False fatture per 30 milioni di euro.
La Guardia di Finanza di Bologna informa:
I militari del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Bologna hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal
G.I.P., Dott. Domenico TRUPPA, a carico di due società felsinee operanti nel
commercio dei pezzi di ricambio per auto, per un ammontare complessivo di oltre
6 milioni di euro, costituente l’illecito profitto scaturente da una ingente
evasione di IVA.
La misura cautelare segna l’epilogo di un’ indagine condotta
dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, che ha consentito di far
luce su un’ingente frode fiscale, perpetrata da società bolognesi attraverso la
fittizia interposizione di soggetti economici esteri nella compravendita di
pezzi di ricambio per automezzi di un noto brand. In particolare, grazie anche
alla collaborazione delle Autorità giudiziarie francesi e ungheresi, è stato
accertato che due imprese italiane avevano acquistato pezzi di ricambio per
svariati milioni di euro, da due compiacenti grossisti piemontesi, i quali,
anziché fatturare applicando l’IVA, hanno simulato vendite in favore di due
società con sede in Ungheria, sfruttando il regime di “non imponibilità”
previsto per gli scambi intracomunitari. Al fine di rendere “credibile”
l’illecito e sofisticato modus operandi, è stata coinvolta un’azienda di logistica
con sede a Torino, incaricata di approntare falsi documenti attestanti il
trasporto e il deposito della merce in Francia. Le indagini hanno consentito di
scoprire che le aziende magiare, riconducibili a uno degli imprenditori
italiani e artefici del disegno fraudolento, erano del tutto prive di
un’adeguata organizzazione di risorse e mezzi strumentali. Inoltre, l’incrocio
tra i dati contenuti nei documenti di trasporto con le date e gli orari dei
transiti di automezzi in uscita dall’Italia, attraverso il traforo del Frejus,
ha consentito di dimostrare la fittizia movimentazione della merce Oltralpe.
All’esito delle indagini e delle connesse verifiche fiscali, è stata
ricostruita un’evasione di IVA complessivamente pari a oltre 6 milioni di euro,
perpetrata attraverso un vorticoso giro di fatture false ammontanti a circa 30
milioni di euro, per le quali sono state denunciate alla locale Procura della
Repubblica 5 persone, tra LE quali i due imprenditori bolognesi nei cui
confronti sono stati sottoposti a sequestro diversi immobili e ingenti
disponibilità finanziarie.
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