mitigarlo, contribuendo - unendo forze e risorse - a rendere
sempre più resilienti tanto l'individuo quanto la società.
Vanno proprio in questa
direzione i progetti, le sperimentazioni, le osservazioni e le indagini
presentate nel corso del seminario: a partire dalle buone pratiche avviate e
consolidate in Terapia Intensiva Neonatale, Ostetricia e Pediatria di Comunità
dell’Azienda sanitaria, fino ad arrivare ai progetti di peer education
realizzati dai corsi di Laurea in Infermieristica dell’Alma Mater e della sede
di Pieve di Cento (UniFe), ai corsi di formazione intergenerazionali in ambito
digitale promossi dal Centro Antartide nelle Case della Comunità, al progetto
Patente Smartphone promosso dal Comune di Bologna e rivolto a ragazzi,
studenti, genitori e insegnanti.
Un ampio tema che non
può certo estinguersi con focus ed interventi sporadici ed isolati, ma che
piuttosto richiede un osservatorio ed iniziative messe a sistema, capaci di
rafforzare cultura e pratiche d’uso in grado di rendere sempre più evidente tra
ragazzi, giovani, ma anche adulti la distinzione tra connessione e relazione. A
chi non è mai capitato di dialogare con un proprio famigliare, pur essendo
assorto nella lettura di contenuti o chat sul proprio cellulare? Come
disciplinare questa dipendenza?
Ci si è confrontati con
alcune domande: Come si alimenta questa dipendenza? Quali sono i bisogni reali
o indotti, più o meno latenti, a cui risponde questo nuovo oggetto di affezione
personale? Cosa intendiamo per connessione? Lo smartphone ci consente di essere
davvero in inter-relazione? con chi? con l'altro, inteso come il diverso? Se
siamo connessi con il mondo digitale attraverso questo nuovo strumento
utilissimo e necessario alle nostre attività quotidiane, è comunque possibile
trovare un equilibrio per restare connessi con noi stessi, con la terra e
l'ambiente che ci circonda?
Il dialogo avviato tra
istituzioni e cittadini ha aperto molteplici spunti di riflessione, stimolando
l’esercizio e la disciplina di ciascuno nei propri ambiti professionali e di
vita. La consapevolezza, infatti, si acquisisce non solo attraverso la
conoscenza, ma anche attraverso addestramento e disciplina per cui istituzioni,
cittadini e associazioni sono chiamati a fare ciascuno la propria parte in
un’ottica di salute planetaria.
A fronte di questa prima
iniziativa, l’Azienda USL di Bologna si impegna a restituire e mettere a
disposizione della città un documento contenente alcune linee di possibili
interventi che saranno la premessa per la collaborazione tra enti su un tema
tanto complesso quanto di rilievo per l’intera società.
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